I mesi scorsi sono stati caratterizzati da un’atmosfera di attesa, in vista di un taglio agli incentivi fotovoltaico: fin da ottobre, a seguito della presentazione della Legge di Bilancio, si attendevano già con una certa sicurezza alcune riduzioni a bonus e agevolazioni, previsti per il 2025 e gli anni a seguire..
Sabato 28 dicembre 2024 le Camere hanno finalmente approvato La Legge di Bilancio 2025, che porterà una serie di novità significative nel panorama degli incentivi fiscali per privati e aziende, con un particolare focus sul settore dell’energia e dell’edilizia.

Le misure approvate, pur mantenendo l’impegno verso la transizione ecologica e digitale, introducono importanti modifiche alle agevolazioni fiscali precedentemente in vigore.
Tra le novità più rilevanti troviamo una profonda revisione dei bonus edilizi, con l’obiettivo di razionalizzare le spese e indirizzare gli incentivi verso interventi di riqualificazione energetica più efficaci.
Il Superbonus, in particolare, vede un progressivo ridimensionamento delle aliquote e un restringimento della platea dei beneficiari. Anche l’Ecobonus subisce delle modifiche, con l’introduzione di nuove soglie di spesa e aliquote differenziate in base alla tipologia di immobile.
Parallelamente, la Manovra interviene sul fronte dell’efficientamento energetico delle reti elettriche, semplificando le procedure per l’installazione di sistemi di accumulo e promuovendo investimenti in tecnologie innovative.
Il Piano Transizione 5.0, volto a sostenere la doppia transizione digitale e verde delle imprese italiane, viene ulteriormente rafforzato con l’introduzione di nuove misure semplificative.
Abbiamo approfondito il tema degli incentivi per il fotovoltaico aziendale anche in questo articolo.
Nei paragrafi che seguiranno tracceremo un quadro sintetico, esaustivo e aggiornato su tutte le novità previste per l’anno 2025, in modo da consentire una visione chiara e obiettiva delle sfide e delle opportunità previste per coloro che desiderano installare un impianto fotovoltaico nei prossimi mesi.
Taglio incentivi fotovoltaico: cosa succederà nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 introduce una stretta significativa sulle detrazioni fiscali, in particolare per i contribuenti con redditi più elevati.
Con l’obiettivo di risanare i conti pubblici, il governo ha deciso di limitare le agevolazioni fiscali, colpendo principalmente i redditi superiori a 75.000 euro.
Questo significa che chi percepisce un reddito superiore a questa soglia vedrà ridotte le detrazioni per spese come quelle sanitarie, per ristrutturazioni edilizie e per altri interventi agevolati.
Le detrazioni saranno calcolate in base a un importo massimo che varia a seconda del reddito e del numero di figli a carico.
Ad esempio, per i redditi tra 75.000 e 100.000 euro, il tetto massimo è di 14.000 euro, mentre per quelli superiori a 100.000 euro scende a 8.000 euro.
Sarà interessante osservare gli effetti di questa misura nel medio termine e valutarne l’impatto sul bilancio dello Stato e sul potere d’acquisto dei cittadini.
Taglio incentivi fotovoltaico: come cambierà il Bonus Ristrutturazioni nel 2025

Il Bonus Ristrutturazione subisce importanti modifiche a partire dal 2025.
La legge di bilancio introduce una serie di novità che vanno a incidere sull’aliquota di detrazione e sul tetto di spesa massimo.
In particolare, per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione subisce una riduzione graduale: dal 2025 al 2027 si applica un’aliquota del 36%, che sale al 50% per le prime case, con un tetto di spesa di 96.000 euro.
Dal 2028, l’aliquota si stabilizzerà al 30% con un tetto di spesa ridotto a 48.000 euro.
Una novità significativa riguarda l’esclusione delle caldaie a gas dagli interventi agevolabili: a partire dal 1° gennaio 2025, non sarà più possibile detrarre le spese per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate a combustibili fossili.
Una scelta perfettamente in linea con gli obiettivi di transizione energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti della direttiva europea “Case Green”, che entro il 2035 mira a ridurre del 22% il consumo di energia non rinnovabile da parte degli edifici residenziali.
La direttiva europea fornisce un quadro normativo comune a tutti gli Stati membri, stabilendo requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici e promuovendo la ristrutturazione energetica: eliminare gli incentivi per le tecnologie obsolete, come le caldaie a gas, ha l’obiettivo di contribuire alla creazione di un parco immobiliare più sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico.
