Solare termico: guida essenziale per conoscere, risparmiare e tutelare l’ambiente

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L’impianto solare termico è una tecnologia che consente di catturare l’energia solare e trasformarla in calore, utilizzabile per diverse finalità, come la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento degli ambienti e l’alimentazione di processi industriali. A differenza dell’impianto fotovoltaico, che produce elettricità, il solare termico sfrutta l’energia termica del sole in modo diretto, senza passare per la conversione in elettricità. 

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Inoltre, si distingue dal solare termodinamico, che utilizza una pompa di calore per produrre calore, in quanto il solare termico sfrutta unicamente l’energia solare, senza l’ausilio di altre fonti energetiche.

Gli impianti solari termici sono una soluzione ideale sia per privati che per aziende che desiderano ridurre i costi energetici e l’impatto ambientale: grazie alla loro versatilità, infatti, possono essere installati su tetti, terrazzi o terreni, adattandosi a diverse esigenze e contesti. 

Come vedremo meglio nei paragrafi che seguono, il solare termico consente un certo margine di personalizzazione, in base alle esigenze dell’edificio.

Dal momento che il funzionamento di questa tipologia di impianti dipende dalla presenza di sole, non è una soluzione che può sostituire al 100% una caldaia, poiché la produzione di calore per le proprie utenze può risultare insufficiente in quei momenti dell’anno in cui si verifica una minor presenza di sole.

Ciononostante, un impianto solare termico sapientemente dimensionato rappresenta un investimento sostenibile e conveniente nel lungo periodo, poiché garantisce un importante risparmio energetico e ambientale, dal momento che sfrutta l’energia rinnovabile e gratuita del sole.

Se sei interessato a saperne di più sugli impianti solari termici, continua la lettura di questa guida, dove troverai informazioni dettagliate sul funzionamento, le tipologie, i vantaggi e i costi di questa tecnologia.

Com’è fatto un impianto solare termico

Esistono due tipologie principali di impianti solari termici: a circolazione naturale e a circolazione forzata. La scelta tra l’una o l’altra tipologia dipende da diversi fattori, come le esigenze di consumo, lo spazio disponibile, il budget e le condizioni climatiche del luogo di installazione.

Impianto solare termico a circolazione naturale: la soluzione più semplice ed economica

Gli impianti solari termici a circolazione naturale sono la soluzione più semplice ed economica.

Sono costituiti da un serbatoio di accumulo disposto orizzontalmente sul tetto (dunque visibile) posto accanto al pannello solare. 

In questo caso, il funzionamento è molto semplice: il liquido vettore, scaldato dal sole nel pannello, sale per convezione nel serbatoio, dove cede il calore all’acqua sanitaria. 

Componenti di un impianto solare termico a circolazione naturale:

  • Pannello solare: cattura l’energia solare e la trasforma in calore.
  • Serbatoio di accumulo: contiene l’acqua calda e la mantiene a temperatura.
  • Tubazioni: collegano il pannello al serbatoio e trasportano il liquido vettore.

I limiti dell’impianto solare termico a circolazione naturale

Nello specifico, si tratta di una soluzione che, proprio in virtù della sua semplicità di funzionamento e installazione e proprio in considerazione del fatto che manchi un sistema intelligente (la centralina di controllo, presente negli impianti a circolazione forzata, che vedremo di seguito) presenta dei limiti. 

Ad esempio, in estate, la mancanza di un sistema di controllo della temperatura può causare un surriscaldamento eccessivo dell’acqua, con conseguenti problemi di calcare e usura precoce del serbatoio. Inoltre, la scarsa coibentazione dell’accumulo, esposto alle intemperie sul tetto, impedisce di mantenere l’acqua calda durante l’inverno, rendendo l’impianto poco utile in questa stagione. Infine, la temperatura elevata che si raggiunge nel serbatoio può causare problemi di calcare e sollecitazioni che ne accorciano la vita. 

