Tipologie di impianti: il fotovoltaico con accumulo

impianti fotovoltaico con accumulo

Indice dell'Articolo

Cosa imparerai leggendo questo articolo

  • Come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo: come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo, dalla produzione di energia elettrica tramite i pannelli all’immagazzinamento dell’energia in eccesso nelle batterie.
  • Perché conviene un impianto fotovoltaico con accumulo: quali sono i vantaggi dell’integrazione di un sistema di accumulo, tra cui maggiore indipendenza dalla rete elettrica, risparmio economico, minore esposizione alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia, maggiore sicurezza in caso di interruzioni di corrente, maggiore sostenibilità ambientale e aumento del valore dell’immobile.
  • Guida agli impianti: come scegliere il fotovoltaico con accumulo giusto per te in 4 step: una breve guida per aiutarti a scegliere l’impianto fotovoltaico con accumulo più adatto alle proprie esigenze, attraverso 4 passaggi fondamentali: dimensionamento dell’impianto, scelta dei pannelli, scelta dell’inverter e dimensionamento dell’accumulo.
  • Gli step fondamentali dell’installazione di un impianto fotovoltaico: cosa aspettarti, dopo aver accettato un preventivo, inclusi i consigli per una manutenzione ottimale.

In questo articolo approfondiremo una delle tipologie di impianti sempre più diffuse, ma allo stesso tempo più inclini a sollevare dubbi e perplessità: il fotovoltaico con accumulo.

I dubbi ruotano generalmente intorno alla questione dei costi: si tratta di sostenere un investimento più impegnativo, ottenendone in cambio una maggiore indipendenza energetica e un maggior risparmio in bolletta.

Ma ne vale sempre la pena? E come si fa a scegliere il sistema di accumulo più adatto? L’investimento iniziale sarà sostenibile? Il risparmio generato dall’impiego della batteria sarà davvero tale da permettere un veloce rientro dell’investimento?

A queste domande proveremo a rispondere nei prossimi paragrafi, cercando, come sempre, un buon compromesso tra semplicità ed esaustività.

Come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo

Un impianto fotovoltaico con accumulo si basa su un principio tanto semplice quanto efficace: sfruttare l’energia solare per produrre elettricità e immagazzinarla per un utilizzo successivo. 

Il cuore del sistema è il pannello fotovoltaico, un dispositivo composto da celle fotovoltaiche in grado di convertire la luce solare in energia elettrica in corrente continua (CC). Questa energia viene inviata a un inverter, un componente elettronico che la trasforma in corrente alternata (CA), la stessa che alimenta le nostre case e attività commerciali. 

Fin qui, il funzionamento è analogo a quello di un tradizionale impianto fotovoltaico. 

La differenza sostanziale è l’integrazione di un sistema di accumulo, costituito da una o più batterie, che consente di immagazzinare l’energia elettrica prodotta dai pannelli e non immediatamente consumata. 

Questo accumulo di energia avviene durante le ore di maggiore irraggiamento solare, cioè quando la produzione di elettricità è superiore al fabbisogno. 

L’energia immagazzinata nelle batterie può essere utilizzata in diversi modi: per alimentare i consumi domestici o aziendali durante le ore serali o notturne, quando l’impianto fotovoltaico non produce energia, oppure per sopperire a eventuali interruzioni di corrente, garantendo la continuità dell’alimentazione elettrica. 

I moderni sistemi di accumulo, inoltre, sono progettati con funzioni molto avanzate: ad esempio, in alcuni modelli esiste una funzione che consente di ottimizzare l’utilizzo dell’energia, ad esempio caricando le batterie durante le ore in cui l’energia costa meno e utilizzandola durante le ore di picco, quando il prezzo è più elevato, in modo da massimizzare il risparmio in bolletta e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.

Perché conviene un impianto fotovoltaico con accumulo

L’integrazione di un sistema di accumulo alle installazioni fotovoltaiche sta diventando un’opzione sempre più interessante per chi desidera massimizzare l’autoconsumo e l’indipendenza energetica. Sebbene l’immissione in rete rappresenti una soluzione ugualmente vantaggiosa, le batterie solari offrono un’alternativa strategica in diversi scenari, garantendo maggiore efficienza e sicurezza energetica.

Vediamo quali sono i vantaggi dell’accumulo fotovoltaico.