Il taglio agli incentivi per il fotovoltaico riguarda anche l’Ecobonus
A partire dal 2025, anche l’Ecobonus subirà delle modifiche significative.
L’aliquota di detrazione verrà ridotta e differenziata in base al tipo di immobile e all’anno di effettuazione dei lavori.
Come per il Bonus Ristrutturazione, per le prime case, l‘aliquota sarà del 50% nel 2025, scendendo al 36% nel 2026 e 2027. Per le seconde case e gli edifici non residenziali, l’aliquota sarà inizialmente del 36% nel 2025, per poi ridursi al 30% negli anni successivi.
Cosa finanzia l’ecobonus
L’Ecobonus premia chi effettua interventi di riqualificazione energetica sul proprio immobile. Consiste, infatti, in una detrazione dall’Irpef o IRES, spalmata in dieci anni, e ha come obiettivo principale la riduzione dei consumi energetici degli edifici, favorendo l’uso di fonti rinnovabili e migliorando l’efficienza energetica.
Gli interventi agevolati riguardano principalmente l’isolamento termico, la sostituzione di infissi, l’installazione di impianti di riscaldamento a condensazione o a pompa di calore, e l’installazione di pannelli solari termici. In particolare, sono incentivati tutti quegli interventi che comportano una riduzione significativa del consumo energetico per il riscaldamento.
Anche il Superbonus tra le agevolazioni colpite dai tagli agli incentivi per il fotovoltaico
Il Superbonus, introdotto nel 2020 con l’ambizioso obiettivo di incentivare la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano, ha subito nel corso degli anni una serie di modifiche sostanziali. Nato con un’aliquota del 110%, l’incentivo ha visto ridursi progressivamente la sua portata, passando al 90% nel 2023 e al 70% nel 2024.
Con la Legge di Bilancio 2025, l’evoluzione del Superbonus prosegue con ulteriori restrizioni: a partire dal 1° gennaio 2025, l’aliquota scenderà al 65% e la platea dei beneficiari si restringerà ulteriormente.
Solo gli interventi per i quali, entro il 15 ottobre 2024, sia stata presentata la CILA o la delibera condominiale potranno beneficiare di questa detrazione: in pratica, il Superbonus 2025 sarà sostanzialmente destinato a coloro che avevano già avviato le pratiche per i lavori di ristrutturazione entro quella data.
Per quanto riguarda i soggetti beneficiari, le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 restringono ulteriormente il campo.
Saranno ammessi al Superbonus 2025 principalmente:
- Condomini: tutti gli edifici condominiali che avranno presentato la delibera assembleare entro il termine previsto.
- Edifici con 2-4 unità immobiliari: anche gli edifici composti da poche unità, anche se di proprietà di un unico soggetto, potranno accedere al Superbonus a patto che abbiano presentato la CILA entro il 15 ottobre 2024.
- Strutture socio-assistenziali e ONLUS: queste tipologie di edifici potranno beneficiare dell’incentivo per interventi di riqualificazione energetica.
- Immobili situati nei crateri sismici: gli edifici ubicati in zone colpite da eventi sismici potranno accedere al Superbonus alle condizioni previste dalla normativa.
Sono invece escluse dal beneficio le villette unifamiliari e gli interventi che non rispettano i requisiti di miglioramento energetico previsti dalla normativa.
Attenzione: il Superbonus 2025 sarà cumulabile con altre agevolazioni fiscali, ma nel rispetto dei limiti di spesa previsti per ciascun intervento.
La detrazione del 65% potrà essere ripartita in 10 anni, ma la scelta è obbligatoria e irrevocabile, per gli interventi eseguiti a partire dal 2024.
Il 1 Gennaio 2025 inizia la graduale cessazione dello Scambio sul Posto
Tra le novità già annunciate del nuovo anno, ricordiamo anche che l’anno appena iniziato vedrà la progressiva cessazione dello Scambio Sul Posto, il meccanismo di compensazione che consentiva ai possessori di impianto fotovoltaico di cedere alla rete l’energia prodotta in surplus dall’impianto, ottenendo un credito sulla bolletta elettrica.
A partire dal 1 gennaio 2025, infatti, questo meccanismo di incentivo verrà gradualmente abolito.