Insomma, si tratta di una soluzione sicuramente più economica, spesso adoperata per impianti destinati a famiglie che vivono in zone particolarmente soleggiate, ma vi sono alcune limitazioni da tenere in considerazione.

Impianto solare termico a circolazione forzata

Se il tuo fabbisogno di acqua calda è più elevato o vivi in zone d’Italia poco soleggiate, la soluzione più idonea è costituita dall’impianto solare termico a circolazione forzata, che presenta un maggiore livello di complessità nell’installazione, ma garantisce maggiori performance e una durata più estesa.

La differenza sostanziale, rispetto agli impianti a circolazione naturale, che abbiamo appena visto, consiste nel fatto che sistemi a circolazione forzata utilizzano una pompa per far circolare il liquido vettore tra i pannelli solari e il serbatoio di accumulo. 

Questa caratteristica consente di ottenere numerosi vantaggi, sia in termini di prestazioni che di applicazioni.

Il cuore di questa tipologia di impianto solare termico è la centralina di controllo, un vero e proprio “cervello” che monitora costantemente la temperatura dei pannelli solari e quella del serbatoio, in modo che, quando la differenza di temperatura tra i due supera una soglia preimpostata (generalmente 5°C), la centralina attivi la pompa di circolazione. 

Questa spinge il liquido vettore, scaldato dal sole nei pannelli, verso il serbatoio, dove avviene lo scambio termico con l’acqua sanitaria. Una volta che il serbatoio ha raggiunto la temperatura desiderata, la centralina spegne la pompa, interrompendo il flusso di calore.

I componenti fondamentali di un impianto a circolazione forzata

Un impianto solare termico a circolazione forzata è composto da molti più componenti, ognuno con una funzione specifica:

  • Pannelli solari: sono i “captatori” dell’energia solare. Assorbono le radiazioni solari e le trasformano in calore, che viene trasferito al fluido vettore.
  • Serbatoio di accumulo: è il cuore dell’impianto, dove viene immagazzinata l’acqua calda. In questo caso, il serbatoio è coibentato per mantenere la temperatura dell’acqua il più a lungo possibile e non è posto sul tetto.
  • Pompa di circolazione, con il compito di far circolare il liquido vettore tra i pannelli e il serbatoio.
  • Centralina di controllo: gestisce l’accensione e lo spegnimento della pompa in base alla temperatura rilevata dai sensori.
  • Tubazioni: collegano i vari componenti dell’impianto e trasportano il liquido vettore.
  • Vaso di espansione: compensa le variazioni di volume del liquido vettore dovute alle variazioni di temperatura.

I vantaggi di un impianto solare termico a circolazione forzata

Proprio grazie alla presenza di una pompa e una centralina di controllo, questi impianti garantiscono una maggiore efficienza nel riscaldamento dell’acqua, una temperatura più stabile e un controllo preciso del sistema. 

Inoltre, offrono una maggiore flessibilità di installazione, in quanto il serbatoio può essere posizionato anche a distanza dai pannelli solari, adattandosi a diverse esigenze di spazio. Inoltre, l’integrazione con altri sistemi di riscaldamento è semplificata, consentendo un utilizzo combinato delle fonti energetiche.

Infine, la versatilità di questi impianti li rende adatti a diverse applicazioni, dalla produzione di acqua calda sanitaria al riscaldamento di ambienti e piscine, offre una soluzione completa e personalizzabile per privati e aziende.

Tipologie di pannelli solari termici: quale scegliere

I pannelli solari sono i componenti che permettono di sfruttare l’energia del sole per produrre calore o elettricità. 

In genere, si tende a creare confusione tra pannelli solari termici e pannelli solari fotovoltaici: questo accade, poiché è ormai prassi parlare genericamente di “pannelli solari” in riferimento ai pannelli fotovoltaici.

In realtà, è importante distinguerli per evitare fraintendimenti, poiché si tratta di due tecnologie diverse: i pannelli solari termici producono acqua calda, mentre i pannelli fotovoltaici generano elettricità. Insomma, l’unico punto in comune tra queste due tipologie di pannelli è la loro capacità di sfruttare l’energia solare, pulita e rinnovabile, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e dei costi energetici.

