Pannelli fotovoltaici: guida per un acquisto informato e consapevole nel 2025

pannelli fotovoltaici

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Già riflettere un secondo sull’etimologia e il significato dell’aggettivo “fotovoltaico” (letteralmente “elettricità della luce”), dà un’idea di quanto possa essere affascinante lo straordinario processo che dalla luce solare, attraverso i pannelli fotovoltaici, genera corrente elettrica.

Oggi si parla tantissimo di fotovoltaico, di pannelli solari, energie rinnovabili e energia solare, poiché siamo stati tutti chiamati a rapporto, in un primo momento dalla crisi ecologica e, in un secondo momento, da quella energetica. 

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Insomma, come spesso accade, la crisi ha fornito il giusto stimolo per passare all’azione.

Così, Il fotovoltaico ha iniziato finalmente a diffondersi in Italia, anche grazie ai vari programmi di incentivi statali, che hanno consentito l’accesso alle energie rinnovabili a un numero sempre maggiore di persone, abbassando i costi dell’investimento iniziale: pensa che, stando ai dati del GSE, alla fine del 2022 risultano installati in Italia oltre 1.225.000 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 25 GW e una produzione di oltre 28 TWh.

Parliamo di oltre il 20% in più di impianti rispetto all’anno precedente: un boom che dà proprio la misura, sia della maggiore consapevolezza dei consumatori rispetto alle tematiche ambientali, sia della maggiore accessibilità al fotovoltaico.

Come funziona un impianto fotovoltaico

Si fa presto a dire “pannelli fotovoltaici”.

Da quando, nel 1839, un fisico di diciannove anni, di nome Alexandre Edmond Becquerel, intuì che era possibile generare energia elettrica a partire dalla luce solare, ad oggi, di strada ne è stata fatta.

Oggi il mercato offre una varietà di pannelli fotovoltaici che consente un’estrema adattabilità a moltissime situazioni: sia in termini di costi, che in termini di performance, attraverso le giuste competenze, l’installazione di un impianto fotovoltaico è possibile anche in luoghi non particolarmente baciati dal sole.

Pensa che da qualche anno è possibile installare uno o due pannelli fotovoltaici sul proprio balcone, utilizzando dei kit fai da te, in totale autonomia, senza l’intervento di un tecnico.

A proposito, se vuoi saperne di più, qui trovi una guida completa dedicata ai pannelli solari da balcone.

Visto che i pannelli fotovoltaici rappresentano il cuore dell’impianto, ai fini di una scelta consapevole, è importante capire come funzionano, quali sono disponibili sul mercato, quanto spazio occupano e quanto la scelta di una tipologia di un pannello rispetto ad un’altra abbia impatto sui costi e sull’efficienza dell’intero sistema.

Una piccola precisazione: la differenza tra pannelli solari e pannelli fotovoltaici

Anche se i due termini sono ormai utilizzati in maniera intercambiabile, c’è una sottile differenza linguistica nell’uso delle espressioni “pannello solare” e “pannello fotovoltaico”.

Quando parliamo di “pannelli solari”, infatti, utilizziamo l’espressione come un termine ombrello, che può essere riferito generalmente a tutti i dispositivi che sfruttano l’energia solare per produrre energia.

In realtà, se ci rivolgiamo a chi è più esperto dell’argomento e diciamo “pannelli solari”; probabilmente penserà ai pannelli solari termici, che vengono adoperati per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, cioè per trasformare l’energia solare in calore.

Quando, invece, parliamo di pannelli fotovoltaici, non possiamo sbagliarci: ci stiamo riferendo in maniera specifica ai dispositivi che trasformano l’energia solare in energia elettrica.

Ed è proprio di loro che parliamo nel prossimo paragrafo.

Come fanno i pannelli solari a trasformare l’energia solare in corrente elettrica

L’effetto fotovoltaico è il processo attraverso il quale la radiazione solare viene convertita direttamente in energia elettrica.

Questo fenomeno è una sottocategoria dell’effetto fotoelettrico, inizialmente teorizzato da Albert Einstein nel 1905, che fu insignito del Premio Nobel per questa importante intuizione.

Cos’è l’effetto fotovoltaico dal punto di vista della fisica 

Dal punto di vista della fisica dei materiali, l’effetto fotovoltaico si verifica quando un elettrone, che solitamente sta in un posto chiamato banda di valenza, all’interno di un materiale, “passa” a un’altra zona chiamata banda di conduzione.

Questo passaggio avviene quando il materiale, che nelle celle fotovoltaiche è costituito da un semiconduttore, assorbe un fotone con energia sufficiente. 

In pratica, è un po’ come se l’elettrone ricevesse una spinta sufficiente per muoversi da un posto all’altro. 

Questo spostamento è il cuore dell’effetto fotovoltaico e rappresenta il punto di partenza per generare energia elettrica dalla luce solare.

Cosa succede all’interno del pannello fotovoltaico

Quando un fotone, con un livello di energia specifico, viene assorbito all’interno del semiconduttore cella cella fotovoltaica, si genera una coppia di cariche elettriche opposte: un elettrone (carico negativamente) e una lacuna (carica positivamente). 

Per creare una corrente elettrica, è necessaria una differenza di potenziale, la quale è generata attraverso la presenza di impurità, all’interno del materiale semiconduttore.

Infatti, solitamente il silicio che compone i pannelli solari contiene impurità, come boro e fosforo.

