
Ecco i punti chiave di cosa imparerai leggendo l’articolo:
- Come funziona un impianto fotovoltaico domestico: scoprirai il processo di trasformazione della luce solare in elettricità, dal pannello all’inverter.
- I componenti di un impianto: approfondirai la conoscenza di moduli fotovoltaici, inverter e batterie di accumulo, con le loro diverse tipologie e caratteristiche.
- Le diverse tipologie di impianti: esplorerai le opzioni disponibili, come impianti connessi alla rete, a isola, con accumulo e mini fotovoltaico, per capire quale si adatta meglio alle tue esigenze.
- I vantaggi dell’energia solare: scoprirai i benefici economici, ambientali e di valore immobiliare derivanti dall’installazione di un impianto fotovoltaico.
- Meccanismi di incentivo: ti verranno spiegati il funzionamento dello Scambio sul Posto (in fase di dismissione) e del Ritiro Dedicato, per capire come monetizzare l’energia prodotta.
- Come dimensionare l’impianto: imparerai a valutare il tuo fabbisogno energetico e lo spazio disponibile sul tetto per scegliere la taglia giusta dell’impianto.
- Monitoraggio e manutenzione: scoprirai l’importanza del monitoraggio per l’efficienza e la sicurezza dell’impianto, e come effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Negli ultimi anni, si è assistito a una progressiva crescita nelle installazioni degli impianti fotovoltaici domestici e aziendali.
Questo fenomeno è stato sicuramente favorito da diversi fattori: da un lato, la maggiore sensibilità delle persone nei confronti dell’ambiente ha creato il contesto culturale giusto per favorire la diffusione di nuove abitudini e responsabilità, sentendo il dovere di essere parte attiva nel processo di cambiamento.
Dall’altro, negli ultimi dieci anni si è assistito a un notevole miglioramento delle tecnologie, che ha reso i componenti degli impianti fotovoltaici più performanti, durevoli e accessibili.
A questi due fattori fondamentali, bisogna aggiungere altri due aspetti: le politiche economiche, che hanno puntato sempre più a rendere inclusive le nuove tecnologie energetiche e le direttive dell’Unione Europea, sempre più esigenti e ambiziose, in vista di un radicale cambio di rotta, in favore dell’ambiente.
Sono, dunque, sempre di più le famiglie e le aziende che optano per l’installazione di impianto fotovoltaici, con l’obiettivo di aumentare la propria indipendenza energetica, ottenendone un vantaggio concreto per l’ambiente e un reale risparmio economico.
In questa guida, parleremo in maniera approfondita degli impianti fotovoltaici domestici e scioglieremo tutti i dubbi in materia: ti aiuteremo a comprendere come funzionano, come sono fatti, quali sono le tipologie di impianti esistenti, come si fa a stabilire il loro corretto dimensionamento e di quale manutenzione hanno bisogno per garantirti un investimento davvero conveniente.
L’obiettivo di questo articolo è semplice: guidarti, paragrafo dopo paragrafo, alla scoperta delle nuove tecnologie solari e lasciarti maggiori consapevolezze, in vista di un acquisto sicuro e consapevole.
Buona lettura!
Impianti fotovoltaici domestici: come funzionano
In maniera un po’ romantica e giocosa, potremmo dice che un impianto fotovoltaico ti permette di avere un piccolo sole personale sul tetto di casa tua.
I pannelli solari, posizionati strategicamente per catturare la massima quantità di luce, sono il vero “motore” del sistema: questi pannelli sono composti da celle fotovoltaiche, piccoli dispositivi che trasformano la luce solare in elettricità.
Quando i fotoni, le particelle di luce, colpiscono le celle, liberano elettroni che generano una corrente elettrica continua.
Visto che la corrente continua prodotta dai pannelli non è adatta per alimentare i nostri elettrodomestici, che funzionano con corrente alternata, a questo punto entra in gioco l’inverter, un dispositivo che ha il compito di convertire la corrente continua in corrente alternata, rendendola compatibile con la rete elettrica domestica.
Una volta convertita, l’elettricità può essere utilizzata per alimentare luci, elettrodomestici e qualsiasi altro dispositivo elettrico presente in casa.