Come sono fatti i pannelli solari termici

I pannelli solari termici, anche chiamati collettori solari, sono progettati per convertire la radiazione solare in energia termica. 

Un pannello solare termico è composto da diversi elementi, tra cui:

  • Vetro di copertura: si tratta di una lastra trasparente di vetro (nei pannelli vetrati) che permette alla radiazione solare di entrare e allo stesso tempo impedisce al calore di fuoriuscire (effetto serra).
  • Assorbitore: generalmente realizzata in rame, un materiale che rappresenta un buon conduttore di calore, questa piastra metallica assorbe la radiazione solare e la trasforma in calore.
  • Tubi o canali: l’acqua o un altro fluido termovettore circola all’interno di tubi o canali a contatto con l’assorbitore, trasportando il calore verso un serbatoio di accumulo.
  • Isolamento termico: lo strato di materiale isolante (come lana di roccia o poliuretano espanso) che riduce le dispersioni di calore, aumentando l’efficienza del pannello.
  • Telaio: la struttura che supporta e protegge i componenti del pannello.

Il principio di funzionamento è semplice: la radiazione solare attraversa il vetro e viene assorbita dall’assorbitore, che si scalda. Il calore viene quindi trasferito al fluido termovettore, che lo trasporta verso il serbatoio di accumulo, dove viene utilizzato per riscaldare l’acqua o altri fluidi.

Le tipologie di pannelli solari termici

I pannelli solari termici si suddividono in due macro categorie:

  • Collettori a tubi sottovuoto: offrono maggiore efficienza anche in condizioni di scarsa illuminazione, ma sono più costosi e fragili.
  • Collettori a piani vetrati: sono più economici e robusti, ma meno efficienti in condizioni di irraggiamento limitato.

I collettori piani

I collettori piani, i “classici” pannelli solari termici, rappresentano la soluzione più diffusa e affidabile per la produzione di acqua calda sanitaria. 

Ma come funzionano esattamente? Il cuore di questi pannelli è l’assorbitore, una lamiera verniciata di nero con tubi di rame integrati, che ha il compito di catturare la radiazione solare e trasformarla in calore. Questo calore viene successivamente trasferito al fluido termovettore, solitamente acqua o una miscela di acqua e antigelo, che scorre nei tubi di rame.

La copertura in vetro, appositamente studiata, permette alla radiazione solare di entrare nel pannello, intrappolando il calore all’interno e riducendo le dispersioni verso l’esterno. Un ulteriore strato di materiale isolante sul fondo e sui lati del collettore impedisce ulteriori perdite di calore, ottimizzando l’efficienza del sistema.

I collettori piani sono disponibili in diverse configurazioni, principalmente a circolazione naturale, con serbatoio integrato, e a circolazione forzata, con serbatoio separato. 

A seconda delle prestazioni richieste, è possibile scegliere tra pannelli vetrati selettivi, con un trattamento speciale dell’assorbitore che riduce le dispersioni di calore, e pannelli vetrati non selettivi, più economici ma con prestazioni inferiori in condizioni climatiche avverse.

Questa soluzione rappresenta una tecnologia ampiamente collaudata, che garantisce un’elevata affidabilità e un costo contenuto. Tuttavia, presentano una minore efficienza rispetto ai collettori sottovuoto, più idonei per edifici collocati in zone caratterizzate da climi rigidi o in presenza di scarsa insolazione.

Li vediamo meglio nel prossimo paragrafo.

I collettori a tubi sottovuoto

I collettori a tubi sottovuoto rappresentano una delle tecnologie più avanzate nel campo del solare termico, offrendo prestazioni superiori rispetto ai pannelli piani tradizionali, soprattutto in condizioni climatiche difficili. 

Ma cosa li rende così efficienti?

