Guida al guadagno con il fotovoltaico: scopri come ottenerlo!

guadagno fotovoltaico

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“Quanto guadagno con il fotovoltaico?” è sicuramente una domanda gettonatissima tra coloro che stanno valutando di installare un impianto.

Che siano alla ricerca di soluzioni per un impianto domestico o aziendale, tutti si chiedono a quanto ammonti il guadagno annuo. 

Dietro questo quesito vi è, in primis, l’esigenza di valutare la convenienza complessiva dell’investimento, calcolando anche i tempi di rientro.

La questione è interessante e richiede un approccio che possa osservare l’argomento da diversi punti di vista: il guadagno ottenuto attraverso un impianto fotovoltaico dipende infatti da diversi fattori, come l’accesso a incentivi statali e regionali, la dimensione dell’impianto, la percentuale di autoconsumo e l’energia immessa in rete.

Ne parleremo dettagliatamente nei paragrafi che seguono, con l’obiettivo di chiarire ogni dubbio e fornirti tante informazioni utili per valutare in maniera più consapevole e obiettiva la bontà del tuo investimento.

Il Potenziale di Guadagno con il Fotovoltaico

In questa sezione partiamo dai fattori che sono alla base del tuo potenziale guadagno fotovoltaico, ossia l’autoconsumo e la vendita di energia. 

Prima di procedere ad approfondire questi due concetti fondamentali, affrontiamo una questione che, anche a livello cronologico, precede la produzione energetica: l’acquisto dell’impianto.

Uno dei principali modi per assicurarsi un guadagno maggiore attraverso il fotovoltaico, di fatto, è proprio assicurarsi una certa percentuale di risparmio sui costi di acquisto e installazione dell’impianto, usufruendo delle diverse possibilità offerte da incentivi e agevolazioni fiscali.

Dunque, di seguito, trovi uno schema esaustivo dei bonus per pannelli fotovoltaici previsti nel 2025 per le aziende.

Bonus fotovoltaici 2025 per le aziende

AgevolazioneIn cosa consisteChi può beneficiarneLink utile
Decreto FER 2Introduce nuove misure di incentivazione per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili innovative o con costi di generazione elevati.Soggetti che intendono realizzare nuovi impianti a fonti rinnovabili che rientrano nelle tipologie previste dal decreto, come impianti a biogas, biomasse, solari termodinamici, geotermoelettrici, eolici off-shore, fotovoltaici floating e impianti alimentati da energia marina. Decreto FER 2
Reverse ChargeIl reverse charge è un meccanismo fiscale che inverte l’onere dell’IVA. Invece di essere addebitata dal fornitore, l’IVA viene pagata direttamente dall’acquirente. Nel caso specifico degli impianti fotovoltaici, si applica all’installazione di impianti integrati o semi-integrati negli edifici, nonché agli impianti a terra funzionali agli edifici.Un approfondimento sul Reverse Charge
Energy Release 2.0Anticipo di energia elettrica a prezzi competitivi per le imprese a forte consumo energetico, da restituire producendo energia rinnovabile.Imprese a forte consumo energetico.La pagina del GSE dedicata al meccasnismo Energy Release 2.0
Piano Transizione 5.0Credito d’imposta per investimenti in progetti innovativi che portano a una riduzione dei consumi energetici.Tutte le imprese italiane.La pagina del Ministero delle Imprese e del Made in Italy dedicata al Piano Transizione 5.0
Decreto FER X
(bozza non ancora in vigore)
Introduce nuove misure di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biogas).Produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili che rispettano i requisiti stabiliti dalla normativaPagina dell’Arera sul Decreto FER X (ancora in bozza)

Le agevolazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici sono sempre in continua evoluzione, con un quadro normativo che si definisce progressivamente. Le tabelle che ti abbiamo fornito sono una sintesi delle opportunità attuali e future per le aziende. 

Se i privati possono usufruire di agevolazioni come il Superbonus, che pur subendo delle restrizioni, rimarrà un’opzione interessante, soprattutto per condomini e interventi di ristrutturazione più ampi, o del Bonus Ristrutturazioni, più versatile, per le aziende, il panorama è più ampio, con incentivi legati al PNRR, al Decreto FER-X e al Piano Transizione 5.0, che offrono opportunità di finanziamento e agevolazioni fiscali per investimenti in energie rinnovabili. 

