
Cosa imparerai da questo articolo:
- Come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo dalla produzione di energia all’immagazzinamento e all’utilizzo
- Come capire se ti conviene o meno investire in un sistema di accumulo: i vantaggi e gli svantaggi dell’accumulo, per capire se questa soluzione è davvero adatta alle tue esigenze energetiche e di budget.
- Come scegliere la tipologia di batteria: troverai una panoramica sulle diverse tipologie di batterie disponibili, con un focus sulle caratteristiche e i vantaggi delle batterie al litio rispetto a quelle al piombo-acido.
- Come dimensionare la batteria di accumulo: troverai suggerimenti pratici per dimensionare correttamente l’impianto fotovoltaico con accumulo, analizzando i consumi energetici, la produzione dell’impianto e la capacità di ricarica della batteria.
- Qualche considerazione tecnica per la scelta della batteria: i tre aspetti tecnici fondamentali nella scelta della batteria: capacità, potenza di carica e scarica, tipologia di accumulo (AC o DC), fornendo esempi concreti per facilitare la comprensione.
- Quanto costa un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie: ti forniremo un range di costo per gli impianti fotovoltaici con accumulo, sia per privati che per aziende
- Quali agevolazioni fiscali sono disponibili nel 2025: si può ancora investire nel fotovoltaico sfruttando le vantaggiose opportunità offerte da incentivi e bonus.
Fotovoltaico con accumulo a batterie: conviene o no? Come funziona? Come faccio a sapere qual è la soluzione migliore per me? Il costo vale i benefici?
Lo sappiamo: quando si tratta di fotovoltaico con accumulo, i dubbi sono tanti, poiché abbiamo davanti la possibilità di fare un investimento più impegnativo e abbiamo necessità di sapere se davvero i nostri sforzi saranno ricompensati.
Del resto, quando ci muoviamo nel campo degli impianti fotovoltaici, non esistono quasi mai risposte univoche: tutto dipende dalle proprie specifiche esigenze e da alcune variabili, che è fondamentale considerare.
Allo scopo di far luce sui dubbi più diffusi in merito al fotovoltaico con accumulo, ti proponiamo questa guida completa, dove esploreremo insieme il mondo delle batterie di accumulo: dal funzionamento alle tipologie di accumulo, dai criteri di scelta al dimensionamento, affronteremo l’argomento dalla A alla Z, cercando, come sempre, di andare al nocciolo delle questioni, evitando tecnicismi eccessivi e nozioni da testo accademico.
Buona lettura!
L’energia del sole anche di notte: ecco come funziona un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie
Partiamo da questo concetto, che sarà la base di partenza di tutta la guida che stai per leggere: se desideri massimizzare l’autoconsumo dell’energia solare prodotta, un impianto fotovoltaico con accumulo a batteria è la scelta migliore che puoi fare, sia per te, che per il Pianeta.
Ne parliamo approfonditamente anche in questa guida, dedicata all’accumulo fotovoltaico.
Con accumulo o senza? Cosa cambia tra le due soluzioni di installazione
Normalmente, un impianto fotovoltaico genera elettricità durante le ore di sole, e questa viene utilizzata istantaneamente per alimentare i carichi domestici: senza un sistema di accumulo, l’energia non immediatamente utilizzata viene immessa nella rete elettrica, spesso a condizioni economiche meno vantaggiose rispetto al costo dell’energia acquistata dalla rete nelle ore serali e notturne.
Quando, ad esempio, alle 8 di sera hai bisogno di utilizzare un dispositivo elettrico, l’energia per farlo funzionare sarà prelevata dalla rete elettrica e la pagherai normalmente in bolletta, come hai sempre fatto.
L’integrazione di batterie consente di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante il giorno per utilizzarla in un secondo momento, quando l’impianto non è in funzione, come nelle ore notturne.
Il funzionamento di un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie segue una sequenza ben precisa: la priorità è sempre l’alimentazione diretta delle utenze domestiche, poi la ricarica della batteria, e infine l’eventuale immissione di energia nella rete elettrica una volta che la batteria è completamente carica.