Queste impurità modificano le proprietà elettriche del materiale, creando due strati distinti denominati “n” (carica negativa) e “p” (carica positiva), con la giunzione p-n tra di essi. 

In questa zona di separazione, si forma un campo elettrico che contribuisce alla separazione delle cariche prodotte dall’assorbimento dei fotoni solari. 

Queste cariche, sotto l’influenza del campo elettrico, danno origine a un flusso di corrente quando il dispositivo è collegato a un carico. 

Come ho scritto poc’anzi, non tutti i fotoni della luce solare sono in grado di innescare questo processo: solo quelli con una quantità specifica di energia sono idonei a produrre energia elettrica attraverso le celle fotovoltaiche. 

Com’è fatta una cella fotovoltaica: l’effetto fotovoltaico in pratica

Visto dall’alto, un pannello solare è un reticolato di celle fotovoltaiche.

Ciascuna di esse è formata da 6 strati:

  • una piastra di metallo
  • silicio di tipo P
  • silicio di tipo N
  • una griglia metallica 
  • uno strato antiriflettente 
  • uno strato di vetro.

Quando il sole colpisce il vetro trasparente, passa subito allo strato successivo, quello antiriflettente, che evita la dispersione della luce.

La griglia metallica, che il nostro raggio di sole incontra, ha solo la funzione di trasportare gli elettroni verso il primo strato di silicio, quello di tipo N, a cui sono aggiunte le famose impurità di cui abbiamo parlato prima: in questo primo strato, si tratta di un atomo di fosforo, che ha un elettrone in più del silicio. 

Al silicio di tipo P, che si trova al livello inferiore, viene aggiunto un atomo di boro, che ha un elettrone in meno.

Questa differenza di potenziale genera il passaggio di elettroni: gli elettroni in più andranno a compensare gli elettroni mancanti dello strato inferiore, generando delle cariche positive nello strato superiore e delle cariche negative nello strato inferiore.

A questo punto, quando un fotone colpisce un elettrone nello strato inferiore, quest’ultimo riceve energia e torna nello strato superiore. L’elettrone per tornare ad occupare il suo posto nello strato inferiore, entra nel filo elettrico, generando corrente. 

Com’è fatto un impianto fotovoltaico

Una volta compreso il fenomeno che permette di trasformare la luce del sole in energia elettrica, è il momento di capire com’è fatto un impianto fotovoltaico.

Gli elementi essenziali sono 5, ciascuno con un ruolo specifico e cruciale nel processo di produzione energetica. La comprensione di tali componenti è essenziale per una scelta consapevole e mirata, in linea con le tue esigenze e i tuoi obiettivi di produzione.

I Moduli Fotovoltaici

Se siamo partiti proprio dalla descrizione dell’effetto fotovoltaico, che avviene proprio sulla superficie dei moduli fotovoltaici, c’è un motivo ben preciso: questi rappresentano il cuore pulsante dell’impianto.

I pannelli fotovoltaici sono gli artefici della conversione della radiazione solare in energia elettrica. Distinguibili in due macro-categorie, policristallini e monocristallini, si differenziano per efficienza e costo. I moduli policristallini, più economici, presentano una potenza inferiore, richiedendo un numero maggiore di pannelli per raggiungere la potenza desiderata. I moduli monocristallini, più costosi, vantano una qualità superiore e una potenza maggiore, riducendo il numero di pannelli necessari.

La scelta tra le due tipologie dipende da un bilanciamento tra budget disponibile e spazio a disposizione.

Lo vediamo meglio di seguito.

pannelli fotovoltaici

Tipi di pannelli fotovoltaici: monocristallini, policristallini, amorfi

Come già detto, esistono diverse tipologie di pannelli solari.

Una distinzione fondamentale riguarda proprio il tipo di materiale semiconduttore impiegato nella realizzazione delle celle fotovoltaiche.

In base alla purezza del materiale impiegato, otteniamo, infatti, caratteristiche di efficienza – e di costi! – diverse. 

Pannelli Fotovoltaici Monocristallini

Questi pannelli sono costituiti da sottili lastre che contengono celle fotovoltaiche omogenee, ottenute tagliando in fette lingotti di silicio, attraverso il processo Czochralski. 

Questa tecnologia crea un unico macrocristallo, formando un lingotto di silicio.

Si tratta dei pannelli solari più costosi, poiché garantiscono prestazioni superiori, a parità di superficie, soprattutto quando i raggi solari li colpiscono in maniera perpendicolare, ma si rivelano meno indicati nelle installazioni con ombreggiamento parziale.

Pannelli Fotovoltaici Policristallini

Anche i pannelli policristallini sono formati da scarti del taglio dei lingotti monocristallini, ma sono caratterizzati da una struttura più disordinata, composta da cristalli orientati in modo casuale. Questa imperfezione rende le prestazioni leggermente inferiori, specialmente quando colpiti perpendicolarmente dai raggi solari. 

Tuttavia, la loro struttura consente un migliore sfruttamento della luce solare durante l’arco della giornata. In altre parole, possono essere una soluzione conveniente se vengono installati in località che hanno accesso costante all’irraggiamento solare per gran parte della giornata, soprattutto perché resistono meglio alle alte temperature.