Se vuoi approfondire l’argomento, ti suggeriamo la lettura di questo articolo, dedicato al fotovoltaico per le aziende.

Tuttavia, ci sta a cuore sottolineare che la situazione è in costante evoluzione e che la Legge di Bilancio 2025, attualmente in discussione, potrebbe introdurre ulteriori novità e modifiche. 

La discussione è prevista nella seconda decade di dicembre e apporterà chiarimenti definitivi sulle aliquote di detrazione, sui requisiti per accedere agli incentivi e sulle modalità di fruizione delle agevolazioni. 

Se vuoi installare un impianto fotovoltaico, tieni sotto controllo gli sviluppi: entro la fine dell’anno dovrebbe esserci qualche certezza in più.

Parliamo di autoconsumo: come influenza il guadagno dal tuo impianto fotovoltaico

L’impianto fotovoltaico, come saprai, è un dispositivo che produce energia elettrica a partire dalla luce solare.


Fin qui, nulla di nuovo sotto il sole.

Il concetto fondamentale da far proprio, quando si ragiona in termini di risparmio o guadagno dal fotovoltaico, è proprio quello che riguarda l’autoconsumo: detto in parole semplici, il modo migliore per essere sicuri di sfruttare al massimo il potenziale dei propri pannelli fotovoltaici è l’autoconsumo, cioè l’utilizzo dell’energia prodotta presso la propria abitazione o azienda.

Come spiega accuratamente la pagina del GSE, l’autoconsumo è il fattore primario per ottenere vantaggi economici e ambientali dal proprio impianto, consentendo di ridurre sia l’importo della bolletta elettrica, sia riducendo l’impatto sul Pianeta.

Uno strumento utile: Il GSE mette a disposizione dei consumatori un portale dedicato proprio all’autoconsumo. 

Come massimizzare l’autoconsumo 

Massimizzare l’autoconsumo vuol dire prelevare meno elettricità dalla rete elettrica, sfruttando al massimo grado quella prodotta dall’impianto.

Ma, nello specifico, come si fa?

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario sincronizzare i consumi con la produzione fotovoltaica. Tenendo conto che il massimo del risparmio e del guadagno fotovoltaico si ottengono sfruttando la produzione istantanea di energia, nel caso di privati, è possibile, ad esempio, programmando l’utilizzo di elettrodomestici energivori (lavatrice, lavastoviglie, asciugatrice) durante le ore di picco di produzione, solitamente nelle ore centrali della giornata. 

Le aziende, invece, possono adottare strategie più sofisticate, come l’installazione di sistemi di accumulo che immagazzinano l’energia in eccesso per utilizzarla durante le ore notturne o nei periodi di minore produzione. Inoltre, ottimizzando i processi produttivi e utilizzando macchinari efficienti, è possibile aumentare l’autoconsumo e ridurre i costi energetici. 

Un sistema di monitoraggio intelligente è sempre di grande aiuto per visualizzare in tempo reale la produzione e il consumo, permettendo di prendere decisioni informate e di adattare i propri comportamenti. 

Come si calcola l’autoconsumo fotovoltaico?

Oltre ad utilizzare strumenti come quello del GSE, che ti abbiamo suggerito nel precedente paragrafo, per ottenere il calcolo dell’autoconsumo fotovoltaico è sufficiente una sottrazione:

Calcolo dell’autoconsumo = Energia prodotta  – Energia immessa in rete

Per conoscere il quantitativo di Energia prodotta, oltre a consultare eventuali sistemi di monitoraggio, accessibili anche da remoto, puoi verificare sul display dell’inverter, mentre per sapere quanta energia hai ceduto alla rete, hai a disposizione il contatore bidirezionale, che viene installato insieme all’impianto e ha proprio la funzione di monitorare l’energia prelevata dalla rete e quella ceduta.

Considera che l’energia autoconsumata costituisce di per sé un “guadagno fotovoltaico”, in quanto si tratta di energia solare prodotta dal tuo impianto, che altrimenti preleveresti dalla rete, trovandola successivamente come costo sulla tua bolletta elettrica.