Ma cosa succede quando l’impianto produce più energia di quella necessaria?
In questo caso, l’eccesso di energia viene immesso nella rete elettrica, grazie a un contatore bidirezionale che misura sia l’energia prodotta che quella consumata. Più avanti dedicheremo una sezione alla spiegazione del funzionamento di meccanismi di incentivo come lo Scambio sul Posto (che volge verso la fine) e il Ritiro Dedicato, che permettono di monetizzare l’energia immessa in rete.
Per chi desidera una maggiore autonomia energetica, è possibile integrare l’impianto con un sistema di accumulo a batterie, in modo da immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante il giorno e di utilizzarla quando necessario, garantendo l’alimentazione anche in caso di interruzioni di corrente.
I componenti degli impianti fotovoltaici domestici: uno sguardo ravvicinato alle parti che compongono il tuo sistema per la produzione di energia solare
Ora che abbiamo visto a grandi linee il funzionamento di un impianto fotovoltaico, cerchiamo di capire meglio quali sono le caratteristiche principali dei suoi componenti.
I moduli fotovoltaici
La loro struttura fondamentale è costituita da celle solari, solitamente realizzate in silicio, un materiale semiconduttore che, esposto alla luce, genera un flusso di elettroni, producendo così corrente elettrica. Questi moduli, assemblati in stringhe di pannelli, offrono diverse configurazioni, ognuna con peculiarità che ne determinano l’idoneità a specifici contesti di applicazione.
Esistono diverse tipologie di moduli fotovoltaici, che differiscono soprattutto per il materiale con cui sono realizzati, che li rende più o meno efficienti e diversamente performanti rispetto al calore e luce solari.
Moduli Monocristallini
Questi moduli, riconoscibili per il loro colore nero uniforme e gli angoli smussati delle celle, sono fabbricati a partire da un singolo cristallo di silicio puro. Questa purezza conferisce loro un’elevata efficienza, superando spesso il 20%, e una notevole durata nel tempo. La loro capacità di generare più energia per unità di superficie li rende ideali per installazioni in spazi limitati, come tetti di abitazioni urbane o piccoli impianti commerciali. Tuttavia, il processo di produzione, che comporta un elevato scarto di materiale, si riflette in un costo più elevato rispetto ad altre tipologie.
Moduli Policristallini
Realizzati fondendo insieme frammenti di cristalli di silicio, questi moduli si distinguono per il loro colore bluastro e la forma quadrata delle celle. Il processo di produzione, meno dispendioso in termini di materiale, li rende più economici rispetto ai monocristallini. Tuttavia, la minore purezza del silicio si traduce in un’efficienza leggermente inferiore, compresa tra il 15% e il 17%.
Dunque, questi moduli sono una scelta eccellente per installazioni in grandi spazi, come tetti di capannoni industriali o impianti a terra, dove la maggiore superficie disponibile compensa la minore efficienza.
Moduli PERC (Passivated Emitter and Rear Cell)
Questa tecnologia rappresenta un’evoluzione dei moduli monocristallini, con l’aggiunta di uno strato di passivazione sul retro della cella: questa implementazione permette di riflettere la luce non assorbita, aumentando l’efficienza di circa il 5% rispetto ai moduli monocristallini standard. I moduli PERC offrono quindi un ottimo compromesso tra efficienza e costo, rendendoli adatti a una vasta gamma di applicazioni, sia residenziali che commerciali.
Moduli a Film Sottile
A differenza dei moduli cristallini, questi moduli sono realizzati depositando un sottile strato di materiale fotovoltaico su un supporto flessibile, come vetro o plastica. Questa tecnologia consente di realizzare moduli di diverse dimensioni e forme, adattabili a superfici curve o irregolari.
Esistono diverse varianti di moduli a film sottile, a seconda del materiale utilizzato, come tellururo di cadmio (CdTe), silicio amorfo (a-Si) o seleniuro di rame indio gallio (CIGS). Sebbene l’efficienza sia generalmente inferiore rispetto ai moduli cristallini, questi moduli offrono vantaggi in termini di costo e flessibilità, rendendoli adatti ad applicazioni specifiche, come l’integrazione in facciate di edifici o l’alimentazione di dispositivi portatili.