Maggiore indipendenza dalla rete e maggiore risparmio in bolletta

Uno dei principali vantaggi dell’accumulo è la possibilità di utilizzare l’energia solare in qualsiasi momento, anche dopo il tramonto. Senza batterie, l’energia prodotta in eccesso durante le ore centrali della giornata viene immessa nella rete.

Attraverso meccanismi come il Ritiro Dedicato, è possibile ottenere un compenso economico in base al quantitativo di energia immessa in rete. Tuttavia, il prezzo corrisposto per ogni kWh ceduto alla rete corrisponde a circa la metà del costo previsto per l’energia prelevata.

Un sistema di accumulo consente di stoccare l’energia prodotta e utilizzarla quando necessario, riducendo la dipendenza dalla rete, massimizzando il tuo risparmio in bolletta e proteggendoti dalle fluttuazioni delle tariffe energetiche.

Minore esposizione alle fluttuazioni delle tariffe energetiche

Le tariffe energetiche fluttuano in base a diversi parametri che riflettono l’andamento del mercato all’ingrosso e le dinamiche di domanda e offerta. 

Uno dei principali indicatori di riferimento è il Prezzo Unico Nazionale (PUN), che rappresenta il costo medio dell’energia elettrica scambiata sulla borsa elettrica italiana. Il PUN varia su base oraria, giornaliera e mensile, influenzato da fattori stagionali, economici e geopolitici: ad esempio, nei mesi invernali e durante le ondate di freddo, la domanda di energia per il riscaldamento aumenta, facendo salire il prezzo; al contrario, nei periodi di bassa domanda, come nelle ore notturne o nei mesi primaverili, il PUN tende a scendere.

Anche il costo delle materie prime incide significativamente sulle tariffe energetiche. In Italia, una parte rilevante dell’energia elettrica è generata attraverso il gas naturale, il cui prezzo può variare in base alle condizioni di approvvigionamento globale, alle tensioni geopolitiche e alle interruzioni delle forniture. Inoltre, la produzione da fonti rinnovabili come il fotovoltaico o l’eolico gioca un ruolo cruciale: una minore produzione, dovuta a condizioni climatiche sfavorevoli, aumenta la dipendenza dalle fonti fossili, causando un rialzo del PUN. Infine, le politiche energetiche e gli oneri di sistema stabiliti dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) influiscono ulteriormente sul prezzo finale in bolletta.

Sulla base di queste valutazioni, l’installazione di un sistema di accumulo si rivela una strategia efficace per contrastare le fluttuazioni delle tariffe. Accumulando l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico durante le ore di sole, è possibile avere sempre a disposizione il proprio serbatoio energetico, disponibile anche nei momenti in cui l’elettricità dalla rete è più costosa. 

Questo approccio consente non solo di ridurre la dipendenza dalle variazioni del PUN, ma anche di ottenere un significativo risparmio sulle bollette e una maggiore autonomia energetica.

Maggiore sicurezza in caso di interruzione di corrente

Un altro beneficio significativo riguarda l’affidabilità della fornitura energetica. In molte regioni soggette a frequenti interruzioni di corrente, un sistema di accumulo garantisce continuità operativa, evitando disagi e danni economici. Ad esempio, in caso di blackout prolungati, una batteria solare può alimentare gli elettrodomestici essenziali, prevenendo sprechi e proteggendo la qualità delle attività svolte. 

Rispetto ai generatori tradizionali, le batterie offrono un’alternativa silenziosa, priva di emissioni e con minori esigenze di manutenzione.

Sei ancora più sostenibile per l’ambiente

In Italia, l’energia elettrica che alimenta le nostre case proviene da un mix di fonti, con una significativa percentuale (52%) ancora derivata da impianti termici, spesso alimentati a gas, e una quota di importazione (12%). Sebbene le fonti rinnovabili, come il fotovoltaico (8%), contribuiscano per il 31%, è evidente che l’impatto ambientale della nostra energia elettrica non sia trascurabile.

È qui che entra in gioco l’importanza di un sistema di accumulo fotovoltaico. Infatti, l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari durante le ore diurne, quando l’irraggiamento è maggiore, può essere immagazzinata in batterie e utilizzata successivamente, ad esempio di notte o in momenti di minore produzione.