Il guadagno fotovoltaico attraverso la vendita dell’energia

Finora abbiamo parlato di energia risparmiata attraverso l’autoconsumo.

Ora vediamo cosa ne è dell’energia ceduta alla rete, che diventa una fonte di guadagno molto interessante, soprattutto nel caso di impianti aziendali. 

Vedremo bene, di seguito, come e quanto risparmio si genera con un impianto fotovoltaico, attraverso il Ritiro Dedicato.

Una precisazione: Non tratteremo qui lo Scambio sul posto, poiché entro la fine dell’anno è prevista la cessazione di questa modalità di incentivo. Qui la delibera 5 Novembre 2024 457/2024/R/EFR

Il Ritiro Dedicato: cos’è e come funziona

Il Ritiro Dedicato è un servizio offerto dal GSE che consente ai produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili e non, entro determinati limiti di potenza, di vendere l’energia in eccesso immessa nella rete elettrica nazionale. In pratica, è come se si “vendesse” l’energia “extra” prodotta al GSE, che a sua volta la distribuisce alla rete. Questo meccanismo semplifica le procedure di vendita dell’energia rispetto al libero mercato e garantisce al produttore un prezzo stabilito per ogni chilowattora immesso

Possono accedere al Ritiro Dedicato impianti di diverse tipologie e potenze, a patto che non siano già beneficiari di altre forme di incentivazione che includano un prezzo fisso per l’energia immessa in rete, come ad esempio gli impianti fotovoltaici incentivati dai primi conti energia. 

In sostanza, il Ritiro Dedicato è uno strumento utile per i produttori di energia che vogliono monetizzare l’energia in eccesso prodotta, semplificando le procedure e garantendo un ricavo certo. 

A quanto ammonta il guadagno fotovoltaico con il Ritiro Dedicato

Il guadagno ottenuto dal Ritiro Dedicato dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di impianto, la potenza installata, la zona geografica in cui è ubicato e, soprattutto, dal regime di prezzo scelto.

Si può scegliere tra due tipologie di retribuzione:

  • Il Prezzo Zonale Orario (PO) offre una remunerazione variabile nel tempo, legata all’andamento del mercato elettrico. Questo significa che il guadagno può fluttuare in base all’ora del giorno e alla stagione. Questo regime è più adatto a chi desidera massimizzare i propri guadagni sfruttando i momenti in cui l’energia ha un valore più alto sul mercato. Tuttavia, comporta una maggiore incertezza sui ricavi futuri.
  • I Prezzi Minimi Garantiti (PMG) offrono invece una maggiore stabilità, garantendo un prezzo minimo per l’energia immessa in rete. Questo regime è più adatto a chi preferisce avere una maggiore certezza sui propri guadagni, anche se potrebbe comportare una rinuncia a eventuali picchi di prezzo sul mercato. È importante sottolineare che, anche con i PMG, è previsto un conguaglio annuale che tiene conto dell’andamento del Prezzo Zonale Orario, garantendo al produttore di ricevere sempre il prezzo più vantaggioso tra i due.
Un dato: nel 2024 il Prezzo Minimo Garantito è di 46,4 €/MWh, circa 4 centesimi a kWh

Come accedere al ritiro dedicato

L’accesso al servizio di Ritiro Dedicato può avvenire attraverso due modalità principali: il Modello Unico e la modalità standard. 

Il Modello Unico rappresenta una procedura semplificata, particolarmente adatta per gli impianti fotovoltaici di piccole dimensioni realizzati presso clienti finali già dotati di un punto di prelievo. Questa modalità permette di attivare contemporaneamente sia la connessione alla rete elettrica che il servizio di Ritiro Dedicato, semplificando notevolmente le pratiche burocratiche. I produttori che scelgono questa opzione dovranno interfacciarsi esclusivamente con il gestore di rete, che si occuperà di trasmettere al GSE tutti i dati necessari.

La modalità standard, invece, prevede che il produttore invii direttamente al GSE, tramite il portale dedicato, la richiesta di attivazione del servizio entro 60 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto. Questa modalità è più flessibile e può essere utilizzata dagli impianti aziendali.  