Pannelli Fotovoltaici a Film Sottile

Questi pannelli utilizzano silicio amorfo o tellururo di cadmio e non presentano una struttura cristallina definita: sono costituiti da uno strato sottile di silicio applicato uniformemente su vetro o superfici plastiche, apparendo come una lastra scura uniforme. 

Risultano molto versatili, anche perché sono i meno costosi sul mercato.

Tuttavia, il loro rendimento energetico è minore, oscillando intorno al 6% (contro il 15 – 20% dei policristallini), e richiedono una superficie maggiore per la stessa produzione di energia rispetto ai cristallini.

Pannelli monocristallini, policristallini e a film sottile: differenza di efficienza

La differenza principale tra queste tipologie di pannelli risiede nell’efficienza o rendimento, ossia il rapporto tra energia prodotta e superficie occupata. 

I monocristallini, con un’efficienza del 15-20%, richiedono una superficie inferiore rispetto ai policristallini (efficienza 10-15%) e ai film sottili (efficienza circa 6%). 

In termini pratici, considera che per produrre un kWp di potenza, i monocristallini necessitano di circa 6 m², i policristallini di circa 8 m², mentre i film sottili richiedono dai 11 ai 13 m².

Qui trovi un interessante approfondimento, dedicato ai nuovi pannelli fotovoltaici!

A proposito di misure, quanti metri quadrati di pannelli mi occorreranno per un impianto da 3 kW? E per uno da 6 kW?

La superficie necessaria di pannelli solari per un impianto fotovoltaico da 3 kW dipende, come ormai avrai capito, dall’efficienza dei pannelli. 

Puoi approfondire l’argomento, leggendo questa guida dedicata all’impianto fotovoltaico da 3 kW.

Considerando quella dei pannelli monocristallini, per un impianto da 3 kW, ti occorreranno circa 15-20 mq per l’installazione. Per i policristallini, saliamo a 20-30 mq, raggiungendo i 50-60 mq per i pannelli a film sottile.

Si tratta ovviamente di stime approssimative, che possono variare in base a diversi fattori, tra cui la posizione geografica, l’orientamento e l’angolo di inclinazione dei pannelli, oltre alle condizioni atmosferiche locali.

Se, invece, vuoi installare un impianto fotovoltaico da 6 kW, con i monocristallini dovresti preventivare una superficie disponibile di circa 30 – 40 mq per i monocristallini, di 40 – 60 mq per i pannelli policristallini e di 100 m² – 120 m² per i pannelli fotovoltaici a film sottile.

Vuoi approfondire? In questo articolo, trovi tante informazioni sull’impianto fotovoltaico da 6 kW!

Inverter

Elemento cruciale nel processo di trasformazione dell’energia, l’inverter converte la corrente continua prodotta dai moduli in corrente alternata, utilizzabile per alimentare le utenze domestiche o immettere in rete. L’inverter svolge anche un ruolo di monitoraggio della produzione dell’impianto e di interfaccia con la rete elettrica.

Anche in questo caso, è possibile optare per diverse tipologie di inverter, da quelli tradizionali a quelli ottimizzati, che consentono un monitoraggio e una conversione più efficienti grazie al dialogo univoco tra pannello e inverter.

Staffe di Montaggio

La struttura di supporto dei moduli fotovoltaici, le staffe, non sono una scelta arbitraria, bensì obbligata in base alla tipologia di copertura dell’edificio. Ogni abitazione presenta una copertura differente, che richiede una staffa specifica per garantire un fissaggio sicuro e stabile. Le staffe, una volta fissate ai travi o listelli del tetto, creano uno spazio di circa 10 cm, fondamentale per la ventilazione e il raffreddamento dell’impianto durante i mesi estivi, contribuendo ad aumentarne la resa.

Quadri Elettrici di Sicurezza

Componenti essenziali per la sicurezza dell’impianto e dell’utente, i quadri elettrici di sicurezza permettono di isolare l’alimentazione dell’impianto in caso di necessità, proteggendo sia l’abitazione che l’utente da eventuali pericoli derivanti dalla corrente elettrica. La presenza di tali quadri, opportunamente configurati, è indispensabile per garantire la sicurezza durante le operazioni di manutenzione o in caso di anomalie.

Contatore di Produzione

Installato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), il contatore di produzione è un elemento fondamentale per la contabilizzazione dell’energia prodotta dall’impianto, perché permette al GSE di monitorare la produzione di energia ai fini di eventuali conguagli, Ritiro Dedicato o incentivi previsti per l’energia prodotta e immessa in rete.

L’ installazione dei pannelli fotovoltaici

La scelta dei pannelli solari dipende moltissimo dalle tue esigenze energetiche, dalle caratteristiche della tua abitazione, dalla potenza del tuo impianto fotovoltaico, dalle condizioni ambientali che caratterizzano la zona in cui risiedi.

Per questo, è fondamentale un’accurata analisi preliminare che, partendo da un sopralluogo sul tetto e tenendo conto dei tuoi consumi e della località di installazione, riesca a definire in maniera accurata il corretto dimensionamento dell’impianto e la tipologia di componenti più adatti per ottenere il massimo in termini di resa energetica.

In questo modo, il tuo investimento risulterà più vantaggioso e saranno molto più brevi i tempi di rientro dell’investimento.