Questi collettori sono costituiti da una serie di tubi di vetro paralleli, all’interno dei quali si trova un altro tubo, rivestito con una vernice selettiva scura, che funge da assorbitore. Tra i due tubi viene creato il vuoto, che agisce come un isolante termico eccezionale, riducendo al minimo le dispersioni di calore verso l’esterno. Questo “effetto thermos” consente ai collettori sottovuoto di raggiungere temperature elevate, superiori a 100°C, e di mantenere un’alta efficienza anche in presenza di scarsa insolazione o temperature sotto zero.

Il calore viene trasferito dal tubo assorbitore al fluido termovettore attraverso diverse modalità, una delle più interessanti è il sistema “heat pipe”: un tubo di rame contenente un liquido speciale evapora a basse temperature, sale lungo il tubo e condensa nella parte superiore, cedendo calore al fluido che scorre nel collettore.

I collettori sottovuoto sono particolarmente adatti per zone con climi rigidi o montani, dove l’irraggiamento solare è limitato e le temperature sono basse. Grazie alla loro efficienza, possono essere utilizzati per produrre acqua calda sanitaria, per il riscaldamento degli ambienti e per altre applicazioni che richiedono temperature elevate.

Pur essendo più costosi dei pannelli piani, i collettori sottovuoto offrono numerosi vantaggi in termini di prestazioni, efficienza e durata, rappresentando un investimento ideale per chi cerca una soluzione solare termica ad alte prestazioni.

La progettazione di un impianto solare termico

Il dimensionamento e la progettazione di un impianto solare termico sono processi cruciali per garantire l’efficienza e l’efficacia del sistema nel soddisfare il fabbisogno energetico di un edificio. 

Se il desiderio è quello di garantirsi un reale beneficio economico dal proprio investimento, è cruciale che l’impianto sia ben progettato e dimensionato, affidando tutto il processo di progettazione, dimensionamento, installazione e manutenzione a professionisti esperti e capaci di garantire la massima efficienza e sicurezza

Il dimensionamento consiste nel determinare la quantità di pannelli solari termici necessari per coprire il fabbisogno di energia termica, che può variare a seconda dell’uso previsto (acqua calda sanitaria, riscaldamento o entrambi). 

Per un corretto dimensionamento, è fondamentale considerare diversi fattori, tra cui il fabbisogno energetico dell’edificio, le condizioni climatiche locali, l’orientamento e l’inclinazione dei pannelli solari, nonché il grado di autonomia desiderato. 

È importante sottolineare che, come abbiamo già anticipato, un impianto solare termico difficilmente potrà coprire il 100% del fabbisogno termico durante tutto l’anno, soprattutto nei periodi di minore irraggiamento solare: diventa, dunque, necessario prevedere un sistema di integrazione, come una pompa di calore, per garantire la continuità della fornitura di energia termica.

La progettazione, invece, riguarda la definizione delle caratteristiche tecniche dell’impianto, come il tipo di collettori solari, la dimensione del serbatoio di accumulo, la potenza della pompa di circolazione e la configurazione del sistema di controllo.

Allo scopo di una progettazione impeccabile, è importante tener conto anche delle caratteristiche dell’edificio, come la superficie del tetto, la posizione degli impianti idraulici e la presenza di eventuali ostacoli che potrebbero limitare l’irraggiamento solare. 

Inoltre, è fondamentale scegliere i componenti giusti, in base alle esigenze specifiche dell’edificio e al budget disponibile.

Installazione dell’impianto solare termico: alcuni consigli utili

Per garantire la qualità e l’efficienza del tuo impianto, ecco alcuni consigli utili in fase di installazione.

1. Dimensionamento ottimale: l’armonia tra i componenti è fondamentale

L’equilibrio è fondamentale per un impianto solare termico efficiente. Assicurati che il numero di pannelli sia adeguato alla capacità del serbatoio di accumulo e che l’intero sistema sia in grado di sopportare le variazioni di pressione e temperatura. Un impianto ben bilanciato è un investimento sicuro per il futuro.

