Vendo impianto fotovoltaico: guida completa su come gestire il trasferimento

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Quando si pensa al fotovoltaico, l’idea dominante è spesso quella dell’investimento a lungo termine. Ma cosa succede se, per ragioni diverse, si decide di vendere il proprio impianto? Le motivazioni possono essere molteplici: un trasferimento in un’altra sede aziendale, la necessità di aggiornare la tecnologia con un impianto più efficiente, o semplicemente una scelta legata a esigenze economiche. In tutti questi casi, la frase “vendo impianto fotovoltaico” non è una rinuncia, ma può diventare un’opportunità concreta sia per chi vende che per chi acquista.

Il mercato degli impianti fotovoltaici usati è in crescita, soprattutto tra aziende che desiderano risparmiare sui costi iniziali senza rinunciare a un impianto performante. Se ben gestita, la vendita di un impianto fotovoltaico può tradursi in un recupero economico interessante, oltre che in un passo sostenibile verso la circular economy. Ma attenzione: vendere un impianto non è come vendere un elettrodomestico. Richiede documentazione, valutazioni tecniche, strategie di comunicazione e attenzione alle normative, soprattutto quando si ha a che fare con il GSE o con eventuali incentivi ancora attivi.

In questo articolo ti guideremo passo passo attraverso tutte le fasi della vendita: dalla preparazione dell’impianto al calcolo del prezzo, dalla promozione al trasferimento di proprietà, fino alla conclusione della trattativa in modo sicuro e trasparente.

Perché un’azienda potrebbe decidere di vendere il proprio impianto fotovoltaico

Con il rapido progresso della tecnologia fotovoltaica, molte aziende si trovano nella posizione di possedere impianti ormai datati, meno performanti rispetto agli standard attuali.

Un impianto installato anche solo dieci anni fa potrebbe oggi produrre significativamente meno energia rispetto a uno di ultima generazione, con un rendimento inferiore e minori possibilità di ottimizzazione.

Per questo motivo, alcune imprese scelgono di disfarsi del vecchio impianto per sostituirlo con una soluzione più moderna, dotata di pannelli ad alta efficienza, inverter intelligenti e sistemi di accumulo avanzati.

Vendere l’impianto esistente consente di recuperare parte del capitale investito, alleggerendo il costo del nuovo impianto e beneficiando fin da subito di una maggiore produzione energetica, riducendo la dipendenza dalla rete.

Riorganizzazione logistica o trasloco della sede operativa

Un’altra motivazione concreta riguarda il trasferimento della sede aziendale.

In caso di cambio stabile dell’unità produttiva o logistica, l’impianto fotovoltaico potrebbe non essere più utile né economicamente conveniente da mantenere.

Smontarlo e reinstallarlo altrove può comportare costi elevati e non garantire la stessa resa, soprattutto se il nuovo sito presenta esposizioni o superfici meno idonee.

In questi casi, la soluzione più efficiente è vendere l’impianto fotovoltaico a un’azienda con una struttura adeguata, ricavando un ritorno economico e liberando risorse da reinvestire nella nuova sede.

Alcune imprese, inoltre, optano per la vendita per evitare inutili vincoli con il GSE o complicazioni burocratiche legate al trasferimento dell’utenza produttiva.

Necessità economiche e strategie finanziarie

In un contesto economico complesso e mutevole, è possibile che un’azienda abbia bisogno di liquidità immediata.

L’impianto fotovoltaico, in questo senso, può rappresentare un asset concreto da valorizzare. Vendere l’impianto, soprattutto se ancora in buone condizioni e in grado di generare energia o crediti GSE, può fornire un’iniezione di capitale utile per finanziare nuove attività, ristrutturazioni o piani di espansione.

Questa scelta rientra spesso in strategie finanziarie mirate a migliorare la posizione di cassa o a riequilibrare i flussi economici, soprattutto per aziende energivore che decidono di passare a formule più flessibili come il noleggio operativo o il power purchase agreement (PPA).

Un mercato in crescita per gli impianti fotovoltaici usati

La vendita di un impianto fotovoltaico non deve essere vista come una perdita, ma come una strategia di riconversione vantaggiosa, supportata da un mercato secondario in costante crescita.

Sono sempre di più le aziende interessate all’acquisto di impianti usati, soprattutto per coprire esigenze energetiche contenute, avviare attività sperimentali o approcciarsi al fotovoltaico senza affrontare i costi di un impianto nuovo.