In altre parole, funziona così: l’energia prodotta dai moduli fotovoltaici verrà, in prima istanza, utilizzata per il consumo istantaneo.
Se non viene utilizzata, viene raccolta all’interno della batteria di accumulo.
Infine, quando la batteria di accumulo è completamente satura, l’energia prodotta in surplus viene ceduta alla rete.
Dal punto di vista economico, secondo una stima fornita dal GSE, un impianto fotovoltaico senza batteria può ridurre la bolletta elettrica fino al 30% all’anno, mentre l’aggiunta di un sistema di accumulo ben dimensionato rispetto ai consumi, questa riduzione può arrivare fino al 70%.
I componenti di un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie
Un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie è costituito da diversi elementi fondamentali, ciascuno con un ruolo specifico per garantire la produzione, la gestione e l’utilizzo ottimale dell’energia solare. Analizziamoli insieme.
Moduli fotovoltaici
I moduli fotovoltaici sono l’elemento principale di un impianto fotovoltaico. Composti da celle fotovoltaiche in silicio, trasformano la luce solare in energia elettrica attraverso l’effetto fotovoltaico. Ogni modulo è formato da più celle connesse tra loro e può essere collegato in serie o in parallelo per ottenere la tensione e la potenza necessarie all’impianto.
Inverter con funzionalità di gestione dell’accumulo
L’inverter è il dispositivo che converte l’energia elettrica prodotta dai moduli fotovoltaici da corrente continua (DC) a corrente alternata (AC), rendendola utilizzabile per le utenze domestiche. Negli impianti con accumulo, si utilizza un inverter ibrido, che oltre alla conversione, è in grado di gestire il flusso di energia tra i pannelli, le batterie e la rete elettrica. Questo consente di ottimizzare l’autoconsumo, accumulando l’energia in eccesso nelle batterie e prelevandola quando necessario.
Batterie di accumulo
Le batterie sono il cuore del sistema di accumulo e permettono di immagazzinare l’energia solare prodotta durante il giorno per utilizzarla nelle ore serali, quando l’impianto non genera elettricità.
Le più diffuse, come vedremo più avanti, sono le batterie agli ioni di litio, grazie alla loro elevata efficienza e durata, ma esistono anche soluzioni a base di piombo-acido. Un sistema ben dimensionato permette di ridurre la dipendenza dalla rete elettrica e ottimizzare il risparmio economico.
Parleremo meglio delle diverse tipologie di batterie disponibili nella sezione dedicata.
Regolatore di carica
Il regolatore di carica è un componente essenziale negli impianti con accumulo, in quanto gestisce il flusso di energia tra i moduli fotovoltaici e le batterie. La sua funzione principale è proteggere l’accumulatore da sovraccarichi o scariche profonde, regolando la tensione e la corrente in ingresso. Questo migliora l’efficienza dell’impianto e prolunga la vita utile delle batterie.
Cablaggi e sistemi di protezione
Un impianto fotovoltaico richiede un’adeguata rete di cablaggio per garantire il trasferimento sicuro dell’energia tra i vari componenti.
I sistemi di protezione includono interruttori magnetotermici, differenziali e scaricatori di sovratensione (SPD), che proteggono l’impianto da sovraccarichi, cortocircuiti e fulmini.
Un corretto dimensionamento e una messa a terra adeguata sono fondamentali per la sicurezza e la conformità alle normative.
Sistema di misura: i contatori
Gli impianti con accumulo sono dotati di contatori di misura, che permettono di monitorare la produzione, il consumo e l’eventuale immissione in rete dell’energia elettrica. In particolare, un meter installato nel punto di connessione alla rete consente all’inverter di regolare in tempo reale il flusso energetico, massimizzando l’autoconsumo e riducendo le perdite.

Fotovoltaico con accumulo a batterie: quale tipologia scegliere?