Le fasi dell’installazione: dimensionamento e progettazione dell’impianto fotovoltaico

Il dimensionamento di un impianto fotovoltaico è un processo cruciale che richiede un’analisi approfondita dei consumi energetici e delle caratteristiche del sito di installazione. Contrariamente a quanto si possa pensare, la potenza del contatore non è il parametro di riferimento per determinare la potenza dell’impianto. Il contatore indica la soglia massima di potenza prelevabile dalla rete, ma non riflette necessariamente i consumi effettivi dell’utente.

Il punto di partenza fondamentale per il dimensionamento è il consumo annuo di energia elettrica, rilevabile dalle bollette o tramite un’analisi dei consumi degli anni precedenti: questo dato fornisce una base per stimare il fabbisogno energetico dell’utente e definire la potenza adeguata dell’impianto.

Tuttavia, il consumo annuo è solo una parte dell’equazione. È essenziale considerare le abitudini energetiche dell’utente e le eventuali modifiche previste nel futuro, poiché l’installazione di nuovi elettrodomestici, come piani cottura a induzione, climatizzatori o auto elettriche, può aumentare significativamente i consumi e richiedere un impianto di potenza maggiore.

Un altro fattore determinante è il luogo di installazione: l’irraggiamento solare varia, infatti, a seconda della zona geografica, dell’orientamento e dell’inclinazione del tetto.

Ad esempio, un impianto installato in una regione del Sud con elevata insolazione e su un tetto orientato a sud produrrà più energia rispetto a un impianto situato in una zona con minore irraggiamento o su un tetto con orientamento diverso.

Pertanto, il dimensionamento ottimale di un impianto fotovoltaico richiede una valutazione accurata di diverse variabili:

  • Consumo annuo di energia elettrica: il punto di partenza per stimare il fabbisogno energetico.
  • Abitudini energetiche: l’utilizzo degli elettrodomestici e le eventuali modifiche future.
  • Località geografica: l’irraggiamento solare disponibile nella zona di installazione.
  • Orientamento e inclinazione del tetto: l’esposizione al sole e l’angolazione dei pannelli.
  • Tipologia di pannelli fotovoltaici: l’efficienza e la potenza dei moduli utilizzati.

Per un dimensionamento preciso e personalizzato, ti consigliamo di rivolgerti a un consulente specializzato, che sarà in grado di valutare tutti i fattori rilevanti e consigliare la soluzione più adatta alle tue esigenze, garantendoti il massimo dei benefici economici e ambientali.

La scelta dei componenti

La scelta dei tuoi pannelli fotovoltaici e di tutti gli altri componenti sarà influenzata da tutta una serie di variabili, che è importante considerare nel momento in cui il tecnico a cui ti rivolgerai farà le sue valutazioni. 

Oltre a questo, affinché tu abbia la certezza che il tuo impianto possa funzionare al massimo dell’efficienza, è importante considerare anche la corretta installazione dei pannelli fotovoltaici.

Tra le variabili più importanti vi sono senza dubbio queste che stiamo per elencare.

Se cerchi maggiori informazioni, ti invito a leggere questa guida dedicata all’installazione dei pannelli fotovoltaici.

Inclinazione e orientamento dei pannelli fotovoltaici

In generale, per massimizzare l’efficienza durante tutto l’anno, il consiglio è quello di regolare l’inclinazione dei pannelli solari in base alla latitudine locale: ad esempio, in posizioni più vicine all’equatore, l’inclinazione può essere più vicina a zero gradi (orizzontale), mentre in luoghi più lontani dall’equatore, un’inclinazione maggiore può essere vantaggiosa.

Per quel che concerne l’orientamento, invece, i pannelli dovrebbero essere orientati verso il sud nell’emisfero settentrionale e verso il nord nell’emisfero meridionale. Tuttavia, in molte situazioni, i pannelli sono orientati verso est o ovest per bilanciare la produzione di energia durante l’intera giornata.

Lo sai che l’inclinazione dei pannelli fotovoltaici può determinare una accumulo di acqua piovana, richiedendo una maggiore manutenzione? Ne parliamo in questo articolo, dedicato alla pulizia dei pannelli fotovoltaici!

Ombreggiamenti? No grazie!

Dal momento che i pannelli sono collegati in serie o in parallelo, una piccola ombra sul pannello può influire notevolmente sull’efficienza dell’intero sistema. 

Per questo, prima di ogni installazione è fondamentale che sia effettuato un sopralluogo, che permetta di capire se alberi o altri edifici possono creare ombra nel corso della giornata.

L’ideale sarebbe un’analisi dinamica, che permetta di comprendere le variazioni di ombra nell’arco dell’intera giornata.

Anche se si tratta di un argomento piuttosto tecnico, ti consigliamo la lettura di questo breve e semplice articolo dedicato allo schema dell’impianto fotovoltaico: scopri come il corretto funzionamento di tutti i componenti che lo costituiscono ti consente di avere un impianto davvero efficiente!

Hai ancora dubbi e timori sulla corretta installazione del tuo impianto fotovoltaico? Affidati alla ditta giusta! Qui trovi un articolo completo ed esaustivo, con tanti consigli per trovare un installatore di impianto fotovoltaico professionale e affidabile!

La manutenzione dell’impianto fotovoltaico

Un aspetto fondamentale per garantirne la longevità, l’efficienza e la sicurezza nel tempo del tuo impianto fotovoltaico è sicuramente la manutenzione periodica: una cura costante nel tempo e scrupolosa, sia ordinaria che straordinaria, consente di preservare le performance dell’impianto, prevenire guasti e malfunzionamenti, e ottimizzare il ritorno sull’investimento.