Questa decisione, sancita dalla Delibera ARERA n. 457/2024/R/EFR, è motivata dalla necessità di allineare il sistema energetico nazionale alle direttive europee e di promuovere forme di consumo energetico più efficienti e sostenibili. Con la fine dello Scambio Sul Posto, si apre una nuova era per il fotovoltaico, caratterizzata da un maggiore focus sull’autoconsumo e da nuove forme di incentivazione, come le Comunità Energetiche Rinnovabili. I possessori di nuovi impianti dovranno necessariamente aderire al meccanismo del ritiro dedicato, mentre quelli esistenti potranno continuare a usufruire dello SSP fino alla scadenza naturale del contratto.
Nello specifico, le regole applicate prevedono che
- gli impianti attivi da meno di 15 anni potranno continuare a usufruire dello Scambio sul Posto fino alla scadenza naturale del contratto, dopodiché passeranno al ritiro dedicato.
- gli impianti attivi da più di 15 anni verranno automaticamente trasferiti al ritiro dedicato a partire dal 1° gennaio 2025.
Non solo taglio agli incentivi per il fotovoltaico: opportunità per le aziende
Finora ci siamo soffermati sui tagli agli incentivi per il fotovoltaico. In realtà, la legge di Bilancio porta anche qualche novità positiva per le aziende italiane che stanno pensando di accedere alle agevolazioni previste dal Piano Transizione 5.0.
I recenti aggiornamenti, infatti, semplificano le procedure e ampliando le opportunità per le imprese italiane: in particolare, sono stati rivisti gli scaglioni di investimento, rendendo il credito d’imposta più accessibile per le piccole e medie imprese. Contemporaneamente sono state introdotte nuove maggiorazioni per gli impianti fotovoltaici e maggiore flessibilità nella cumulabilità con altri incentivi.
Ricapitolando: cos’è il Piano Transizione 5.0
Il Piano Transizione 5.0 è un’iniziativa governativa che mira a sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese italiane, promuovendo investimenti in tecnologie innovative e sostenibili. Questo piano, finanziato con 6,3 miliardi di euro, si inserisce in un contesto più ampio di transizione verso un’economia a basse emissioni e digitalizzata. Le imprese che investono in progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici possono beneficiare di un credito d’imposta, ovvero di una detrazione fiscale sul valore degli investimenti effettuati.
Quali sono le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha apportato diverse modifiche al Piano Transizione 5.0, rendendolo più attrattivo e accessibile per le imprese.
Le principali novità riguardano:
- La semplificazione degli scaglioni di investimento, che sono stati ridotti da tre a due, con un primo scaglione fino a 10 milioni di euro e un secondo da 10 a 50 milioni di euro. Questa semplificazione rende più agevole la fruizione del credito d’imposta per le piccole e medie imprese.
- Le maggiorazioni per gli impianti fotovoltaici prodotti in Europa, con aliquote che variano in base all’efficienza dei pannelli. Questo incentivo mira a promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici ad alta efficienza.
- La cumulabilità con altri incentivi: è stata introdotta la possibilità di cumulare il credito d’imposta Transizione 5.0 con altri incentivi nazionali ed europei, come i crediti d’imposta per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES). Questa misura rende gli investimenti ancora più convenienti per le imprese.
- La semplificazione delle procedure: sono state introdotte semplificazioni procedurali per accedere al credito d’imposta, rendendo il processo più agile e meno burocratico.
Taglio incentivi fotovoltaico: 7 consigli utili se vuoi installare un impianto fotovoltaico nel 2025
Alla luce dei recenti tagli agli incentivi, installare un impianto fotovoltaico richiede qualche attenzione in più, ai fini di una valutazione attenta e una pianificazione accurata.
Ecco alcuni consigli utili, se stai valutando questa possibilità!
Valuta attentamente il rapporto costi-benefici
Prima di procedere all’installazione, è fondamentale effettuare un’analisi dettagliata dei costi e dei benefici attesi. Considera, quindi, il costo iniziale dell’impianto, le eventuali agevolazioni fiscali ancora disponibili (anche se ridotte), i costi di manutenzione e il risparmio sulla bolletta elettrica.
Insomma, affronta bene tutti gli aspetti relativi alle tue esigenze energetiche e alle aspettative che hai nei confronti del tuo investimento.