Questo meccanismo consente di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, poiché evita di dover prelevare energia dalla rete elettrica nei momenti di picco o quando la produzione fotovoltaica è insufficiente. In altre parole, l’accumulo permette di sfruttare al massimo l’energia solare autoprodotta, riducendo la dipendenza da fonti non rinnovabili e, di conseguenza, le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico ad esse associati.

Aumenti il valore dell’immobile

In un contesto Europeo che stabilisce linee sempre più stringenti e obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi, dotare il proprio immobile di un impianto fotovoltaico, ancor meglio se dotato di un sistema di accumulo, rende il tuo immobile ancora più appetibile sul mercato. 

Oggigiorno si ragiona sempre più in termini di “Valore Verde dell’immobile”, ossia di un parametro che permette di definire il valore dell’immobile in base alle sue prestazioni energetiche, in ottica di sostenibilità ambientale.

In questo contesto, un immobile dotato di un impianto fotovoltaico con accumulo, acquista maggiore valore agli occhi di un potenziale acquirente, anche in virtù del risparmio economico che garantisce.

Vuoi farti un’opinione più chiara sul fotovoltaico con accumulo? Leggi anche questo articolo!

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Guida agli impianto: come scegliere il fotovoltaico con accumulo giusto per te in 4 step

In questa sezione, esploreremo insieme i 4 fondamentali per scegliere l’impianto fotovoltaico più adatto alle tue esigenze. 

Step 1: comprendi quanto deve essere grande il tuo impianto

Dimensionare correttamente un impianto fotovoltaico per la propria abitazione è un passaggio fondamentale per garantire un’efficienza ottimale e un ritorno economico adeguato nel tempo. Questo processo si basa su diversi parametri, tra cui il consumo energetico della casa, l’irraggiamento solare della zona e la capacità di accumulo dell’energia prodotta.

Calcolo del Fabbisogno Energetico

Il primo passo per dimensionare un impianto fotovoltaico è determinare il consumo energetico giornaliero dell’edificio, che può variare in base alla dimensione dell’immobile, alla tipologia di strumenti elettronici utilizzati e alle abitudini dei suoi fruitori. Un metodo efficace per ottenere questo dato è consultare le bollette dell’energia elettrica e calcolare il consumo medio annuo, che poi verrà suddiviso su base giornaliera.

Compreso il fabbisogno annuo e studiato anche il pattern di consumo, ossia la modalità attraverso cui si distribuisce la spesa energetica sia in base al momento del giorno, sia in base alle stagioni, si passa ad analizzare altri fattori importanti, che ci permettono di capire quale sarà la potenza complessiva necessaria dell’impianto fotovoltaico per soddisfare le tue esigenze energetiche.

Irraggiamento solare: quanto sole è disponibile sul sito di installazione

Il rendimento del pannello fotovoltaico dipende moltissimo dall’irraggiamento solare, un valore che indica la quantità di luce che colpisce una data area in un dato tempo.

Si tratta di un valore che non è stabile: possiamo, infatti dire, che tra le nazioni d’Europa, quelle mediterranee sono più avvantaggiate dal punto di vista dell’irraggiamento solare, ma anche in Italia esistono delle variazioni di irraggiamento solare, anche importanti, che influiscono sul rendimento dei pannelli.

Il motivo di questa variazione è che il valore dipende dalla latitudine, ma anche dal periodo dell’anno: in generale, è più elevato nelle regioni del Sud Italia e più basso a Nord.

Per darti quale dato di riferimento, considera che un kW di fotovoltaico riesce a produrre 1750 KWh di energia per mq nelle regioni del Sud dove l’irraggiamento solare raggiunge il picco massimo, mentre questo valore si abbassa a 1200 kWh, se parliamo delle regioni del Nord, meno esposte al sole e caratterizzate da clima più piovoso e nuvoloso.

Insomma, quando si dimensiona un impianto fotovoltaico è fondamentale considerare l’irraggiamento solare, per valutare con attenzione la potenza necessaria per soddisfare il proprio fabbisogno energetico. 


Ma non finisce qui: vanno considerati anche l’orientamento del sito di installazione e l’inclinazione, che permettono di stabilire la tipologia di pannello fotovoltaico più idonea alle proprie esigenze di installazione.