L’inverter
L’inverter solare è un componente fondamentale in qualsiasi sistema di energia solare. La sua funzione principale è quella di convertire la corrente continua (CC) prodotta dai pannelli solari in corrente alternata (CA), che è quella utilizzata dalla maggior parte degli elettrodomestici. Senza un inverter, l’energia prodotta dai pannelli solari non potrebbe essere utilizzata per alimentare le nostre case. Inoltre, l’inverter svolge un ruolo cruciale nei sistemi di accumulo a batteria, convertendo l’energia CC delle batterie in energia CA, consentendo di utilizzare l’energia immagazzinata anche quando il sole non splende.
Come scegliere l’inverter più adatto alle proprie esigenze
Esistono diverse tipologie di inverter, ognuna con caratteristiche e vantaggi specifici. L’inverter di stringa è la tipologia più diffusa, ma è sensibile a ombreggiamenti e differenze di prestazioni tra pannelli. Il microinverter, invece, ottimizza la produzione individuale di ogni pannello, ma ha un costo iniziale più elevato. L’inverter con ottimizzatori di potenza combina i vantaggi delle due tipologie, offrendo massima efficienza, sicurezza e flessibilità. La scelta dell’inverter più adatto dipende dalle specifiche esigenze dell’impianto e dalle condizioni ambientali del sito di installazione.
Due aspetti da non sottovalutare, collegati all’inverter, sono sicuramente il monitoraggio dell’impianto fotovoltaico e la sicurezza dell’intero sistema.
Come vedremo più avanti, un buon sistema di monitoraggio consente di controllare le prestazioni dell’impianto, individuare eventuali anomalie e ottimizzare la produzione di energia. Inoltre, la sicurezza è un altro aspetto cruciale, soprattutto in caso di incendi o guasti. Gli inverter moderni sono dotati di protezioni integrate contro sovratensioni e cortocircuiti, e alcuni modelli, come l’inverter con ottimizzatori di potenza, offrono funzionalità avanzate di monitoraggio della temperatura e rilevamento degli archi elettrici.
L’avvento della smart grid sta portando a una maggiore integrazione dei sistemi fotovoltaici con la rete elettrica: di fatto, gli inverter moderni sono in grado di comunicare con la rete, fornendo dati in tempo reale sulla produzione e sul consumo di energia. In questo modo, è possibile ottimizzare l’utilizzo dell’energia solare, contribuendo alla stabilità della rete e alla riduzione delle emissioni di gas serra.
La batteria di accumulo
Le batterie di accumulo rappresentano un elemento cruciale nei moderni impianti fotovoltaici, fungendo da serbatoio di energia per massimizzare l’autoconsumo e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica. Il loro funzionamento si basa sull’accumulo dell’energia elettrica prodotta in eccesso durante le ore diurne, quando l’impianto fotovoltaico genera più energia di quanta ne venga effettivamente consumata. Questa energia, accuratamente immagazzinata, viene poi rilasciata strategicamente durante le ore notturne o in momenti di scarsa produzione solare, garantendo un’alimentazione continua e riducendo la necessità di prelevare energia dalla rete.
La capacità di una batteria di accumulo, misurata in kilowattora (kWh), è un indicatore diretto della quantità di energia che essa può immagazzinare.
Visto che acquistare una batteria di accumulo comporta un investimento abbastanza impegnativo, è molto importante assicurarsi che sia adeguatamente dimensionata, in modo da ottimizzare i benefici derivanti dall’impianto fotovoltaico. In linea generale, si consiglia di dimensionare la capacità della batteria in modo che sia circa il doppio della potenza nominale dell’impianto fotovoltaico. Ad esempio, un impianto da 5 kW dovrebbe essere abbinato a una batteria con una capacità di 10 kWh.
Oltre alla capacità, è essenziale considerare la potenza di carica e scarica della batteria, misurata in kilowatt (kW): questo parametro fornisce informazioni sulla velocità con cui la batteria può essere caricata e scaricata. Una potenza di carica e scarica adeguata è indispensabile per sfruttare appieno l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e per soddisfare i picchi di consumo domestico.