Il valore percepito degli impianti già installati ma ben mantenuti è aumentato, grazie alla maggiore consapevolezza sulle performance reali, sull’affidabilità dei componenti e sulla possibilità di rientrare nei meccanismi incentivanti ancora attivi.

In questo contesto, chi vende un impianto in buone condizioni può intercettare un’ampia domanda, specie se si rivolge a target come aziende agricole, laboratori artigiani o piccole imprese manifatturiere.

Come preparare un impianto fotovoltaico alla vendita

Vendere un impianto fotovoltaico aziendale non è una semplice operazione commerciale: è un processo che richiede precisione, trasparenza e cura, soprattutto se si vuole ottenere un prezzo equo e facilitare la trattativa con potenziali acquirenti.

La preparazione dell’impianto è una fase cruciale per trasmettere fiducia, dimostrare la qualità dell’investimento e ridurre i tempi di vendita. Ecco come procedere nel dettaglio.

Raccolta della documentazione tecnica e amministrativa

La prima operazione da effettuare è la raccolta completa di tutta la documentazione relativa all’impianto fotovoltaico.

Ogni azienda che intende vendere il proprio impianto deve poter fornire al potenziale acquirente un dossier organizzato che includa le fatture originali di acquisto e installazione, i certificati di conformità e collaudo, i manuali tecnici dei componenti principali (pannelli, inverter, ottimizzatori, sistemi di accumulo se presenti) e la documentazione relativa agli incentivi statali eventualmente attivati tramite il GSE.

Fondamentale è anche includere il contratto di connessione alla rete con il distributore locale, le autorizzazioni rilasciate al momento dell’installazione (come PAS o Autorizzazione Unica) e la registrazione dell’impianto presso il registro degli impianti incentivati.

Senza questi documenti, l’operazione di vendita rischia di arenarsi, oppure di subire un forte deprezzamento.

Più completa è la documentazione, più facile sarà ottenere fiducia e interesse da parte di aziende acquirenti.

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Pulizia e manutenzione dell’impianto prima della vendita

Un impianto in buone condizioni estetiche e funzionali comunica immediatamente professionalità e attenzione.

Prima di mettere l’impianto in vendita, è fondamentale eseguire una pulizia accurata dei pannelli fotovoltaici, verificare l’integrità dei supporti e dei cablaggi, controllare lo stato degli inverter e dei quadri elettrici.

La manutenzione non deve essere solo estetica ma anche tecnica: è consigliabile effettuare un controllo termografico per individuare eventuali punti caldi nei moduli, aggiornare il firmware degli inverter se necessario, e sostituire eventuali componenti usurati.

Avere un impianto già revisionato significa presentare un asset pronto all’uso, in grado di lavorare fin da subito a pieno regime. Questo, agli occhi di un’impresa potenzialmente interessata, fa tutta la differenza.

Valutazione dell’efficienza energetica dell’impianto

Per determinare il reale valore dell’impianto, è necessario misurarne l’efficienza attuale.

Questo significa analizzare la produzione energetica registrata negli ultimi anni, confrontandola con quella stimata al momento della progettazione.

I dati vanno recuperati dai sistemi di monitoraggio, che idealmente dovrebbero essere ancora attivi e accessibili, e devono includere la curva di produzione giornaliera, mensile e annuale, le eventuali interruzioni o cali di resa, e i report tecnici sulle prestazioni.

Fornire a un potenziale acquirente una panoramica chiara e dimostrabile della resa energetica è uno dei punti più forti nella trattativa.

Inoltre, permette di anticipare eventuali dubbi e giustificare il prezzo richiesto in modo oggettivo. Se l’impianto ha superato le aspettative o ha mantenuto un rendimento stabile nel tempo, questo aspetto può rappresentare un vero argomento di vendita, soprattutto in un contesto aziendale dove il ritorno sull’investimento è una leva decisiva.

Come determinare il prezzo di vendita di un impianto fotovoltaico aziendale

Stabilire il giusto prezzo di vendita per un impianto fotovoltaico usato non è un’operazione da improvvisare, soprattutto quando si parla di impianti installati in contesti aziendali, dove entrano in gioco variabili tecniche, fiscali e commerciali complesse.

Valutare correttamente il valore dell’impianto consente non solo di attrarre acquirenti realmente interessati, ma anche di evitare sottostime o richieste poco realistiche che allontanano il mercato. Ecco i principali fattori da considerare.