Step 2: quale pannello è più adatto alle tue esigenze? L’essenziale da sapere in pochi punti

Una panoramica sul vasto settore dei pannelli fotovoltaici disponibili

I pannelli fotovoltaici si suddividono in diverse categorie, ognuna con caratteristiche, vantaggi e svantaggi specifici. 

  • Tra i più diffusi ci sono i pannelli monocristallini, facilmente riconoscibili per il loro colore nero e utilizzati principalmente in impianti domestici. Questi pannelli offrono un’elevata efficienza energetica, durano tra i 20 e i 30 anni e forniscono una potenza di circa 300-500 watt per unità.Rappresentano la scelta ideale per chi desidera un sistema solare domestico efficiente e compatto.
  •  I pannelli policristallini, invece, sono meno costosi ma anche meno efficienti. Di colore bluastro, erano molto popolari fino a 10-15 anni fa, ma oggi vengono utilizzati principalmente da chi cerca un’opzione economica e ha a disposizione molto spazio.
  • Un’altra tipologia interessante è quella dei pannelli bifacciali, che possono catturare la luce solare su entrambi i lati, aumentando la produzione di energia fino al 20%. Sono particolarmente indicati per installazioni industriali e parchi solari, dato il loro maggiore rendimento rispetto ai pannelli tradizionali.
  • Una tecnologia completamente diversa è quella dei pannelli a film sottile, che sono leggeri, flessibili e facilmente installabili su superfici curve. Sebbene abbiano una durata inferiore (circa 10 anni) e una minore efficienza, sono molto richiesti da chi ricerca soluzioni di installazione che possano integrarsi a strutture architettoniche che richiedono il rispetto di particolari criteri estetici o di moduli particolarmente leggeri. Tuttavia, il loro costo per watt è più elevato rispetto ai pannelli rigidi tradizionali.
  • Un’altra categoria emergente è quella dei fotovoltaici integrati negli edifici (BIPV), che consentono di incorporare elementi solari direttamente nelle strutture architettoniche, come tetti, pareti e finestre. Questa tecnologia sta diventando sempre più popolare nei nuovi edifici e potrebbe rappresentare il futuro della costruzione sostenibile.
  • Nel panorama delle innovazioni, si stanno sviluppando nuove tecnologie come le celle fotovoltaiche bioibride, che cercano di imitare la fotosintesi, e le celle fotovoltaiche a concentrazione, che raggiungono efficienze superiori al 40% ma sono ancora troppo costose per un’applicazione diffusa. Grande attenzione è rivolta anche alle celle in perovskite, potenzialmente più economiche e fino al 50% più efficienti rispetto a quelle attuali, ma ancora lontane dalla commercializzazione. 

Come scegliere il pannello fotovoltaico adatto alle proprie esigenze?

In generale, la scelta del pannello solare ideale dipende dall’uso specifico, dalle condizioni di irraggiamento del sito di installazione e dallo spazio disponibile: se l’obiettivo è quello di ottimizzare lo spazio disponibile, ottenendo il massimo del rendimento, i monocristallini sono la scelta migliore, perché garantiscono un’efficienza maggiore e occupano meno spazio. I policristallini, pur essendo un’alternativa leggermente meno performante, possono essere un’opzione che consente di ridurre i costi, soprattutto se si dispone di ampi spazi per l’installazione o se i kWp da installare sono gestibili rispetto allo spazio disponibile.

I pannelli bifacciali e galleggianti sono ottimi per progetti industriali.

Dal momento che dai moduli fotovoltaici dipende la quantità di energia solare prodotta, è importante che la scelta ricada su componenti di qualità, a seguito di un’accurata analisi, che tenga conto dei fattori indicati nei paragrafi precedenti e dello spazio disponibile.

Il tecnico professionista che progetta impianti fotovoltaici, con o senza accumulo, adopera software sofisticati, che riescono a fornire simulazioni accurate dell’energia prodotta, considerando in maniera matematica tutte le variabili in gioco.

Pertanto, ti consigliamo di affidare la progettazione e l’installazione del tuo impianto fotovoltaico a personale qualificato, competente e affidabile, che saprà guidarti sapientemente alla conquista dell’investimento più conveniente e sicuro per te.