Tipologie di batterie
Esiste una varietà di tipologie di batterie di accumulo, ognuna con caratteristiche e prestazioni specifiche che le rendono più o meno adatte a determinati contesti:
- Batterie al litio-ione:
- queste batterie rappresentano la scelta più diffusa nel settore residenziale e commerciale, grazie alla loro elevata densità energetica, alla lunga durata e all’ottima efficienza. La loro versatilità si manifesta nell’ampia gamma di capacità e potenze di carica/scarica disponibili, che le rende adattabili a diverse esigenze.
- Batterie al litio-ferro-fosfato (LiFePO4):
- queste batterie costituiscono una variante delle batterie al litio-ione, distinguendosi per una maggiore sicurezza e una durata di vita ancora più prolungata.Sono particolarmente indicate per applicazioni che richiedono un elevato numero di cicli di carica/scarica.
- Batterie al piombo-acido:
- sebbene rappresentino una tecnologia più datata e meno efficiente rispetto alle batterie al litio, queste batterie sono ancora utilizzate in alcune applicazioni. Il loro vantaggio principale risiede nel costo inferiore, ma ciò è controbilanciato da una durata più breve e dalla necessità di una manutenzione periodica.

Impianti fotovoltaici domestici: quali sono?
Per fare chiarezza nel panorama delle opzioni disponibili, ti forniamo di seguito una panoramica delle diverse tipologie di impianti fotovoltaici domestici, evidenziando le loro caratteristiche distintive in termini di costi, prestazioni e autonomia energetica.
Impianti connessi alla rete (Grid connected)
Questa è la tipologia più diffusa negli ambienti urbani e residenziali. L’impianto è collegato alla rete elettrica nazionale, consentendo un flusso bidirezionale di energia. Durante le ore diurne, l’energia prodotta dai pannelli solari viene utilizzata per alimentare direttamente l’abitazione. L’eccesso di produzione viene immesso nella rete, generando un credito o un compenso economico per l’utente. Di notte o in condizioni di scarsa insolazione, l’energia necessaria viene prelevata dalla rete. Questa configurazione offre un buon equilibrio tra costi e prestazioni, con una dipendenza parziale dalla rete elettrica.
Impianti a isola (Stand alone)
Questi impianti sono progettati per funzionare in modo completamente autonomo, senza alcuna connessione alla rete elettrica. L’energia prodotta dai pannelli solari viene immagazzinata in batterie di accumulo, garantendo l’alimentazione continua dell’abitazione. Questa soluzione è ideale per le zone remote o isolate, dove l’accesso alla rete è difficile o costoso. Tuttavia, i costi iniziali sono più elevati a causa della necessità di batterie di accumulo di capacità adeguata.
Impianti con accumulo (Storage)
Questa tipologia ibrida combina i vantaggi degli impianti connessi alla rete e di quelli a isola. L’energia prodotta viene inizialmente immagazzinata nelle batterie di accumulo, massimizzando l’autoconsumo. L’eccesso di energia viene poi immesso nella rete, generando un ulteriore vantaggio economico. Questa configurazione offre la massima autonomia energetica e un’elevata efficienza, ma comporta costi iniziali più elevati rispetto agli impianti connessi alla rete.
Micro impianti e mini fotovoltaico (Plug & Play)
Questi sistemi compatti e facili da installare sono ideali per applicazioni domestiche minori. I micro impianti, con potenza inferiore a 350 W, sono adatti per alimentare piccoli elettrodomestici o ricaricare dispositivi elettronici. Il mini fotovoltaico, con potenza compresa tra 350 W e 800 W, può alimentare carichi leggermente più grandi. Questi sistemi offrono una soluzione economica e flessibile per integrare l’energia solare nelle abitazioni in totale autonomia, senza bisogno di particolari compentenzen tecniche.
Impianti fotovoltaici domestici: come scegliere la taglia giusta
Finora abbiamo visto i componenti di un impianto fotovoltaico.
Come avrai avuto modo di capire, la tipologia di componenti dipende dalle caratteristiche specifiche del sito di installazione, dalle esigenze energetiche e di budget.