Manutenzione ordinaria: un check-up annuale per la massima efficienza

La manutenzione ordinaria di un impianto fotovoltaico consiste in una serie di interventi programmati, da effettuarsi almeno una volta all’anno, volti a verificare il corretto funzionamento di tutte le componenti e a prevenire potenziali problemi. Un tecnico specializzato, munito di schemi elettrici e strumenti di misurazione adeguati, eseguirà le seguenti operazioni:

  1. Verifica dell’impianto elettrico: a inverter spento, si misurano le tensioni a vuoto di ogni stringa per accertarne la conformità con il numero di pannelli collegati e si effettuano test di isolamento per individuare eventuali dispersioni di corrente. A inverter acceso, si controllano tensioni e correnti di ogni stringa per verificare la produzione di tutti i pannelli.
  2. Ispezione dei pannelli fotovoltaici: si verifica visivamente, anche eventualmente con l’ausilio di un drone, l’integrità dei pannelli, la presenza di eventuali rotture o danneggiamenti, e si effettua una verifica termografica per individuare fenomeni di hotspot, ovvero surriscaldamenti anomali che possono compromettere le prestazioni e la sicurezza dei pannelli.
  3. Controllo dei collegamenti elettrici: consiste nella verifica del serraggio di tutti i morsetti di potenza, sia nella parte in corrente continua (pannelli) che in corrente alternata (inverter e lato protezione di interfaccia), per prevenire rischi di incendio dovuti a resistenze di contatto allentate.
  4. Manutenzione dell’inverter: una pulizia interna dell’inverter e dei quadri elettrici per rimuovere impurità e polvere accumulate, si verifica il funzionamento delle ventole di dissipazione del calore e si provvede all’eventuale sostituzione per garantire un adeguato raffreddamento dell’inverter e prevenire autolimitazioni dovute a temperature eccessive.
  5. Pulizia dei modulu fotovoltaici: è importante che la superficie dei pannelli fotovoltaici sia libera da polvere e sporco, per permettere il passaggio della luce solare. Pertanto, è buona norma pianificare una pulizia dei moduli fotovoltaici 1 o 2 volte l’anno, in base alla zona geografica.

Manutenzione straordinaria: interventi tempestivi in caso di guasto

La manutenzione straordinaria, invece, riguarda interventi non programmati, da effettuarsi in caso di guasto o malfunzionamento di una componente dell’impianto: attraverso i sistemi di monitoraggio, è possibile rilevare tempestivamente anomalie e allarmi, e intervenire di conseguenza per risolvere il problema nel minor tempo possibile, riducendo al minimo i tempi di fermo impianto. In generale, se noti qualche anomalia nel funzionamento del tuo impianto, contatta il tuo tecnico e richiedi il suo intervento per individuare l’origine del problema e procedere in tempi brevi alla sua risoluzione.

I costi di un impianto fotovoltaico: le variabili da considerare

Il costo di un impianto fotovoltaico rappresenta uno degli aspetti principali da considerare quando si valuta l’installazione di un sistema per la produzione di energia solare. Tuttavia, più che un semplice costo, l’acquisto di un impianto fotovoltaico deve essere visto come un investimento, poiché nel tempo genera un risparmio economico significativo, soprattutto se pensi che nel corso della sua vita utile riesce a generare un risparmio che supera di gran lunga le spese sostenute per installarlo.

Pertanto, non ha molto senso ragionare esclusivamente in termini di “risparmio”.

Spesso si va ossessivamente alla ricerca dell’offerta più bassa, spinti dall’idea che un costo inferiore coincida sicuramente con un impiego più intelligente del proprio denaro.

Ma è proprio così?

In realtà, bisogna partire ragionando sulle proprie specifiche esigenze, poiché, come abbiamo già visto, da un’accurata analisi e da un dimensionamento ottimale, derivano un impianto efficiente e capace di garantire l’assoluta bontà dell’investimento.

Diverse variabili influenzano il prezzo di un impianto fotovoltaico: gli elementi principali, in prima istanza, sono i pannelli solari, l’inverter e il sistema di accumulo, qualora previsto. Come abbiamo avuto modo di vedere nel paragrafo ad essi dedicato, la qualità e l’efficienza dei pannelli incidono direttamente sul costo, così come la tipologia di inverter scelto, il quale deve garantire un’elevata conversione dell’energia. Se si opta per un sistema di accumulo, che permette di immagazzinare l’energia prodotta per un uso successivo, il prezzo dell’impianto aumenta, ma anche il livello di indipendenza dalla rete elettrica migliora sensibilmente.

Oltre ai componenti principali, ci sono altre spese da considerare, come quelle per i cavi elettrici, le canaline, i quadri elettrici e le scatole di derivazione. A queste si aggiungono i costi di trasporto, montaggio e gestione delle pratiche burocratiche necessarie per l’autorizzazione e la connessione alla rete. Inoltre, la tipologia del tetto su cui vengono installati i pannelli può incidere sul prezzo: un’installazione su un tetto piano potrebbe richiedere strutture di supporto più complesse rispetto a un tetto inclinato.