2 Scegli accuratamente i pannelli solari

I pannelli solari sono il motore del tuo impianto: è da loro che dipende la quantità di calore prodotta.

Opta per modelli di alta qualità, adatti alle tue esigenze specifiche e con una temperatura di stagnazione bassa. Ricorda che l’efficienza dei pannelli è un fattore chiave per massimizzare il risparmio energetico.

3. Sistema di staffaggio: sicurezza e stabilità

Il sistema di staffaggio è ciò che ancora i pannelli al tetto. Deve essere robusto, stabile e progettato dal produttore per garantire la massima sicurezza e aderenza, consentendo al contempo i movimenti necessari al corretto funzionamento dei pannelli. 

4. Tubazioni: devono garantire un flusso di calore efficiente

Le tubazioni trasportano il calore dal pannello all’accumulo. In questo caso, il focus deve essere su materiali resistenti alle alte temperature e pressioni, come rame o acciaio inox, e scegliere un isolamento adeguato per evitare dispersioni di calore. Sono da evitare tubi in multistrato, plastica o PVC, poiché non sono adatti a questo tipo di impianto.

5. Gruppo pompa: il motore della circolazione

Il gruppo pompa, o circolatore, è il cuore del sistema di circolazione. Il consiglio è quello di prediligere un modello ad alta efficienza per ridurre al minimo i consumi energetici: un gruppo preassemblato con tutte le sicurezze necessarie semplifica l’installazione e garantisce un funzionamento affidabile.

6. Vaso di espansione: un alleato contro le variazioni di volume

Il vaso di espansione compensa le variazioni di volume del liquido vettore dovute alle variazioni di temperatura. Pertanto, assicurati che sia scelto un modello per impianti solari e di dimensioni adeguate per garantire la massima protezione del sistema.

7. Liquido antigelo: protezione a 360 gradi

Il liquido antigelo protegge l’impianto dalle temperature estreme. Anche in questo caso punta alla qualità, scegliendo un buon liquido premiscelato, resistente sia al caldo che al freddo, per una protezione ottimale e duratura.

8. Occhio alla centralina!

La centralina è il “cervello” dell’impianto: è importante scegliere un modello adatto alle proprie esigenze, in grado di gestire tutte le funzioni necessarie, come l’integrazione con la caldaia o la gestione di una valvola a tre vie. 

Una centralina intelligente è un valore aggiunto per il tuo impianto.

9.Ricorda che i dettagli che fanno la differenza

Anche i piccoli accessori, come valvole di sicurezza, miscelatori termostatici e raccordi, sono importanti per la qualità dell’impianto: anche in questo caso, scegli componenti di alta qualità per garantire la massima efficienza e durata nel tempo.

La manutenzione dell’impianto solare termico

La manutenzione di un impianto solare termico è un altro aspetto fondamentale per garantirne l’efficienza nel tempo e prolungarne la durata. Contrariamente a quanto si possa pensare, non è necessario effettuare interventi di pulizia frequenti o particolarmente complessi.

L’aspetto più importante da tenere sotto controllo è il liquido antigelo, o glicole, che circola all’interno dei pannelli e trasferisce il calore all’acqua. Questo liquido va sostituito ogni 4-5 anni, poiché con il tempo può perdere le sue proprietà e diventare corrosivo, danneggiando i componenti dell’impianto.

La pulizia dei vetri dei pannelli solari è un’altra operazione utile, ma non deve essere eseguita con eccessiva frequenza. In genere, è sufficiente una pulizia ogni 3-4 anni, utilizzando acqua e un detergente non corrosivo. È importante evitare l’uso di idropulitrici o altri strumenti che potrebbero danneggiare i pannelli.

Per quanto riguarda le altre manutenzioni, come il controllo del sistema di staffaggio, delle tubazioni, del gruppo pompa e del vaso di espansione, è consigliabile affidarsi a un tecnico specializzato, che potrà verificare lo stato di tutti i componenti e intervenire in caso di necessità.