Insomma, prima di valutare quali sono i componenti più adatti, è opportuno fare un passo indietro e valutare accuratamente le proprie esigenze energetiche, al fine di comprendere quale sarà la potenza dell’impianto capace di coprire il proprio fabbisogno.
Quindi, il punto di partenza è stabilire quali siano i tuoi consumi annuali: puoi ottenere queste informazioni consultando le bollette dell’elettricità dell’ultimo anno.
Non soffermarti solo sui kWh consumati: ai fini di una corretta progettazione dell’impianto, è bene considerare anche i pattern di consumo, ossia la modalità con cui consumi energia durante il corso della giornata e durante l’anno.
Ad esempio, è utilissimo conoscere come sono ripartiti i tuoi consumi tra il giorno e la sera: con un impianto fotovoltaico senza accumulo, devi sfruttare al massimo l’autoconsumo istantaneo, spostando i consumi di elettrodomestici energivori durante le ore solari.
Il discorso cambia, se hai intenzione di installare un impianto fotovoltaico con accumulo: in questo caso, nelle ore serali avrai a disposizione l’energia stoccata dal tuo sistema di accumulo.
Lo stesso vale per l’alternarsi delle stagioni: è utile, ad esempio, sapere come cambiano i tuoi consumi durante l’inverno o durante l’estate, poiché la potenza necessaria a soddisfare le tue esigenze energetiche cambierà anche in base all’utilizzo del riscaldamento o di altri dispositivi elettrici, il cui impiego può variare in base alle stagioni.
Una volta che hai stabilito quanti sono i kWh di cui necessiti, è necessario ragionare anche in termini di spazio disponibile.
Valuta lo spazio disponibile sul tetto
Magari desideri installare un impianto da 10 kWp, perché hai un’abitazione molto grande, vuoi soddisfare le esigenze di una famiglia numerosa e conti di passare a veicoli elettrici nel futuro.
A questo punto, è indispensabile porsi la seguente domanda: “Dispongo dello spazio necessario per l’installazione dei moduli?”
Considera che per installare 4 pannelli per un totale di 1 kW su classico tetto a falde servono 6-7 mq di superficie libera, mentre su tetto piano i metri diventano 9-10, perché bisogna tenere conto dei supporti per inclinare i pannelli.
Prima di stabilire il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico, si pianifica generalmente un sopralluogo sul tetto, che ha l’obiettivo di verificare lo spazio disponibile, al netto di ombreggiamenti e coperture parziali.
Oltre a questo, si verificano anche l’orientamento del tetto (sarebbe preferibile verso sud o verso ovest) e l’inclinazione.
Se il sito di installazione presenta criticità relative allo spazio disponibile, si può optare per pannelli fotovoltaici monocristallini ad alta efficienza, che come abbiamo visto permettono, con un investimento un po’ più elevato, di ottenere pari rendimento in una superficie ridotta.
Quanto costano gli impianti fotovoltaici domestici
Quando si giunge a parlare dei costi di un impianto fotovoltaico domestico, non è così facile fornire un range di prezzo, senza correre il rischio di fornire cifre che non rispecchieranno la realtà del preventivo che si otterrà.
In effetti, fornire un prezzo per un impianto fotovoltaico non è così semplice, poiché sono diversi i fattori da considerare.
Il prezzo finale, infatti, sarà il risultato di tutte queste variabili:
- la dimensione dell’impianto: più l’impianto è potente, maggiore sarà il costo da affrontare, anche se, in linea generale, possiamo dire che più aumenta la potenza installata, minore è il costo per singolo kW di potenza.
- la qualità dei componenti installati: come abbiamo visto nella sezione dedicata ai componenti, la scelta è ampia e dipende dalle esigenze specifiche dell’utente, oltre che dalle caratteristiche del sito di installazione. Optare per componenti di qualità garantisce un investimento più sicuro e duraturo, ma l’equilibrio tra budget e prestazioni si può ottenere partendo da una buona analisi e da una progettazione accurata.
- la complessità dell’installazione: non tutti i tetti sono uguali, così come non tutte le installazioni sono veloci e senza intoppi. L’installazione dell’impianto fotovoltaico domestico ha un costo anch’esso variabile, che dipende da quanto tempo occorrerà, quanti operai e tecnici saranno coinvolti, quanto problematica sarà la messa in posa di moduli e altri componenti.