Un altro aspetto da considerare è la dimensione dell’impianto: è facile intuire come un impianto più piccolo abbia un costo iniziale inferiore. Tuttavia, è sempre bene considerare che le spese fisse per installazione e gestione risultano meglio ammortizzate su impianti di dimensioni maggiori. Pertanto, almeno in linea teorica, installare un impianto da 4, 5 o 6 kW potrebbe essere economicamente più vantaggioso rispetto a uno da 3 kW.

Un’ultima considerazione da fare, riguarda le variazioni di prezzo nel tempo, a causa di fluttuazioni nel mercato delle materie prime, della domanda e dell’offerta: in generale, quando la richiesta di impianti aumenta, i costi di produzione e trasporto tendono a salire, mentre in periodi di minore domanda i prezzi si riducono. Per questo motivo, se stai valutando l’acquisto di un impianto, potrebbe essere essere utile considerare le condizioni di mercato e approfittare degli incentivi disponibili per ottenere il massimo beneficio economico.

Incentivi 2025 per il fotovoltaico

L’installazione di un impianto fotovoltaico rappresenta, dunque, un investimento significativo, ma i costi possono essere considerevolmente ridotti sfruttando i numerosi incentivi e agevolazioni fiscali messi a disposizione da Stato e Regioni. Queste misure, pur essendo state oggetto di alcune revisioni nel corso degli anni, continuano a rappresentare un’opportunità concreta per rendere più accessibile l’energia solare e promuovere la transizione verso fonti rinnovabili.

Nel 2025, nonostante alcune riduzioni e modifiche successive alla Legge di Bilancio, sono ancora diverse le agevolazioni disponibili sia per i privati che per le aziende che desiderano installare un impianto fotovoltaico.

Per i privati, ad esempio, una delle principali opportunità è rappresentata dal Bonus Ristrutturazioni, che consente di detrarre una percentuale delle spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio, tra cui rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici. L’aliquota di detrazione è del 50% sulla prima casa (scende al 36% per la seconda): un vantaggio economico non trascurabile.

Per le aziende, invece, il Piano Transizione 5.0 offre interessanti opportunità per sostenere la doppia transizione digitale e verde: è previsto, infatti, un credito d’imposta per le imprese che investono in tecnologie innovative e sostenibili, tra cui rientrano anche gli impianti fotovoltaici.

Te lo segnaliamo perché le recenti modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio hanno semplificato le procedure e ampliato le opportunità per le piccole e medie imprese, rendendo più accessibile questo strumento di incentivazione.

In realtà, sono diverse le agevolazioni disponibili per le aziende: ti consigliamo di verificare con attenzione quale soluzione si adatta meglio alla tua situazione specifica. In questa delicata operazione, un consulente specializzato saprà senz’altro aiutarti a valutare l’opzione più conveniente e vantaggiosa.

Infine, non sottovalutare bandi locali e regionali: spesso le Regioni mettono a disposizione bandi e contributi a fondo perduto per promuovere l’energia solare e sostenere i cittadini e le imprese che investono in questa tecnologia. La Regione Lombardia, per esempio, ha recentemente introdotto alcune interessanti iniziative per promuovere la produzione di energia rinnovabile e l’efficienza energetica, tra cui il “ReLoad CER”, accessibile fino al 15 maggio 2025, che stanzia 27,75 milioni di euro per enti locali e amministrazioni pubbliche con più di 5.000 abitanti, finanziando fino al 40% di interventi per nuovi impianti rinnovabili e sistemi di accumulo energetico.

Insomma, tieni d’occhio i bandi della tua Regione, per non perdere qualche possibilità interessante!

In quanto tempo recupero l’investimento?

Quando si fanno le opportune valutazioni sui costi dell’impianto fotovoltaico, si giunge sempre a ragionare sui tempi di recupero dell’investimento.

In effetti, valutare i tempi di ammortamento di un impianto fotovoltaico è un aspetto cruciale per chiunque consideri questa forma di investimento sostenibile.

Ma quanto tempo occorre per recuperare il proprio investimento?

In generale, il periodo necessario per recuperare il capitale investito dipende da una serie di fattori interconnessi, che vanno ben oltre il semplice costo iniziale dell’impianto.

Uno degli elementi principali da considerare è, senza dubbio, la quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto che, come abbiamo visto, è condizionata da variabili come l’orientamento e l’inclinazione dei pannelli, nonché la potenza complessiva dell’impianto.

Parallelamente, i consumi energetici dell’abitazione o dell’edificio in questione giocano un ruolo fondamentale: in generale, un elevato autoconsumo incide positivamente sui tempi di ammortamento, riducendoli. Per questo, è bene riflettere sui propri pattern di consumo dell’energia, per valutare accuratamente la necessità di installare o meno un sistema di accumulo, che incrementa notevolmente l’autoconsumo, anche se rende l’investimento iniziale più impegnativo.

Non vanno poi trascurati i costi dell’energia elettrica prelevata dalla rete: com’è facile intuire, un aumento di tali costi rende l’autoproduzione tramite fotovoltaico ancora più vantaggiosa, accelerando il recupero dell’investimento. Non è un caso, se negli ultimi anni si è assistitivo a un boom di installazione degli impianti fotovoltaico, come abbiamo accennato in apertura!

Gli incentivi statali e le detrazioni fiscali, come abbiamo appena detto, rappresentano un ulteriore fattore da non sottovalutare, poiché riducono significativamente il costo iniziale dell’impianto, con un impatto positivo sui tempi di ammortamento.