In entrambi i casi, il contratto di Ritiro Dedicato ha una durata annuale solare e si rinnova tacitamente, a meno che il produttore non decida di recedere con un preavviso di 60 giorni.

Quali sono Fattori che Influenzano il Guadagno Fotovoltaico

Come già accennato, il guadagno attraverso l’impianto fotovoltaico è strettamente collegato alla quantità di energia prodotta.

Pertanto, diventa un fattore fondamentale il corretto dimensionamento dell’impianto, che deve essere progettato per soddisfare al meglio le esigenze energetiche: installare un impianto troppo piccolo, si rivela insensato, poiché costringe ad attingere alla rete elettrica; di contro, installare un impianto troppo grande costituisce un costo elevato e tempi di recupero dell’investimento decisamente più lunghi.

Dunque, un dato fondamentale per dimensionare un impianto fotovoltaico è conoscere il fabbisogno energetico annuo.

Nel caso di un impianto fotovoltaico aziendale, la questione è relativa sia al quanto, che al quando: in altre parole, è molto importante conoscere, sì, i consumi energetici, ma anche quali siano i momenti di picco, cioè quelli in cui il dispendio energetico è maggiore. 

Ad esempio, se la tua azienda è operativa durante il giorno, bisognerà dimensionare l’impianto in modo che sia sufficientemente potente da coprire le sue esigenze energetiche, per ridurre al massimo il prelievo dalla rete. 

Ovviamente nell’analisi saranno da tenere in considerazione anche le variazioni stagionali, l’irraggiamento solare e lo spazio disponibile per l’installazione dei pannelli fotovoltaici.

Mediamente un impianto aziendale ben dimensionato dovrebbe garantire almeno il 70% dell’autoconsumo annuo. 

Un calcolo molto teorico per calcolare la potenza dell’impianto?

Può essere sufficiente dividere il consumo annuo aziendale per 1100 kWh.

1100 kWh rappresenta il livello minimo di producibilità di un impianto fotovoltaico: in altre parole è l’energia prodotta da 1 kW di impianto.

Abbiamo adoperato questo valore minimo, ragionando per difetto, ipotizzando un impianto installato in una Regione del Nord Italia. In realtà, questo dato, che dipende dall’irraggiamento solare ed è influenzato dalla latitudine, è più elevato man mano che si scende lungo lo Stivale: parliamo di 1200-1300 kWh nelle regioni del centro e 1400-1500 nelle regioni meridionali.

Ovviamente si tratta di un calcolo molto teorico, poiché, nella realtà, il dimensionamento di un impianto fotovoltaico si scontra con diverse variabili, che vediamo di seguito.

Lo spazio disponibile, l’inclinazione del tetto, l’orientamento e l’inclinazione dei pannelli fotovoltaici

Purtroppo, spostandoci dalla teoria alla realtà, va detto che la potenza effettivamente installabile di un impianto fotovoltaico non dipende esclusivamente dal consumo energetico dell’azienda, ma anche da una combinazione di fattori che ne condizionano la performance. Lo spazio disponibile sul tetto o a terra rappresenta un primo limite fisico evidente: maggiore è l’area, maggiore sarà la potenza installabile. 

In seconda istanza, l’inclinazione e l’orientamento dei pannelli sono altrettanto cruciali, in quanto influenzano la quantità di radiazione solare captata: un orientamento a sud e un’inclinazione simile alla latitudine del luogo sono generalmente ottimali per massimizzare la produzione energetica.

Come già anticipato, le condizioni climatiche giocano un ruolo fondamentale: un elevato irraggiamento solare e un clima secco favoriscono una produzione energetica maggiore rispetto a zone con climi più umidi o nuvolosi. Nel novero delle variabili da considerare, va inserita anche l’eventuale presenza di ombre, proiettata da edifici circostanti o da alberi, che può ridurre significativamente la produzione, limitando la potenza installabile. Infine, anche le normative locali possono imporre vincoli sulla potenza installabile o sull’estetica dell’impianto, influenzando le scelte progettuali. 

Insomma, affinché sia un buon investimento, che consenta di ottenere anche dei vantaggi in termini di guadagno, la determinazione della potenza ottimale di un impianto fotovoltaico richiede un’analisi accurata di tutti questi fattori.