- La scelta dell’inverter: in base alla potenza necessaria, puoi optare per inverter monofase o trifase. Nel primo caso, avrai meno potenza, ma un’installazione più semplice, a costi più contenuti. Nel secondo caso, avrai un impianto più potente, ma dovrai affrontare un investimento più impegnativo. Anche in questo caso, si tratta di valutazioni da fare in fase di progettazione, ragionando sulle tue esigenze energetiche.
- La batteria di accumulo: la scelta di installare un sistema per lo stoccaggio dell’energia incide molto sul prezzo finale dell’impianto fotovoltaico. La variazione di costi dipende, come abbiamo visto, anche dalla tipologia di batteria scelta.
Ragionare sui pattern di consumo, sulle reali esigenze energetiche e sul risparmio ottenuto nel medio lungo periodo, ti consentirà di valutare con cura se un sistema di accumulo può aggiungere valore al tuo investimento.
Una stima dei costi in base alla taglia
I prezzi degli impianti fotovoltaici domestici variano significativamente in base alla potenza (kW) e alla configurazione (monofase o trifase), con opzioni che includono o escludono sistemi di accumulo a batteria.
- un impianto da 3 kW monofase può avere un costo che oscilla tra i 10.000 e i € 13.500 euro;
- un impianto fotovoltaico da 6 kW monofase si aggira tra i 14.000 e i 17.500, mentre per le opzioni trifase il prezzo sale tra i 14.000 e i 21.500 euro
- un impianto da 10 kW trifase ha un costo variabile tra i 20.000 e i 25.000 euro.
Questi prezzi sono al netto di agevolazioni fiscali e bonus, che possono ridurre il costo fino al 50%.
Monitoraggio e manutenzione degli impianti fotovoltaici domestici
Il monitoraggio di un impianto fotovoltaico rappresenta un aspetto cruciale per garantirne l’efficienza, la sicurezza e la longevità.
Attraverso sistemi di monitoraggio avanzati, è possibile tenere sotto controllo i parametri di funzionamento dei vari componenti, individuare tempestivamente eventuali anomalie e ottimizzare la produzione di energia.
Come già menzionato nel paragrafo dedicato, il monitoraggio è affidato all’inverter, poiché questo dispositivo fondamentale è in grado di rilevare i dati relativi alla produzione di energia, alla tensione, alla corrente e ad altri parametri fondamentali. Queste informazioni possono essere visualizzate localmente, attraverso un display integrato nell’inverter, oppure da remoto, tramite un portale web o un’app dedicata.
Tuttavia, l’evoluzione tecnologica ha portato allo sviluppo di sistemi di monitoraggio sempre più sofisticati, in grado di fornire informazioni dettagliate su ogni singolo componente dell’impianto. Ad esempio, gli impianti dotati di ottimizzatori di potenza o microinverter consentono di monitorare le prestazioni di ciascun pannello solare, individuando eventuali problemi di ombreggiamento, sporcizia o guasti.
Un monitoraggio accurato non solo permette di massimizzare la produzione di energia, ma contribuisce anche a ridurre i costi di manutenzione, poiché, di fatto, la possibilità di individuare tempestivamente eventuali anomalie consente di intervenire in modo mirato, evitando costose riparazioni o sostituzioni di componenti.
Inoltre, il monitoraggio riveste un ruolo fondamentale in termini di sicurezza, dal momento che consente la rilevazione di anomalie come sovratemperature o archi elettrici consente di prevenire incendi o altri incidenti.
La manutenzione dell’impianto fotovoltaico domestico
La manutenzione di un impianto fotovoltaico è un aspetto fondamentale per garantirne l’efficienza nel tempo, massimizzare la produzione di energia e prevenire guasti che potrebbero compromettere la sicurezza e la durata del sistema. Sebbene gli impianti fotovoltaici richiedano generalmente meno manutenzione rispetto ad altre fonti di energia, è essenziale eseguire controlli periodici per assicurarsi che tutti i componenti funzionino correttamente.