Infine, è bene considerare anche i costi di manutenzione dell’impianto, che seppur generalmente contenuti, possono incidere sul bilancio complessivo.

In linea generale, si può affermare che i tempi di ammortamento di un impianto fotovoltaico variano dai 5 ai 10 anni, ma questa è solo un’indicazione di massima.

Di solito, quando richiedi un preventivo per un impianto fotovoltaico, dopo un’accurata analisi delle tue esigenze e delle diverse variabili implicate, ti viene fornito un documento completo che, oltre ai costi dell’impianto, contiene anche un’analisi dei suoi tempi di ammortamento.

Come scegliere il tuo installatore di fiducia: 6 consigli per te

La scelta dell’installatore per il tuo impianto fotovoltaico è una decisione cruciale che va ben oltre la semplice ricerca del prezzo più basso. Affidarsi a un professionista qualificato e affidabile è fondamentale per garantire la qualità, l’efficienza e la durata del tuo investimento solare. Ecco, quindi, alcuni consigli utili per orientarti in questa scelta importante.

Valuta la professionalità del venditore

Diffida degli installatori che ti fanno un’offerta senza aver prima compreso le tue esigenze energetiche specifiche. Un buon professionista deve dedicare del tempo a capire i tuoi consumi, le tue aspettative e le tue necessità, per poi proporti una soluzione personalizzata.

Accertati che siano installati componenti di qualità

Verifica se l’installatore ha una preferenza specifica per determinate marche di pannelli o inverter. Alcune aziende lavorano esclusivamente con un unico marchio, mentre altre offrono una gamma più ampia di opzioni. Assicurati che l’installatore abbia esperienza con le apparecchiature che ti propone e chiedi referenze di impianti già realizzati con quelle stesse tecnologie.

L’azienda è affidabile? Ha esperienza?

Il settore del fotovoltaico è in continua crescita, ma non tutte le aziende sono ugualmente affidabili e solide. Verifica da quanto tempo l’azienda è sul mercato, se ha una buona reputazione e se è in grado di fornire garanzie concrete sul lungo periodo. Ricorda che il tuo impianto fotovoltaico è un investimento che durerà oltre 25 anni: quindi è fondamentale scegliere un partner affidabile che ti possa assistere anche in futuro.

Non sottovalutare opinioni e recensioni

Sfrutta le risorse online per raccogliere informazioni sulle aziende che hai selezionato: dedica del tempo a una lettura accurata delle recensioni di altri clienti e verifica che l’installatore abbia tutte le licenze e le assicurazioni necessarie per operare nella tua zona.

Ok, il prezzo è giusto (?)

Dopo aver valutato tutti questi aspetti, puoi considerare il prezzo. Ricorda, però, che il prezzo più basso non è sempre sinonimo di qualità.

L’obiettivo? Cercare un equilibrio tra un costo ragionevole e la garanzia di un servizio professionale e affidabile.

Ascolta anche un po’ l’istinto

Infine, scegli l’installatore con cui ti senti più a tuo agio. Deve essere una persona che ti ispira fiducia, che risponde alle tue domande in modo chiaro e trasparente e che ti trasmette la sensazione di essere un partner affidabile per il tuo progetto solare.

Perché è conveniente installare un impianto fotovoltaico: i vantaggi

Ma perché tutti stanno passando al fotovoltaico?

No, non è solo una questione di risparmio in bolletta, anche se questo beneficio ha un grandissimo impatto sulla decisione di moltissimi consumatori, soprattutto alla luce degli aumenti del costo della corrente elettrica a cui tutti abbiamo assistito negli ultimi anni.

In realtà, oltre agli indubbi vantaggi economici, è importante constatare un’accresciuta consapevolezza di tutti i consumatori, in materia di tutela ambientale: negli ultimi anni si è parlato moltissimo dell’impatto delle nostre abitudini sui delicati equilibri degli ecosistemi.

I cambiamenti climatici e i numerosi fenomeni climatici dalla portata eccezioniale hanno contribuito ad aprire gli occhi di moltissime persone, spingendole a sentirsi parte attiva di un cambiamento necessario.

Dunque, l’installazione di un impianto fotovoltaico rappresenta una scelta strategica capace di generare benefici tangibili sia sul piano economico che ambientale, incrementando al contempo il valore dell’immobile.

Risparmio in bolletta e indipendenza energetica

L’autoproduzione di energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico si traduce in una concreta riduzione dei costi in bolletta, con un risparmio che può variare in base alle dimensioni dell’impianto e ai consumi energetici dell’utente. L’indipendenza dalla rete elettrica tradizionale consente di affrancarsi dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia, proteggendoti da eventuali aumenti.

Ad esempio, lo sapevi che il rendimento dell’inverter ha impatto sul ritorno economico del tuo investimento? Ne parliamo meglio in questa guida dedicata alla scelta dell’inverter fotovoltaico.

Incentivi statali e agevolazioni fiscali

Lo Stato italiano, al fine di promuovere l’adozione di fonti rinnovabili, mette a disposizione incentivi economici e agevolazioni fiscali per chi installa un impianto fotovoltaico. Questi possono consistere in detrazioni fiscali, contributi a fondo perduto o tariffe incentivanti, come il Ritiro Dedicato, per l’energia prodotta e immessa in rete.