L’età dell’impianto e il suo ciclo di vita residuo

Il primo parametro da considerare è l’anno di installazione.

Gli impianti fotovoltaici hanno una durata media di 25-30 anni, ma la loro efficienza tende a calare progressivamente, con una perdita di rendimento stimata intorno allo 0,5-0,8% annuo.

Un impianto aziendale installato da meno di 10 anni, se ben mantenuto, può ancora offrire elevate prestazioni e attirare acquirenti alla ricerca di soluzioni con un buon rapporto qualità/prezzo.

Se invece ha già superato i 15 anni, è fondamentale calcolare il ciclo di vita residuo in modo realistico, includendo eventuali interventi di sostituzione programmata (es. inverter, componenti elettrici) e aggiornamenti tecnologici necessari.

La potenza dell’impianto e la sua adattabilità

Un altro fattore cruciale è la potenza nominale dell’impianto, espressa in kWp.

Impianti aziendali con potenze medio-alte (superiori ai 20 kWp) possono avere un mercato più ristretto ma altamente specializzato, spesso costituito da imprese artigiane, agricole o PMI che vogliono espandere la loro capacità produttiva energetica.

È importante valutare anche la modularità e la facilità di smontaggio e reinstallazione: un impianto installato su tetto piano o a terra sarà tendenzialmente più appetibile di uno su una copertura complessa o vincolata.

La possibilità di integrare l’impianto in un nuovo sistema con inverter compatibili e connessione alla rete è un plus che incide positivamente sul prezzo.

Le condizioni tecniche dei componenti

Il valore reale dell’impianto dipende anche dalle condizioni operative e strutturali dei suoi componenti: moduli fotovoltaici, inverter, quadri elettrici, strutture di supporto e cablaggi.

È consigliabile effettuare una perizia tecnica aggiornata, che certifichi lo stato di funzionamento, il livello di efficienza attuale e l’eventuale presenza di guasti o sostituzioni effettuate.

Un impianto con componenti originali in buono stato, con inverter recenti e moduli ancora garantiti dal produttore, potrà giustificare un prezzo più elevato rispetto a uno con manutenzioni frequenti o tecnologie obsolete.

La presenza di incentivi fiscali o convenzioni in corso

Un aspetto spesso sottovalutato ma determinante è la presenza di incentivi ancora attivi, come il Conto Energia (se installato negli anni passati) o convenzioni con il GSE per la vendita dell’energia immessa in rete.

Nel caso di impianti incentivati, è necessario verificare se e come il diritto al beneficio può essere trasferito all’acquirente.

Questo elemento può aumentare notevolmente il valore percepito dell’impianto, ma richiede una gestione accurata e documentata per evitare blocchi o inadempienze burocratiche.

Anche la possibilità di detrarre una parte dell’acquisto o di accedere a crediti d’imposta in caso di riconversione può incidere sulle trattative e sul prezzo finale.

Se vuoi avere una panoramica più dettagliata sulle detrazioni fiscali per impianti fotovoltaici, leggi qui.

Come promuovere un impianto fotovoltaico aziendale in vendita

Vendere un impianto fotovoltaico usato richiede una strategia di comunicazione efficace e mirata.

Una promozione ben studiata può fare la differenza tra una vendita rapida e una lunga attesa. In questa fase, è fondamentale scegliere i canali giusti, presentarsi in modo professionale e creare un annuncio che risponda in modo chiaro e completo alle domande degli acquirenti. Vediamo nel dettaglio come muoversi, con un focus specifico sulle aziende.

Promozione online: visibilità dove serve davvero

Il primo passo è pubblicare l’annuncio su piattaforme online affidabili e frequentate da aziende, professionisti o tecnici del settore.

I siti specializzati nel settore dell’energia o nell’acquisto e vendita di macchinari industriali sono il luogo ideale. Portali come Troostwijk Auctions, Industrial Discount, Subito Impresa+, o siti dedicati al fotovoltaico come Energoclub e Solartrading offrono una platea competente e interessata.

Qui trovi ulteriori dettagli sulle aziende di pannelli fotovoltaici.

Anche LinkedIn può rivelarsi uno strumento prezioso, soprattutto se l’impianto è di dimensioni rilevanti o rivolto a un target tecnico o imprenditoriale.

Marketplace più generalisti come eBay o Idealista possono funzionare solo se l’annuncio è estremamente dettagliato e posizionato correttamente nella categoria “industria”.