Step 3: il dimensionamento dell’inverter

La scelta dell’inverter fotovoltaico è una fase fondamentale nella progettazione di un impianto solare, poiché incide direttamente sull’efficienza e sulla durata dell’intero sistema. Tra i principali fattori da valutare vi sono la garanzia, l’efficienza di conversione, i parametri di funzionamento, il consumo in standby, il grado di protezione, la rumorosità, il supporto post-vendita e il sistema di monitoraggio. Un ulteriore aspetto cruciale è la scelta della tipologia di inverter, poiché esistono diverse varianti, ognuna con specifiche caratteristiche e adatta a determinati contesti di installazione.

Qui trovi un interessante approfondimento sull’inverter con accumulo fotovoltaico!

Tipologie di inverter fotovoltaici

Inverter di stringa

Gli inverter di stringa sono i più diffusi e vengono utilizzati in impianti di medie e grandi dimensioni. Collegano in serie più moduli fotovoltaici, permettendo di gestire la produzione energetica in modo efficiente. Il principale vantaggio di questa tipologia è il costo relativamente contenuto e l’elevata affidabilità. Tuttavia, il loro rendimento può diminuire in presenza di ombreggiamenti o pannelli con prestazioni disomogenee.

Inverter centralizzati

Questi inverter sono impiegati in impianti di grandi dimensioni, come quelli industriali o a livello di utility. Gestiscono un elevato numero di stringhe di moduli fotovoltaici, convogliando l’energia prodotta in un’unica unità di conversione. Offrono elevata efficienza e costi più contenuti per kilowatt installato, ma presentano lo svantaggio di non poter ottimizzare la produzione di singole stringhe in caso di ombreggiamenti parziali.

Microinverter

I microinverter sono dispositivi di piccole dimensioni che si collegano direttamente a ciascun pannello fotovoltaico. Il loro principale vantaggio è l’ottimizzazione della produzione energetica a livello di singolo modulo, garantendo massime prestazioni anche in presenza di ombreggiamenti parziali o orientamenti diversi dei pannelli. Tuttavia, il costo per kilowatt installato è più elevato rispetto agli inverter di stringa e la manutenzione può risultare più complessa.

Inverter ibridi

Gli inverter ibridi sono progettati per integrare sistemi di accumulo, consentendo di immagazzinare l’energia prodotta e utilizzarla quando necessario. Questa soluzione è particolarmente vantaggiosa per impianti residenziali con batterie di accumulo, permettendo di ridurre la dipendenza dalla rete elettrica.

Il costo iniziale è superiore rispetto agli inverter tradizionali, ma i benefici a lungo termine possono compensare l’investimento.

Garanzia e durata nel tempo

L’inverter ha una vita media inferiore rispetto ai pannelli fotovoltaici, con una durata stimata intorno ai 10 anni. Per questo motivo, la garanzia è un primo indicatore della qualità. Modelli economici offrono garanzie di 5 anni, mentre i modelli più avanzati arrivano a 10-12 anni, con possibilità di estensione fino a 20-25 anni. È consigliabile optare per un inverter con almeno 10 anni di garanzia, considerando che nel corso della vita dell’impianto sarà necessario sostituirlo almeno una volta.

Efficienza e parametri di funzionamento

L’efficienza di conversione influisce sulla quantità di energia effettivamente immessa in rete. Il parametro più affidabile da considerare è il rendimento europeo, che tiene conto di condizioni reali di utilizzo. Un inverter con un rendimento del 95% implica una perdita del 5% dell’energia prodotta, mentre i migliori modelli raggiungono il 98-99%. È essenziale verificare la tensione di attivazione e il range di funzionamento, poiché un range più ampio garantisce maggiore continuità operativa anche con variazioni di irraggiamento.

Consumo in standby e resistenza ambientale

I moderni inverter hanno consumi in standby ridotti (circa 0,5-2,5 W), limitando le perdite energetiche. Per installazioni all’esterno, è necessario scegliere modelli con grado di protezione IP65 o superiore, in grado di resistere a polvere e intemperie.

Rumorosità e assistenza post-vendita

La rumorosità può essere un fattore rilevante per installazioni interne: gli inverter più silenziosi operano intorno ai 25 dB. Inoltre, è preferibile optare per marchi con un’assistenza post-vendita ben strutturata, preferibilmente con una sede in Italia, per facilitare eventuali riparazioni o sostituzioni.