Seguendo queste semplici accortezze, potrai mantenere il tuo impianto solare termico in perfette condizioni e godere a lungo dei suoi vantaggi, sia in termini di risparmio energetico che di rispetto per l’ambiente.

Costi e Incentivi per il solare termico: come risparmiare

I costi di un impianto solare termico possono variare significativamente in base a diversi fattori, tra cui la tipologia di impianto, le dimensioni, i materiali utilizzati e i costi di installazione.

Per offrirti un range di prezzo, partiremo dalla distinzione tra le due tipologie di impianto – a conduzione naturale e a conduzione forzata – che abbiamo visto nei paragrafi precedenti.

  • Gli Impianti a circolazione naturale: come abbiamo visto, sono i più semplici ed economici, adatti per la produzione di acqua calda sanitaria per una famiglia. Il costo di un impianto a circolazione naturale con collettori solari a piani vetrati può variare da 400 a 800 euro al metro quadro.
  • Gli impianti a circolazione forzata: sono più complessi e costosi, ma offrono maggiori prestazioni e possono essere utilizzati anche per l’integrazione del riscaldamento. Il costo di un impianto a circolazione forzata con pannelli a piano vetrato può variare da 800 a 1500 euro al metro quadro.

Quando ragioniamo di costi, oltre al tipo di impianto, dobbiamo considerare anche il tipo di collettore solare scelto, che incide sul prezzo finale: come abbiamo visto poc’anzi, i collettori a tubi sottovuoto, ad esempio, sono più efficienti ma anche più costosi rispetto ai collettori piani vetrati.

Per una famiglia di quattro persone, considerando un fabbisogno medio di 1,5 metri quadri di pannelli solari a persona, il costo di un impianto solare termico può variare da circa 2.400 euro per un impianto a circolazione naturale a circa 9.000 euro per un impianto a circolazione forzata con collettori a tubi sottovuoto.

Ci teniamo a sottolineare che quelli forniti sono solo costi indicativi: abbiamo già visto come, ai fini di un investimento davvero conveniente sia importante ragionare in termini di buona progettazione e dimensionamento ottimale dell’impianto.

Pertanto, ti consigliamo di rivolgerti a un installatore qualificato, che potrà valutare le esigenze specifiche e proporre la soluzione più adatta, fornendoti un preventivo preciso e dettagliato.

In merito ai costi di un impianto solare termico, è sempre bene tenere in considerazione i diversi incentivi statali che possono ridurre significativamente i costi di un impianto solare termico. 

Ne parliamo meglio nel prossimo paragrafo.

Incentivi 2025 per l’impianto solare termico

Per incentivare la scelta di installare un impianto solare termico, lo Stato italiano mette a disposizione diverse agevolazioni fiscali.

Per i privati, le principali opzioni sono il Bonus Casa e l’Ecobonus. 

Il Bonus Casa consente di detrarre il 50% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione sulla prima casa, compresa l’installazione di un impianto solare termico, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Per la seconda casa, l’agevolazione scende al 36%.

Per quanto riguarda l’Ecobonus, dal 1° gennaio 2025, la detrazione è scesa al 50% per gli interventi eseguiti sull’abitazione principale e al 36% per le altre tipologie di immobili. A restare invariati rispetto all’anno scorso sono i massimali di spesa: è, infatti, ancora possibile possibile usufruire di una detrazione massima di 60.000 euro per gli interventi di riqualificazione energetica.

Un’importante novità del 2025 riguarda l’esclusione dalla detrazione degli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili: questa misura mira a incentivare l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e a promuovere la transizione verso un sistema energetico più sostenibile.

Per il resto, l’Ecobonus continua a incentivare un’ampia gamma di interventi, tra cui l’installazione di schermature solari, la sostituzione di finestre e infissi, l’installazione di impianti di climatizzazione invernale ad alta efficienza e gli interventi di riqualificazione energetica globale.