Tuttavia, per il settore B2B, è sempre consigliabile privilegiare i portali dove si muove chi ha già familiarità con l'argomento.

Promozione offline: il potere del passaparola e del territorio

Nonostante il digitale domini la comunicazione, nel B2B il passaparola è ancora uno strumento potentissimo.

Se hai contatti con altre aziende del tuo settore, con fornitori, installatori, tecnici o clienti con cui hai già collaborato, parlane direttamente.

Un impianto fotovoltaico usato può rappresentare un’opportunità per chi vuole investire ma ha un budget ridotto.

Anche gli annunci locali possono avere un buon impatto, specialmente in zone industriali o artigianali dove l’interesse per il risparmio energetico è concreto.

Stampare una scheda tecnica da lasciare in associazioni di categoria, consorzi industriali o studi di progettazione può rivelarsi efficace.

Come creare un annuncio efficace e professionale

L’annuncio è la tua vetrina. Deve contenere tutte le informazioni che un’azienda si aspetta di trovare: la potenza complessiva dell’impianto, l’anno di installazione, le specifiche tecniche dei pannelli e dell’inverter, lo stato di manutenzione, eventuali interventi effettuati, e soprattutto il motivo della vendita.

È importante inserire anche dati di produzione effettiva (se disponibili), eventuali incentivi attivi e compatibilità con nuovi contatori o impianti.

Dal punto di vista stilistico, l’annuncio deve essere chiaro, ordinato e privo di ambiguità. Inserire foto dettagliate dell’impianto e dei singoli componenti aiuta a trasmettere professionalità e trasparenza.

Evita frasi vaghe come “vendo per inutilizzo”: spiega con precisione perché stai vendendo. Questo crea fiducia. Se possibile, allega anche una scheda tecnica in PDF scaricabile, come si fa con i macchinari industriali.

Infine, inserisci un contatto diretto e preferibilmente un numero aziendale, meglio ancora se affiancato da un indirizzo email professionale. Nella vendita B2B, la cura dei dettagli fa spesso la differenza.

Come gestire le trattative con i potenziali acquirenti

La fase della trattativa rappresenta uno snodo fondamentale nel processo di vendita di un impianto fotovoltaico aziendale.

Qui si gioca la reale possibilità di concludere l’accordo in modo vantaggioso, sia per il venditore che per l’acquirente. Per affrontarla con successo, è essenziale essere preparati su tre fronti: la risposta alle domande tecniche, la negoziazione economica e l’organizzazione delle visite presso l’impianto.

Prepararsi a rispondere alle domande tecniche

Quando si vende un impianto fotovoltaico a un’altra azienda, non si sta semplicemente proponendo un bene fisico, ma una soluzione energetica.

Gli acquirenti vorranno conoscere dati precisi e aggiornati sulle prestazioni, sulle componenti, sull’efficienza e sulla compatibilità con eventuali nuove installazioni.

È fondamentale, quindi, prepararsi a fornire risposte chiare e dettagliate su ogni aspetto tecnico dell’impianto: dalla potenza nominale e reale alla tipologia dei pannelli, dagli inverter utilizzati fino alle eventuali ottimizzazioni installate.

In questa fase, la professionalità e la trasparenza fanno la differenza. Essere in grado di mostrare report storici di produzione, certificazioni dei componenti, schede tecniche e documentazione relativa alla manutenzione periodica rafforza la fiducia e riduce le incertezze.

Alcuni acquirenti potrebbero farsi affiancare da tecnici o consulenti: farsi trovare pronti e collaborativi rafforzerà la propria credibilità.

Negoziare il prezzo in modo professionale

Il prezzo di un impianto fotovoltaico usato dipende da molti fattori, tra cui lo stato dei componenti, l’anno di installazione, il rendimento energetico documentato e la presenza di incentivi o tariffe incentivanti ancora attive.

Nella trattativa economica, è importante dimostrare che il prezzo richiesto è frutto di una valutazione razionale, supportata da dati oggettivi.

La negoziazione non deve mai essere rigida ma neanche improvvisata. Avere un margine di trattativa calcolato in anticipo permette di rispondere con flessibilità alle controproposte, senza perdere di vista il proprio obiettivo economico.

In alcuni casi, proporre soluzioni di pagamento personalizzate o includere nel prezzo servizi extra (come lo smontaggio o il trasporto) può rendere l’offerta più appetibile senza abbassare il valore percepito del bene.