Monitoraggio e compatibilità

Alcuni inverter includono un sistema di monitoraggio integrato, mentre altri richiedono componenti aggiuntivi. La compatibilità con ottimizzatori può essere vantaggiosa in situazioni di ombreggiamento, migliorando la produzione energetica complessiva. Inoltre, gli inverter di ultima generazione offrono connettività Wi-Fi o Ethernet per monitorare in tempo reale la produzione dell’impianto e intervenire tempestivamente in caso di anomalie.

Step 4: Qual è l’accumulo fotovoltaico adatto a te?

Una panoramica sui sistemi di accumulo

Il dimensionamento del sistema di accumulo fotovoltaico è un passaggio essenziale per ottimizzare l’autoconsumo e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica. Per scegliere una batteria adatta, è necessario considerare sia la potenza (kW) sia la capacità di accumulo (kWh): la potenza rappresenta la quantità massima di energia che la batteria può erogare in un determinato momento, mentre la capacità indica quanta energia può immagazzinare. Il concetto è molto semplice: se la potenza della batteria è troppo bassa, non sarà in grado di alimentare contemporaneamente più elettrodomestici ad alto consumo, mentre se la capacità è insufficiente, la batteria si scaricherà rapidamente, limitando il suo utilizzo nelle ore notturne o durante i picchi di consumo.

Per il dimensionamento corretto, occorre valutare le esigenze di potenza ed energia della propria abitazione, guardando sia al fabbisogno energetico, ma soprattutto ai pattern di consumo, verificando a quanto ammonti il consumo nelle ore serali e nei mesi caratterizzati di minor luce solare. 

Ovviamente anche la scelta della tecnologia della batteria è determinante: le batterie al piombo-acido, economiche e collaudate, ma molto ingombranti e molto meno performanti, sono ormai superate a favore delle più moderne batterie agli ioni di litio, che offrono prestazioni superiori, maggiore durata e una manutenzione ridotta. Le due principali varianti di batterie agli ioni di litio sono le NMC (nichel-manganese-cobalto) e le LiFePO4 (litio-ferro-fosfato), entrambe molto utilizzate nei moderni sistemi di accumulo.

Infine, esistono due metodi di integrazione di una batteria con il fotovoltaico: l’accoppiamento DC e l’accoppiamento AC. L’accoppiamento DC prevede l’uso di un inverter ibrido che gestisce sia i pannelli solari sia la batteria, mentre l’accoppiamento AC utilizza un inverter separato per la batteria, consentendo una maggiore flessibilità nel retrofit di impianti già esistenti.

8 consigli per scegliere il tuo sistema di accumulo

La scelta della batteria di accumulo per il tuo impianto fotovoltaico è una decisione cruciale che va ponderata attentamente, considerando diversi fattori.

Di seguito, ti indichiamo gli 8 fattori chiave per scegliere la tua batteria di accumulo.

  • Innanzitutto, le dimensioni della batteria sono fondamentali: una batteria troppo piccola non ti darà i benefici desiderati, mentre una troppo grande potrebbe non giustificare la spesa. Per determinare la dimensione ideale, valuta il tuo consumo energetico giornaliero e la produzione del tuo impianto solare, tenendo conto delle tue abitudini e preferenze di consumo.
  • Un altro aspetto da considerare è la velocità di carica e scarica della batteria. La velocità di scarica, o output, indica la potenza che la batteria può erogare in un dato momento, mentre la velocità di carica indica quanto velocemente può essere ricaricata. Entrambe sono importanti per garantire che la batteria soddisfi le tue esigenze di consumo e si ricarichi in modo efficiente.
  • L’accoppiamento AC o DC è un altro fattore da valutare. Le batterie accoppiate in DC sono collegate all’inverter sul lato della corrente continua e richiedono un inverter ibrido, mentre le batterie accoppiate in AC sono collegate all’alimentazione CA e possono essere aggiunte a qualsiasi impianto solare esistente. Ogni tipo di accoppiamento ha i suoi pro e i suoi contro in termini di efficienza, costo e flessibilità.
  • La chimica della batteria è un altro elemento importante da considerare. Le batterie agli ioni di litio sono le più comuni sul mercato e si dividono in due tipologie principali: NMC (Nickel Manganese Cobalto) e LFP (Litio Ferro Fosfato). Le batterie LFP sono generalmente più sicure, durature ed economiche, mentre le batterie NMC hanno una densità energetica maggiore.
  • La profondità di scarica indica la percentuale di energia che può essere prelevata dalla batteria senza comprometterne la durata. Le batterie più recenti in genere consentono una profondità di scarica del 100%, ma è bene verificare le specifiche del produttore.
  • La durata e la garanzia sono altri fattori da tenere in considerazione. La durata della batteria dipende da diversi fattori, tra cui il numero di cicli di carica e scarica, la temperatura di esercizio e la profondità di scarica. La garanzia offerta dal produttore è un indicatore della qualità e dell’affidabilità della batteria.
  • L’EPS (Emergency Power Supply) è la capacità della batteria di alimentare la tua casa in caso di interruzione di corrente. A seconda del livello di EPS, la batteria può alimentare solo alcune prese o l’intera casa.
  • Infine, le funzionalità di gestione della batteria sono importanti per monitorare le prestazioni, ottimizzare i consumi e sfruttare al meglio le tariffe energetiche intelligenti.