Come Calcolare il guadagno ottenibile da un impianto fotovoltaico

Se desideri calcolare il guadagno che la tua azienda può ottenere da un impianto fotovoltaico, puoi adoperare questo strumento del GSE che, partendo dal consumo annuo e dalla superficie disponibile, permette di ottenere una simulazione della redditività del proprio impianto.

Lo strumento consente un’analisi molto dettagliata, utilizzando sia i dati relativi all’immobile (spazio disponibile, inclinazione del tetto, presenza di ombreggiamenti, orientamento), sia i dati relativi ai consumi energetici (la tensione della fornitura, la potenza impegnata, la potenza disponibile, i consumi stagionali e quelli per fasce orarie).

Il guadagno fotovoltaico e l’ammortamento dell’impianto

Come sarà chiaro, se hai letto fino a qui, quando si parla di guadagno derivante da un impianto fotovoltaico, si va ben oltre la semplice produzione di energia elettrica. 

L’aspetto fondamentale dell’ammortamento è cruciale per comprendere come un investimento iniziale possa trasformarsi in un flusso continuo di benefici economici nel lungo periodo. L’ammortamento, infatti, rappresenta il processo attraverso il quale il costo iniziale di un impianto viene recuperato nel tempo grazie ai risparmi sulla bolletta elettrica e, in alcuni casi, ai ricavi derivanti dalla vendita dell’energia in eccesso. 

In sostanza, l’ammortamento indica il periodo necessario affinché i benefici economici generati dall’impianto superino i costi iniziali sostenuti per la sua realizzazione, trasformandosi, appunto, in guadagno effettivo.

L’ammortamento come investimento a lungo termine

L’ammortamento di un impianto fotovoltaico permette di trasformare un costo iniziale in un investimento a lungo termine. 

Come sappiamo, inizialmente l’acquisto e l’installazione dell’impianto rappresentano una spesa significativa, soprattutto per impianti aziendali di grandi dimensioni.

Tuttavia, nel corso degli anni, la produzione di energia elettrica gratuita e la possibilità di vendere l’eccedenza alla rete generano un flusso costante di entrate. 

Quando la somma di questi guadagni supera il costo iniziale dell’impianto, si raggiunge il punto di pareggio, ovvero il momento in cui l’investimento viene completamente ammortizzato. Da questo punto in poi, tutto quello che viene prodotto dall’impianto rappresenta un profitto netto.

Calcolare l’ammortamento di un impianto fotovoltaico: un’analisi multifattoriale

Determinare il tempo necessario per recuperare l’investimento iniziale in un impianto fotovoltaico richiede un’analisi attenta di numerosi fattori, interconnessi tra loro.

Innanzitutto, vanno considerati i costi iniziali, che comprendono non solo l’acquisto e l’installazione dei pannelli, ma anche spese per progettazione, autorizzazioni, eventuali sistemi di accumulo e finanziamenti. A questi si contrappongono i benefici economici, derivanti principalmente dalla produzione di energia elettrica che, come abbiamo visto, può essere autoconsumata o venduta alla rete. 

Come sappiamo, la quantità di energia prodotta dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni dell’impianto, l’orientamento e l’inclinazione dei pannelli, le condizioni climatiche e l’eventuale presenza di ombreggiamenti.

Un altro elemento cruciale – l’abbiamo detto – è il tasso di autoconsumo: maggiore è la quota di energia prodotta che viene utilizzata direttamente, minore sarà la dipendenza dalla rete elettrica e più rapido sarà l’ammortamento dell’investimento. A questo si aggiunge l’andamento dei prezzi dell’energia elettrica, che può influenzare significativamente la convenienza economica dell’impianto nel lungo periodo.

È importante considerare anche la durata dell’impianto e il degrado dei moduli fotovoltaici, pertanto vanno considerati anche i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, che incidono sulla redditività complessiva dell’investimento.

Infine, se si decide di finanziare l’impianto, anche il tasso di interesse applicato al prestito influirà sul costo totale dell’investimento e, di conseguenza, sui tempi di ammortamento.

Il segreto per guadagnare a lungo dal fotovoltaico: Mantenimento e Manutenzione dell’Impianto

Abbiamo appena parlato del degrado dei moduli fotovoltaici: vediamo di capire meglio.