Per le aziende, le agevolazioni sono diverse e dipendono dal tipo di attività svolta e dalle dimensioni dell’impresa. Tra le opzioni disponibili, ti segnaliamo  il Piano Transizione 5.0, un’importante opportunità per le aziende che desiderano investire in efficienza energetica e sostenibilità. Questo programma finanzia una vasta gamma di interventi, con un focus particolare sull’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

Tra le spese ammissibili, rientrano gli impianti per la generazione di energia termica utilizzata esclusivamente come calore di processo, a condizione che tale energia non sia cedibile a terzi e che i consumi termici siano elettrificati. Questa specifica apre le porte al finanziamento di impianti solari termici, che possono essere considerati assimilabili a elettrificazione degli usi termici e alla decarbonizzazione dei consumi.

Un aspetto interessante è la cumulabilità degli incentivi del Transizione 5.0 con il Conto Termico, un altro strumento di sostegno per interventi di efficienza energetica. 

A partire da gennaio 2025, il Conto Termico 3.0 offre contributi a fondo perduto per una vasta gamma di interventi, che possono coprire fino al 100% delle spese sostenute.

I beneficiari del Conto Termico 3.0 includono Pubbliche Amministrazioni, case popolari, cooperative abitative, imprese, condomini, enti del terzo settore e comunità energetiche rinnovabili. Un’attenzione particolare è rivolta ai piccoli Comuni e alle strutture pubbliche come scuole e ospedali, che possono ottenere un rimborso completo delle spese.

Gli interventi finanziabili sono diversi, tra cui l’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo, colonnine di ricarica per auto elettriche, la sostituzione di impianti di climatizzazione con sistemi a pompa di calore o generatori a biomassa, l’installazione di collettori solari termici, la sostituzione di scaldacqua elettrici con modelli a pompa di calore e l’installazione di sistemi ibridi.

Solare termico: hai fatto il primo passo verso un investimento conveniente

Grazie per aver letto fin qui.

Speriamo che questa guida completa sul solare termico ti sia stata utile per capire meglio questa tecnologia e i suoi vantaggi. Come hai potuto vedere, il solare termico rappresenta una soluzione versatile ed efficiente per sfruttare l’energia solare, riducendo i costi energetici e l’impatto ambientale.

Abbiamo esplorato insieme le diverse tipologie di impianti, i componenti principali, i criteri per una progettazione ottimale e i consigli utili per l’installazione. Abbiamo anche approfondito le tipologie di pannelli disponibili, analizzandone i vantaggi e gli svantaggi.

Lo scopo di questa guida era molto semplice: fornire informazioni utili ai fini di una scelta consapevole e informata.

Speriamo di aver raggiunto l’obiettivo e che tu abbia terminato la tua lettura con le idee più chiare e con qualche dubbio in meno!

Domande frequenti sul solare termico

Quanta acqua calda produce un pannello solare termico?

La quantità di acqua calda prodotta da un pannello solare termico dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni del pannello, l’irraggiamento solare, la temperatura esterna e l’efficienza del sistema. In media, un pannello solare termico può produrre da 50 a 100 litri di acqua calda al giorno.

Come funziona un impianto solare termico per acqua calda?

Un impianto solare termico per acqua calda funziona attraverso un processo in cui i pannelli solari catturano l’energia solare e la trasformano in calore. Questo calore viene quindi utilizzato per riscaldare un fluido termovettore, che a sua volta trasferisce il calore all’acqua contenuta in un serbatoio di accumulo. 1 L’acqua calda accumulata può essere utilizzata per vari scopi, come docce, lavandini e riscaldamento.

Qual è la differenza tra un pannello solare termico e un pannello fotovoltaico?

La principale differenza tra un pannello solare termico e un pannello fotovoltaico risiede nel loro scopo. Un pannello solare termico è progettato per produrre calore, che viene utilizzato per riscaldare acqua o altri fluidi. Un pannello fotovoltaico, invece, è progettato per convertire la luce solare in elettricità.

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