Installazione e Manutenzione degli impianti: il tuo fotovoltaico con accumulo in pochi passaggi

Hai deciso di installare un impianto fotovoltaico con accumulo. Cosa devi aspettarti? Quale sarà l’iter che porterà dalla decisione all’alimentazione delle tue utenze con energia pulita e rinnovabile?

La richiesta del preventivo

Innanzitutto, ti consigliamo di chiedere diversi preventivi, per procedere alla scelta della soluzione più conveniente

In questa fase, accertati che i preventivi siano corredati di tutte le informazioni necessarie (dai marchi alla tipologia dei componenti ai costi, dalle specifiche tecniche dell’impianto alle tempistiche di installazione, senza dimenticare le stime relative alla produzione annua e un calcolo del ritorno dell’investimento).

Basandoti sul criterio dell’esaustività del preventivo, valuta la soluzione più conveniente, senza ragionare esclusivamente in termini di risparmio, ma tenendo d’occhio qualità dei componenti, garanzie e disponibilità a interventi di assistenza tecnica.

Il sopralluogo, la progettazione e la messa in posa dell’impianto fotovoltaico con accumulo

Il primo step è il sopralluogo tecnico, affidato a un esperto che valuterà l’orientamento del tetto, l’inclinazione ottimale e l’eventuale presenza di ostacoli che potrebbero ridurre l’irraggiamento solare. Inoltre, verranno analizzati i vincoli urbanistici e paesaggistici della zona.

Successivamente, si passa alla progettazione dell’impianto, durante la quale vengono scelti i pannelli solari più adatti (monocristallini, policristallini o a film sottile), in base alle esigenze di consumo e alla disponibilità di spazio. Un altro aspetto cruciale riguarda la gestione dell’energia: è possibile optare per un sistema stand alone, completamente indipendente dalla rete, un impianto grid connected, che permette di vendere l’energia in eccesso, o una soluzione ibrida con batterie di accumulo. 

Anche in questo caso, la soluzione più adatta dipende dalle tue esigenze energetiche e dalle aspettative che hai nei confronti del tuo investimento,

Prima di avviare l’installazione, è necessario ottenere le autorizzazioni richieste, che variano a seconda della potenza dell’impianto e della normativa comunale. In generale, entro una certa soglia di potenza, è prevista l’edilizia libera e la normativa è molto semplificata, proprio per favorire la diffusione di soluzioni rinnovabili.

Una volta completata questa fase burocratica, si procede con l’installazione vera e propria, che include la posa delle strutture di supporto, il collegamento elettrico e il collaudo finale.

La manutenzione dell’impianto

Uno dei principali vantaggi del fotovoltaico consiste nella sua capacità di produrre a lungo energia rinnovabile, senza che sia necessario qualche particolare e frequente intervento umano: i pannelli fotovoltaici sono installati al loro posto e producono energia, senza che tu te ne accorga.

Non è, infatti, necessaria una particolare cura nella manutenzione dell’impianto, poiché i suoi componenti sono progettati per durare a lungo e per resistere nel tempo.