Quando si parla di tipologie di batterie di accumulo, ci si getta in un campo molto variegato, talmente variegato che è facile uscirne con le idee confuse.
Per semplificare le cose, operiamo una prima semplice distinzione: le tecnologie più datate, adoperate anche in altri campi, e quelle più recenti e performanti.
Nel primo gruppo, inseriamo le batterie al piombo acido, mentre nel secondo collochiamo le batterie al litio, oggi sempre più diffuse per il ridotto ingombro e le performance migliori.
Batterie di accumulo al piombo-acido
Le batterie al piombo-acido sono state tra le prime tecnologie utilizzate nei sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici. Queste batterie sono caratterizzate da una buona affidabilità e un costo relativamente contenuto.
Tuttavia, presentano alcuni svantaggi, tra cui:
- sono piuttosto ingombranti e pesanti, il che può rendere difficile la loro installazione e manutenzione.
- Hanno una profondità di scarica limitata (DOD): per preservare la durata della batteria, è consigliabile non scaricarla oltre una certa percentuale (generalmente il 50%). Questo significa che, per immagazzinare una determinata quantità di energia, è necessario un accumulo di capacità doppia rispetto a quella effettivamente utilizzabile.
- Durano meno: le batterie al piombo-acido hanno una durata di vita di circa 2.000-2.500 cicli di carica/scarica, il che corrisponde a circa 7 anni se vengono utilizzate quotidianamente.
Batterie agli ioni di litio
Le batterie agli ioni di litio sono una tecnologia più recente che si sta diffondendo rapidamente nel settore degli accumuli per fotovoltaico. Queste batterie offrono numerosi vantaggi rispetto alle batterie al piombo-acido, tra cui:
- sono più compatte e leggere delle batterie al piombo-acido, il che facilita l’installazione e la gestione.
- possono essere scaricate fino a una percentuale maggiore (anche oltre l’80%) senza compromettere la loro durata.
- hanno una durata di vita di circa 10.000 cicli di carica/scarica, il che corrisponde a circa 27 anni se vengono utilizzate quotidianamente.
- garantiscono un’efficienza di carica/scarica superiore rispetto alle batterie al piombo-acido, il che significa che una maggiore quantità di energia viene immagazzinata e restituita.
Tuttavia, le batterie al litio sono più costose delle batterie al piombo-acido, anche se, a conti fatti, il costo per kilowattora accumulabile risulta inferiore, grazie alla maggiore durata e profondità di scarica.
Vuoi saperne di più? Leggi anche questa guida, dedicata alle batterie per pannello solare.
7 vantaggi del fotovoltaico con accumulo a batterie
Perché dovrei installare un sistema di accumulo?
Vediamo insieme i 7 vantaggi di questa soluzione!
Ottieni maggiore indipendenza energetica
Non si può raggiungere l’indipendenza al 100%, ma una batteria ti permette di ridurre drasticamente i prelievi dalla rete e di proteggerti dai continui rincari delle bollette. È un investimento che ti mette al sicuro per i prossimi 15-20 anni dai costi sempre in aumento dell’energia.
Aumenti l’autoconsumo
Un impianto fotovoltaico, senza batteria, spesso spreca molta energia prodotta di giorno, perché viene ceduta alla rete a un prezzo più basso rispetto a quello che ti costa l’energia prelevata. Con una batteria puoi portare l’autoconsumo fino al 90-95%, sfruttando al massimo l’energia prodotta e dando nuova vita al tuo impianto.
Maggior risparmio in bolletta
Le tariffe energetiche italiane sono a scaglioni: più consumi, più paghi. Con una batteria riduci il prelievo dalla rete e ti mantieni nei consumi minimi, pagando l’energia molto meno. Il risparmio in bolletta diventa così esponenziale nel lungo periodo.
Puoi approfittare degli incentivi fiscali: nel 2025 c’è ancora modo di risparmiare sul tuo impianto
Grazie alla detrazione fiscale del 50% e ad altre agevolazioni fiscali per privati e aziende, puoi recuperare metà dell’importo in 10 anni, abbattendo i tempi di rientro dell’investimento.