Aumento del valore dell’immobile

La presenza di un impianto fotovoltaico accresce il valore di un immobile, sia esso residenziale o commerciale. In effetti, il miglioramento della classe energetica dell’immobile rappresenta un elemento sempre più considerato dagli acquirenti: una classe energetica elevata si traduce in minori consumi e, di conseguenza, in un risparmio economico a lungo termine. Questo aspetto, unito alla crescente sensibilità verso le tematiche ambientali, rende gli immobili con impianti fotovoltaici più appetibili e valorizzati sul mercato. In media, un immobile con un impianto fotovoltaico aumenta il suo valore sul mercato di circa il 7%.

Impatto ambientale e lotta ai cambiamenti climatici

L’energia solare è una fonte pulita e rinnovabile che non produce emissioni di gas serra, principali responsabili dei cambiamenti climatici. L’installazione di un impianto fotovoltaico contribuisce attivamente alla riduzione dell’impronta ecologica e alla transizione verso un modello energetico più sostenibile.

Se decidi di passare alle energie rinnovabili, è fondamentale che tu lo faccia, in primis, allo scopo di essere parte attiva di un cambiamento: quello verso un futuro più rispettoso dei delicatissimi equilibri ambientali.

Se abbracci completamente questa filosofia, anche il risparmio economico, che giustamente ti aspetti dal tuo impianto fotovoltaico, verrà con estrema naturalezza, perché sarà frutto di un percorso graduale di consapevolezza verso nuove abitudini più sostenibili. 

Le informazioni che stai cercando per affinare le tue conoscenze in materia rivelano che sei proprio sulla strada giusta.

A proposito, potresti trovare utile anche la nostra guida dedicata ai microinverter, alternativa che può rendere ancora più efficiente il tuo impianto fotovoltaico.

Approfondimento:

Un piccolo approfondimento: storia dei pannelli fotovoltaici, dall’intuizione di Bequerel a oggi

Oggi lo chiamiamo con nonchalance “effetto fotovoltaico”, ma ancora non aveva un nome, quando nel 1839, il giovane fisico diciannovenne Alexandre Edmond Becquerel fece questa scoperta rivoluzionaria. 

Il giovane scienziato stava lavorando con degli elettrodi immersi in una soluzione conducente, quando si accorse che questi elettrodi, esposti alla luce solare, generavano un piccolo flusso di corrente.

Fu, però, Fritt, nel 1879, a creare la prima cella fotovoltaica con uno strato di selenio rivestito da una sottile pellicola d’oro. L’anno successivo, assemblò diverse di queste celle per formare il primo pannello fotovoltaico nella storia. Pensa che aveva un’efficienza di appena l’1%!, mentre oggi un pannello solare raggiunge un’efficienza del 20 e addirittura del 23% e oltre, se parliamo di pannelli solari ad alta efficienza.

Un’altra accelerata verso i tempi moderni del fotovoltaico si ebbe con Einstein, che nel 1921 pubblicò la sua teoria sull’effetto fotovoltaico: il fisico definì la luce come un flusso di “pacchetti di energia”, aprendo nuovi orizzonti nella comprensione di questo fenomeno.

La prima cella in silicio fu sviluppata nel 1954, per merito di Pearson, Chapin e Fuller dei Laboratori Bell: è questo il momento che segnò l’inizio di una nuova era del fotovoltaico, trasformando il silicio nel materiale principale per la tecnologia fotovoltaica per la sua maggiore efficienza e accessibilità.

E in Italia come eravamo messi?

In Italia, il primo impianto fotovoltaico da 1 kW venne installato nel 1979 al Passo della Mandriola, tra gli Appennini del Cesenate. 

Dagli anni ’90, finanziamenti e incentivi statali e regionali hanno reso sempre più accessibile il fotovoltaico, trasformandolo in una grandissima risorsa. 

Insomma, di strada ne è stata fatta e probabilmente se ne farà ancora moltissima: la tecnologia è in fermento, alla ricerca di soluzioni sempre più performanti, economiche e sostenibili.

Domande e risposte sui pannelli fotovoltaici

Quanti pannelli fotovoltaici servono per una casa?

Il numero di pannelli fotovoltaici necessari per una casa dipende da diversi fattori, tra cui il consumo energetico dell’abitazione, la potenza dei pannelli, l’orientamento e l’inclinazione del tetto, e la zona geografica. In generale, per una casaStandard, si possono considerare da 10 a 20 pannelli. Tuttavia, è consigliabile richiedere un preventivo personalizzato a un installatore qualificato per valutare il fabbisogno specifico.

Quanto costa un impianto fotovoltaico?

l costo di un impianto fotovoltaico varia in base alle dimensioni dell’impianto, alla tipologia di pannelli, all’inverter, ai costi di installazione e ad eventuali accessori come batterie di accumulo. Il prezzo può variare da alcune migliaia a diverse decine di migliaia di euro. È importante richiedere preventivi a diverse aziende e valutare attentamente il rapporto qualità-prezzo.

Come funziona un pannello fotovoltaico?

Un pannello fotovoltaico funziona grazie all’effetto fotovoltaico. Quando la luce solare colpisce il pannello, le celle fotovoltaiche convertono l’energia luminosa in energia elettrica. Questa energia può essere utilizzata per alimentare le utenze domestiche, immessa nella rete elettrica o accumulata in batterie per un utilizzo successivo.

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