Tuttavia, se vuoi preservare la salute e la vita utile del tuo impianto, è buona norma pianificare qualche piccolo e semplice intervento di manutenzione ordinaria, il cui scopo sarà quello di mantenere le performance inalterate nel tempo, prevenendo guasti e malfunzionamenti e verificando l’efficienza dell’intero sistema.

Tutto quello che devi fare è pianificare un intervento di controllo e pulizia una volta l’anno: in questa circostanza, si provvederà a pulire la superficie dei moduli fotovoltaici, portando via polvere e sporco che potrebbero, nel tempo, ridurre la penetrazione del sole all’interno delle celle fotovoltaiche, riducendo il rendimento del pannello.

Oltre a questo, si procederà a controllare che i singoli componenti funzioni in maniera ottimale, dando un’occhiata anche ai valori relativi alla produttività complessiva dell’impianto.

Qualora dovessi riscontrare malfunzionamenti o anomalie nella produzione di energia, dovrà richiedere, invece, un intervento di manutenzione straordinaria, per riportare l’impianto alle sue condizioni ottimali. 

Domande frequenti sugli impianti: le risposte sul fotovoltaico con accumulo

Quali sono i vantaggi di un impianto fotovoltaico con accumulo?

Un impianto fotovoltaico con accumulo offre una serie di vantaggi che lo rendono una scelta interessante per chi desidera sfruttare l’energia solare in modo più efficiente e indipendente. Innanzitutto, l’accumulo permette di utilizzare l’energia solare anche quando il sole non è presente, ad esempio di notte o durante le giornate nuvolose. Questo si traduce in una maggiore autonomia energetica e in una minore dipendenza dalla rete elettrica tradizionale. Inoltre, l’accumulo può contribuire a ridurre i costi in bolletta, soprattutto se si ha un contratto con tariffa a fasce orarie. In questo caso, è possibile caricare la batteria durante le ore in cui l’energia costa meno e utilizzarla durante le ore di picco, quando i prezzi sono più alti. Un altro vantaggio importante è la possibilità di aumentare l’autoconsumo, ovvero la quota di energia prodotta e consumata direttamente dall’impianto. In questo modo, si ottimizza l’utilizzo dell’energia solare e si riducono gli sprechi. Infine, un impianto fotovoltaico con accumulo può fungere da alimentazione di emergenza in caso di blackout, garantendo l’energia necessaria per alimentare le utenze essenziali della casa.

Come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo?

Un impianto fotovoltaico con accumulo combina un impianto fotovoltaico tradizionale con un sistema di accumulo di energia, integrando produzione e consumo in un ciclo virtuoso. I pannelli fotovoltaici, esposti alla luce solare, generano elettricità in corrente continua (CC). Questa viene poi convertita in corrente alternata (CA) dall’inverter, il cuore pulsante del sistema, che la rende utilizzabile per alimentare elettrodomestici e dispositivi. L’energia prodotta può essere consumata istantaneamente, ma anche immagazzinata nella batteria di accumulo per un utilizzo successivo. Questo avviene soprattutto quando l’impianto produce più energia di quella che viene consumata in quel momento. La batteria, a sua volta, rilascia energia quando la produzione solare è insufficiente, come di notte o in giornate nuvolose, o quando la richiesta di energia è particolarmente alta. In questo modo, l’impianto fotovoltaico con accumulo garantisce una fornitura di energia costante e affidabile, ottimizzando l’autoconsumo e riducendo la dipendenza dalla rete elettrica.

Quali sono i componenti di un impianto fotovoltaico con accumulo?

I pannelli fotovoltaici, posizionati strategicamente per catturare la luce solare, sono il punto di partenza del processo: convertono i fotoni in energia elettrica. L’inverter, un componente fondamentale, trasforma questa energia continua in corrente alternata, adatta ad alimentare le nostre case. Il cuore del sistema di accumulo è la batteria, che immagazzina l’energia prodotta in eccesso per renderla disponibile quando necessario. Il regolatore di carica, un altro elemento cruciale, gestisce il flusso di energia verso la batteria, ottimizzandone la carica e prevenendo sovraccarichi o scariche eccessive. Infine, il sistema di monitoraggio, sempre più diffuso, consente di tenere sotto controllo le prestazioni dell’impianto, il livello di carica della batteria e i consumi energetici, offrendo una visione chiara e completa del funzionamento del sistema.

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