Gestire le visite all’impianto con trasparenza e organizzazione

Le visite tecniche presso l’impianto rappresentano un momento cruciale per convertire l’interesse in fiducia concreta.

Ogni visita deve essere organizzata con precisione: la presenza di un referente tecnico dell’azienda, la possibilità di accedere ai componenti principali e la disponibilità di documentazione immediatamente consultabile possono fare la differenza.

È utile prevedere percorsi sicuri per l’accesso, definire orari compatibili con le attività produttive in corso e preparare una checklist degli elementi che verranno mostrati.

Durante la visita, è importante sottolineare i punti di forza dell’impianto, rispondere con onestà a eventuali dubbi e non nascondere eventuali criticità, soprattutto se già risolte o risolvibili. Questo approccio trasparente riduce la distanza tra le parti e facilita una chiusura serena della trattativa.

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Aspetti legali e burocratici nella vendita di un impianto fotovoltaico aziendale

La vendita di un impianto fotovoltaico aziendale comporta una serie di adempimenti legali e burocratici fondamentali per garantire una transizione corretta della proprietà e la continuità delle autorizzazioni e dei benefici collegati all’impianto.

È essenziale che le aziende coinvolte gestiscano ogni fase con attenzione e precisione, per evitare blocchi operativi o la perdita di eventuali incentivi già attivi.

Trasferimento di proprietà dell’impianto

Il primo passo riguarda la formalizzazione del trasferimento di proprietà tramite un atto legale, che può essere un atto notarile o una scrittura privata autenticata.

Questo documento deve contenere in modo chiaro tutti i dettagli dell’impianto, come la sua ubicazione, la potenza nominale, le specifiche tecniche e i dati catastali, oltre alle generalità delle due aziende coinvolte.

La redazione corretta dell’atto è fondamentale per renderlo opponibile ai terzi e per poter avviare tutte le comunicazioni successive.

In caso di cessione parziale dell’impianto (ad esempio per moduli o componenti specifici), è necessario che il documento espliciti la quota esatta trasferita e le condizioni contrattuali legate all’uso del suolo, se l’impianto è in un’area non di proprietà.

Comunicazione con il GSE

Una volta concluso il trasferimento, l’azienda acquirente è tenuta a notificare la variazione di titolarità al Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

La procedura si svolge interamente online, attraverso il portale informatico del GSE, ed è subordinata all’aggiornamento preliminare del portale GAUDÌ di Terna, che gestisce il censimento di tutti gli impianti connessi alla rete elettrica.

Per il GSE è necessario trasmettere una richiesta ufficiale di cambio titolarità, corredata da documentazione legale che attesti l’avvenuta cessione, dalla copia dei documenti dei rappresentanti legali coinvolti, e da eventuali allegati tecnici richiesti in base alla potenza dell’impianto.

Il rispetto delle tempistiche indicate dal GSE è fondamentale per evitare interruzioni nell’erogazione degli incentivi, come il ritiro dedicato o il conto energia.

Dismissione dell’impianto

Nel caso in cui l’impianto non venga venduto come struttura attiva ma venga dismesso e ceduto come bene fisico, l’azienda deve rispettare le normative ambientali previste per i rifiuti elettrici ed elettronici.

La dismissione deve essere effettuata da operatori autorizzati, in grado di gestire correttamente lo smontaggio, il trasporto e lo smaltimento dei pannelli, degli inverter e degli eventuali sistemi di accumulo.

È obbligatorio comunicare al GSE la disattivazione dell’impianto tramite apposita procedura sul portale, allegando tutta la documentazione tecnica che ne certifichi l’avvenuta rimozione. In alcuni casi, la dismissione comporta anche la chiusura dei contratti di connessione con il gestore di rete e la rimozione dei contatori.

Gestire in modo accurato tutti gli aspetti legali e burocratici è indispensabile per concludere la vendita di un impianto fotovoltaico in modo conforme alla normativa italiana.

In questi casi, il supporto di professionisti specializzati o di società di consulenza energetica rappresenta un investimento utile per evitare errori formali e per assicurare una cessione trasparente, rapida e senza criticità.

Concludere la vendita di un impianto fotovoltaico: sicurezza e trasparenza

Chiudere una trattativa per la vendita di un impianto fotovoltaico aziendale richiede attenzione, chiarezza e precisione.

Ogni fase finale — dal contratto al pagamento, fino alla consegna dell’impianto — deve essere gestita in modo professionale, per tutelare entrambe le parti e garantire un passaggio fluido e senza intoppi. In questo paragrafo analizziamo i tre elementi chiave che definiscono una conclusione di vendita solida, sicura e trasparente.