Manutenzione Ordinaria
La manutenzione ordinaria si concentra principalmente su ispezioni visive e pulizia dei componenti principali. Per i pannelli solari, è importante rimuovere regolarmente polvere, sporco e detriti che potrebbero ridurre l’esposizione alla luce solare. La pulizia può essere effettuata con acqua e una spugna morbida, evitando l’uso di detergenti aggressivi o spazzole metalliche. È fondamentale controllare visivamente i pannelli per individuare eventuali crepe, scheggiature o segni di deterioramento.
Le batterie, soprattutto quelle al piombo-acido, richiedono controlli periodici del livello dell’elettrolita e pulizia dei terminali per prevenire la corrosione. mentre l’inverter e il regolatore di carica devono essere puliti dalla polvere con un panno asciutto e ispezionati per assicurarsi che le spie LED funzionino correttamente e che i cavi siano ben collegati.
Infine, è cruciale verificare l’integrità dei cablaggi e delle connessioni, controllando che non ci siano fili scoperti, connettori allentati o segni di surriscaldamento. È importante assicurarsi anche che le scatole di giunzione siano ben sigillate e protette da roditori o insetti.
Manutenzione Straordinaria
Oltre alla manutenzione ordinaria, è importante prevedere interventi di manutenzione straordinaria in caso di guasti o anomalie. Questi interventi possono includere la sostituzione di componenti danneggiati, la riparazione di cablaggi difettosi o la risoluzione di problemi di malfunzionamento dell’inverter o del regolatore di carica. In caso di dubbi o problemi complessi, è sempre consigliabile rivolgersi a un tecnico specializzato.
Impianti fotovoltaici domestici: 5 buoni motivi per passare all’energia solare
I benefici che derivano dagli impianti fotovoltaici domestici sono molteplici e toccano diversi aspetti della vita quotidiana, dall’economia all’ambiente, fino al valore dell’immobile.
Con un impianto fotovoltaico domestico riduci il costo delle bollette
Uno dei vantaggi più evidenti è la drastica riduzione delle bollette elettriche.
La luce solare è una risorsa gratuita e abbondante, quindi, una volta sostenuto il costo iniziale dell’installazione, i costi dell’elettricità diminuiscono notevolmente. Secondo il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), un impianto fotovoltaico senza accumulo garantisce un’indipendenza energetica pari al 30% circa: parliamo di circa un terzo del fabbisogno energetico domestico che può essere coperto dall’energia solare, riducendo di conseguenza la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.
Tuttavia, l’indipendenza energetica può essere notevolmente aumentata con l’installazione di un sistema di accumulo: le batterie di accumulo permettono di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante le ore diurne e di utilizzarla durante la notte o in momenti di scarsa produzione solare. In questo modo, l’indipendenza energetica può raggiungere anche l’80-85%, garantendo una maggiore autonomia e un ulteriore risparmio sui costi dell’elettricità.
Installando un impianto fotovoltaico contribuisci attivamente alla tutela dell’ambiente
L’energia solare è una fonte di energia pulita e rinnovabile, che non produce emissioni di gas serra o altri inquinanti. L’installazione di un impianto fotovoltaico domestico contribuisce quindi a ridurre l’impronta di carbonio e a combattere il cambiamento climatico. Un tipico sistema di pannelli solari domestico può risparmiare circa una tonnellata di carbonio all’anno, a seconda della posizione geografica: l’equivalente di migliaia di chilometri in auto, o di numerosi viaggi tra le principali città italiane.
Insomma, se scegli l’energia solare, fai una scelta responsabile per l’ambiente e per le future generazioni.
L’energia solare dà più valore al tuo immobile
Nel panorama attuale, le abitazioni che dispongono di sistemi avanzati per il risparmio energetico risultano più appetibili all’interno del mercato immobiliare. Un impianto fotovoltaico domestico, soprattutto se abbinato a un sistema di accumulo, rappresenta un valore aggiunto per l’immobile, aumentandone il prezzo di vendita o di affitto. Inoltre, un’abitazione con un’alta efficienza energetica è più confortevole e sostenibile, il che può attrarre un maggior numero di potenziali acquirenti o inquilini.