La vita media di un impianto fotovoltaico supera i 25 anni. Tuttavia, va precisato che una cella fotovoltaica subisce un decadimento annuo, quasi impercettibile, in verità, che si aggira intorno allo 0,7% nel caso di moduli in silicio monocristallino.

Questo decadimento, col passare del tempo, influisce sul rendimento complessivo dell’impianto e, dunque, sul quantitativo di energia prodotta.

Al fine di ridurre gli effetti dell’usura sui pannelli fotovoltaici e degli altri componenti dell’impianto è sicuramente buona norma provvedere alla loro regolare manutenzione.

Una pulizia e un check up annuale consentono di mantenere in salute l’intero impianto, garantendo a lungo la massima performance. 

In linea generale, non sono previste operazioni complesse: è sufficiente una pulizia annuale dei pannelli e un monitoraggio costante del rendimento, che consente di capire quando è il momento giusto di procedere alla manutenzione.

Un intervento di manutenzione ordinaria dovrebbe prevedere:

  • La verifica dello stato dei moduli, dei connettori, dei cavi e di tutti i componenti dell’impianto, alla ricerca di eventuali danni o segni di usura.
  • La pulizia dei pannelli, cioè la rimozione di sporco, polvere e altri detriti che possono ridurre l’efficienza di conversione della luce solare in energia elettrica. 
  • Il monitoraggio dei dati di produzione, per individuare eventuali anomalie o cali di performance.
  • Il controllo della solidità delle connessioni per evitare perdite di energia e rischi di surriscaldamento.

In caso di eventi atmosferici avversi, usura o guasto dei componenti, è necessario provvedere alla manutenzione straordinaria, cioè richiedere un intervento specifico presso un tecnico specializzato che analizzerà la situazione fornendo tempestivamente il supporto necessario.

Per garantire il massimo rendimento e la longevità di un impianto fotovoltaico aziendale ti consigliamo di rivolgerti a professionisti qualificati, in possesso di tutte le competenze e gli strumenti necessari per eseguire interventi rapidi ed efficaci. In caso di malfunzionamenti o anomalie, sono in grado di individuare tempestivamente la causa del problema e di intervenire per risolverlo, minimizzando i tempi di fermo dell’impianto e le conseguenti perdite di produzione energetica.

Inoltre, l’utilizzo di attrezzature professionali e specifiche per la manutenzione degli impianti fotovoltaici ti garantisce la massima precisione e sicurezza durante le operazioni, particolarmente importante per garantire la durata nel tempo dei componenti e per evitare danni accidentali.Inoltre, sempre nell’ottica di massimizzare e rendere costante nel tempo il guadagno derivante dall’impianto fotovoltaico, va considerato che i manutentori sono in grado di configurare l’impianto in modo da massimizzare la produzione energetica e ridurre i costi di gestione: ad esempio, possono intervenire sulle impostazioni dell’inverter, verificare l’orientamento dei pannelli e ottimizzare la resa dell’impianto in base alle condizioni climatiche.

Domande e risposte sul Guadagno Fotovoltaico

Quanto si guadagna con un impianto fotovoltaico?

Il guadagno da un impianto fotovoltaico varia in base a diversi fattori, come la dimensione dell’impianto, la posizione geografica, le condizioni climatiche, gli incentivi statali e il prezzo dell’energia elettrica. In generale, il guadagno deriva dalla vendita dell’energia in eccesso alla rete e dal risparmio sulla bolletta elettrica.

Come funziona il guadagno con il fotovoltaico?

Il guadagno con il fotovoltaico funziona producendo energia elettrica da fonti rinnovabili. L’energia prodotta in eccesso viene immessa nella rete elettrica e venduta al gestore di rete. Inoltre, si risparmia sulla bolletta elettrica grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta.

Quali sono i vantaggi economici del fotovoltaico?

I vantaggi economici del fotovoltaico includono il risparmio sulla bolletta elettrica, la possibilità di vendere l’energia in eccesso, gli incentivi statali e la valorizzazione dell’immobile. A lungo termine, l’investimento iniziale viene ammortizzato grazie ai risparmi ottenuti.

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