Preparazione del contratto di vendita

Il contratto rappresenta la base legale dell’intera operazione e deve essere redatto in modo scrupoloso.

È consigliabile affidarsi a un consulente legale esperto in diritto commerciale e in materia energetica, poiché la vendita di un impianto fotovoltaico non è una compravendita generica, ma implica aspetti tecnici e normativi specifici.

Nel contratto devono essere indicati con precisione i dati delle parti coinvolte, le caratteristiche tecniche dell’impianto, l’eventuale stato di funzionamento, il prezzo concordato e le modalità di pagamento.

È altrettanto importante specificare eventuali responsabilità residue del venditore, clausole di esclusione di garanzia, e un paragrafo dedicato all’accettazione dello stato dell’impianto da parte dell’acquirente. In caso di presenza di incentivi ancora attivi, il contratto deve chiarire chi ne avrà diritto dopo il passaggio di proprietà, per evitare controversie con il GSE.

Gestione del pagamento

Per una vendita sicura, è fondamentale definire con chiarezza tempi, strumenti e condizioni di pagamento.

Le aziende dovrebbero evitare forme di pagamento non tracciabili e preferire soluzioni bancarie come bonifico anticipato, pagamento con escrow (conto vincolato), oppure saldo contestuale alla firma del contratto davanti a un notaio o legale.

Se il pagamento è dilazionato, è utile stabilire scadenze precise e penali in caso di ritardo.

In alcuni casi si può prevedere una caparra confirmatoria da versare all’accettazione della proposta, che tuteli il venditore da eventuali rinunce dell’acquirente.

Anche in questo passaggio, la consulenza di un esperto può fare la differenza, soprattutto per redigere clausole che proteggano entrambe le parti da contestazioni o imprevisti.

Consegna dell’impianto

La fase di consegna deve essere coordinata in modo professionale e tracciabile, in particolare se l’impianto viene venduto smontato o deve essere disinstallato dal sito aziendale.

È importante stabilire con chiarezza chi si occuperà dello smontaggio, del trasporto e della reinstallazione, specificando anche le tempistiche concordate.

La consegna non si esaurisce con il passaggio fisico dei componenti: è essenziale fornire tutta la documentazione tecnica, tra cui schede dei pannelli, inverter, ottimizzatori, manuali d’uso, certificazioni CE, relazioni di collaudo e copie dei contratti con il GSE, se ancora in vigore.

Tutti i documenti dovrebbero essere consegnati in formato digitale e cartaceo, accompagnati da una dichiarazione di conformità all’impianto venduto. Questo passaggio è fondamentale per tutelare il venditore e dare all’acquirente gli strumenti per procedere alla nuova installazione o al trasferimento dell’incentivo.

La vendita di un impianto fotovoltaico tra aziende non è solo una transazione economica, ma anche un processo tecnico e legale che richiede attenzione ai dettagli.

Una chiusura ben gestita consolida la reputazione dell’azienda venditrice e protegge entrambe le parti da rischi futuri.

Quanto costa un impianto fotovoltaico da 3 kW?

Il costo di un impianto fotovoltaico da 3 kW può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la marca e la qualità dei pannelli, l’inverter, il tipo di installazione (tetto o a terra) e la regione geografica. In media, si può stimare un costo compreso tra 5.000 e 9.000 euro.

Quali sono i vantaggi di vendere un impianto fotovoltaico?

Vendere un impianto fotovoltaico può offrire diversi vantaggi, tra cui:
Risparmio sui costi energetici: L’impianto produce energia elettrica gratuita, riducendo le bollette.
Indipendenza energetica: Si diventa meno dipendenti dalla rete elettrica tradizionale.
Sostenibilità ambientale: Si contribuisce alla riduzione delle emissioni di CO2.
Aumento del valore dell’immobile: Un impianto fotovoltaico può aumentare il valore di una casa o di un edificio.

Come funziona la vendita dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico?

L’energia prodotta da un impianto fotovoltaico può essere utilizzata per autoconsumo o venduta alla rete elettrica. In Italia, il meccanismo principale per la vendita dell’energia è lo “Scambio sul Posto”, che consente di compensare l’energia prodotta e immessa in rete con quella prelevata dalla rete quando l’impianto non produce. In alternativa, è possibile vendere l’energia al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) attraverso il “Ritiro Dedicato”.

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