Con i meccanismi di incentivo come Il Ritiro Dedicato ottieni un concreto guadagno economico
Oltre al risparmio sulle bollette, un impianto fotovoltaico permette di ottenere un vantaggio economico attraverso meccanismi come lo Scambio sul Posto e il Ritiro Dedicato. Lo Scambio sul Posto consente di compensare l’energia immessa in rete con quella prelevata, mentre il Ritiro Dedicato permette di vendere l’energia in eccesso al GSE. In entrambi i casi, si tratta di un modo per monetizzare l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e per ottenere un ulteriore guadagno economico.
Scambio sul posto e Ritiro Dedicato: come funzionano
Lo Scambio sul Posto è un servizio che permette di compensare l’energia elettrica prodotta e immessa in rete in un dato momento con quella prelevata e consumata in un momento differente. In pratica, il sistema elettrico viene utilizzato come un “magazzino virtuale” per l’energia prodotta in eccesso. Questo meccanismo ha permesso a molti possessori di impianti fotovoltaici di ridurre significativamente i costi in bolletta. Tuttavia, il Governo ha ufficialmente decretato la fine dello Scambio sul Posto per i nuovi impianti fotovoltaici: dal 29 maggio 2025, infatti, gli impianti che entreranno in esercizio non potranno più accedere a questo regime. Gli impianti attivati entro tale data potranno ancora accedervi, presentando l’istanza al GSE entro il 26 settembre 2025. Per chi già beneficia dello scambio sul posto, il contratto continuerà a rinnovarsi automaticamente per 15 anni dalla prima sottoscrizione.
Il Ritiro Dedicato, attivo dal 2008, è una modalità semplificata per la commercializzazione dell’energia elettrica prodotta e immessa in rete. Consiste nella cessione dell’energia al GSE, che corrisponde al produttore un determinato prezzo per ogni kWh immesso. Possono accedere a questo servizio gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e non rinnovabili, con alcune limitazioni di potenza. Tuttavia, gli impianti che accedono a meccanismi di incentivazione con Tariffa Onnicomprensiva non possono beneficiare del Ritiro Dedicato.
Le principali differenze tra i due meccanismi risiedono nelle modalità di compensazione e commercializzazione dell’energia: lo Scambio sul Posto è focalizzato sull’autoconsumo e la compensazione tra energia immessa e prelevata, mentre il Ritiro Dedicato è orientato alla vendita dell’energia al GSE.
Un impianto fotovoltaico domestico è un investimento a lungo termine che non ti deluderà
Un impianto fotovoltaico è un investimento che, in virtù della sua lunga vita utile, offre un sicuro ritorno. I pannelli fotovoltaici hanno una durata media di 25-30 anni, e i sistemi di accumulo, in base alla tipologia installata, possono durare anche 10-15 anni. Inoltre, gli impianti fotovoltaici richiedono poca manutenzione, il che riduce ulteriormente i costi a lungo termine. Una volta installato, l’impianto garantisce energia sostenibile in passivo, senza dover fare niente.
Domande frequenti sugli impianti fotovoltaici domestici
Quanti pannelli fotovoltaici servono per una casa?
Il numero di pannelli fotovoltaici necessari per una casa dipende dal fabbisogno energetico dell’abitazione e dalla potenza dei pannelli. In media, per un impianto da 3 kW sono necessari circa 10-12 pannelli, mentre per un impianto da 6 kW sono necessari circa 20-24 pannelli.
Quanto dura un impianto fotovoltaico domestico?
La durata di un impianto fotovoltaico domestico è di circa 25-30 anni. I pannelli fotovoltaici hanno una garanzia di produzione di 25 anni, mentre l’inverter ha una garanzia di 10-12 anni. Le batterie di accumulo, se presenti, hanno una durata di 10-15 anni.
Quali sono i fattori che influenzano il costo di un impianto fotovoltaico domestico?
Il costo di un impianto fotovoltaico domestico è influenzato da diversi fattori, tra cui la potenza dell’impianto, la qualità dei componenti (pannelli, inverter, batterie), la complessità dell’installazione (inclusi i costi di manodopera e materiali), e la presenza o meno di un sistema di accumulo.