Confronta le offerte di diversi installatori
Sempre in ottica di risparmio e convenienza, richiedi preventivi a più installatori per confrontare prezzi, tecnologie e garanzie offerte: assicurati di scegliere un’azienda seria e qualificata, con esperienza nel settore. Quando ricevi i preventivi, assicurati che siano esaustivi, trasparenti e completi in tutte le loro parti.
Ragiona in termini di convenienza, non in termini di risparmio
Il mercato del fotovoltaico è in continua evoluzione e in forte crescita. Questo comporta un’offerta incredibile di soluzioni e spesso una concorrenza tra piccole aziende, che talvolta giocano al ribasso dei prezzi.
Spesso, però, a un prezzo molto basso corrisponde un impianto realizzato installando componenti di qualità inferiore, compromettendo la durata e, di conseguenza, la convenienza dell’investimento.
Quando richiedi e analizzi più preventivi, ricordati di valutare sempre la convenienza, più che il risparmio, mettendo in primo piano la qualità, i marchi e le garanzie dei componenti previsti.
Considera l’autoconsumo
L’autoconsumo istantaneo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico – l’abbiamo detto poc’anzi – è fondamentale per massimizzare i benefici economici. Valuta l’installazione di un sistema di accumulo per immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e utilizzarla durante le ore notturne o nei periodi di picco dei consumi.
Ragiona anche in termini di mindset: il risparmio che potrai ottenere dal tuo impianto fotovoltaico dipenderà moltissimo anche dalle tue abitudini di consumo, poiché, quando si ragiona in termini di energia solare, sarebbe opportuno modificare le proprie esigenze energetiche in base alla presenza di sole, magari spostando le utente più dispendiose durante le ore solari, per sfruttare il consumo istantaneo.
Affidati a professionisti qualificati
La progettazione e l’installazione di un impianto fotovoltaico richiedono competenze specifiche: affidati a professionisti qualificati per garantire un impianto efficiente e sicuro. Nella tua ricerca dei migliori professionisti, abbi cura di valutare accuratamente le referenze, i lavori già realizzati e le opinioni di altri clienti.
Non indugiare troppo: se già vuoi farlo da tempo, cogli l’attimo
Come avrai avuto modo di comprendere, attraverso la lettura di questo articolo, incentivi e agevolazioni mutano nel tempo. I tagli agli incentivi per il fotovoltaico previsti già da quest’anno, sono solo l’inizio di ulteriori riduzioni previste nei prossimi due anni.
Quindi, se ci stai già pensando da tempo, non rimandare ancora: un altro anno di procrastinazione significherebbe risparmiare ancora meno.
Informati sui bandi regionali per il fotovoltaico
Oltre agli incentivi nazionali, alcune regioni e comuni offrono incentivi aggiuntivi per l’installazione di impianti fotovoltaici.
L’ideale è restare in allerta, monitorando costantemente i siti della tua Regione.
Ricorda che generalmente i bandi regionali sono disponibili fino a esaurimento dei fondi, quindi la tempestività è la chiave per usufruirne.
Domande e risposte sul taglio agli incentivi per il fotovoltaico
Quanto costa installare un impianto fotovoltaico nel 2025?
Il costo di un impianto fotovoltaico varia in base a diversi fattori, come la dimensione dell’impianto, la tipologia dei pannelli, l’installazione e le eventuali batterie di accumulo. Prova a richiedere preventivi a più installatori per confrontare le offerte e trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze.
Quali sono gli incentivi per il fotovoltaico nel 2025?
Gli incentivi per il fotovoltaico nel 2025 sono stati ridotti rispetto agli anni precedenti. Attualmente, è possibile usufruire del Bonus Ristrutturazioni con aliquote variabili a seconda della tipologia di immobile e dell’anno di effettuazione dei lavori. Ti consigliamo di informarti presso un professionista del settore per conoscere le agevolazioni specifiche disponibili nella tua zona.
Quando finiranno gli incentivi per il fotovoltaico?
Non esiste una data precisa per la fine degli incentivi per il fotovoltaico. Tuttavia, le aliquote e i limiti di spesa sono soggetti a variazioni annuali in base alle leggi di bilancio. Si prevede una graduale riduzione degli incentivi nei prossimi anni, ma l’installazione di un impianto fotovoltaico continua a essere un investimento vantaggioso a lungo termine grazie al risparmio sulla bolletta elettrica.