Nei prossimi anni, sono previste delle riduzioni alle agevolazioni fiscali per il fotovoltaico, dunque sei ancora in tempo per ottenere maggior risparmio sull’installazione del tuo impianto.
Approfondiremo l’argomento nel paragrafo dedicato.
Più spazio all’innovazione
Installare una batteria ti permette di trasformare la tua casa in una smart home più efficiente e sicura, garantendo continuità di alimentazione anche in caso di blackout.
Sei ancora più amico dell’ambiente
Ridurre il consumo di energia dalla rete significa contribuire attivamente alla riduzione delle emissioni di CO₂, sfruttando al meglio una fonte rinnovabile come il sole. Sfruttare al massimo le potenzialità del tuo impianto fotovoltaico, massimizzando l’autoconsumo, ti consente di ridurre il prelievo dalla rete elettrica e l’impiego di combustibili fossili.
Dai più valore al tuo immobile: una riflessione su classe energetica e Decreto “Case Green”
Una casa dotata di impianto fotovoltaico con accumulo è molto più appetibile sul mercato immobiliare.
L’efficienza energetica e la possibilità di risparmio immediato rappresentano un grande vantaggio per eventuali futuri acquirenti, aumentando così il valore complessivo della tua abitazione.
Tra l’altro, un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie, se abbinato a un impianto di riscaldamento elettrico, migliora la classe energetica dell’abitazione, cosa perfettamente in linea con le direttive del Decreto “Case Green”, recentemente approvato dal Parlamento Europeo.
La direttiva prevede che, a partire dal 1° gennaio 2030, tutti gli immobili residenziali debbano raggiungere almeno la classe energetica E, per poi passare alla classe D entro il 1° gennaio 2033, con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni entro il 2050.
La classe energetica, un valore che va da A4 (la migliore) a G (la peggiore), viene attribuita a un’unità abitativa tramite l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), un certificato che valuta i consumi energetici necessari per climatizzare un metro quadrato dell’abitazione, espressi attraverso l’indice di efficienza energetica EPgl.
Tuttavia, è importante specificare che la classificazione energetica considera solo i consumi relativi a riscaldamento e raffrescamento, escludendo altri fattori come l’illuminazione e gli elettrodomestici.
In questo contesto, l’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie, se abbinato a un sistema di riscaldamento elettrico, si rivela una soluzione particolarmente efficace per migliorare la classe energetica di un immobile.
Infatti, l’impianto fotovoltaico consente di produrre energia pulita e rinnovabile direttamente sul tetto di casa, riducendo i consumi dalla rete elettrica e, di conseguenza, l’indice EPgl. L’accumulo a batterie, a sua volta, permette di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante le ore di sole e di utilizzarla quando necessario, ad esempio di notte o in giornate nuvolose, ottimizzando ulteriormente l’autoconsumo e riducendo ulteriormente i prelievi dalla rete.
Infine, l’abbinamento con un sistema di riscaldamento elettrico, come una pompa di calore, consente di sfruttare al massimo l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico per il riscaldamento degli ambienti, riducendo o addirittura azzerando i consumi di combustibili fossili.
Quando conviene installare un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie: guida all’analisi delle tue reali esigenze
“Ma quando mi conviene installare un sistema di accumulo a batterie per il mio impianto fotovoltaico?”
L’investimento in un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie è una decisione complessa che richiede un’attenta valutazione di diversi fattori. Come abbiamo visto, l’accumulo di energia offre indubbi vantaggi, ma la sua convenienza economica è da valutare attraverso una serie di elementi che devono essere analizzati caso per caso.
Quando l’accumulo diventa un valore aggiunto
Una prima importante considerazione riguarda la convenienza dell’investimento: l’accumulo, non rappresenta di per sé non comporta un vantaggio economico nel breve termine. Il costo iniziale di una batteria, infatti, è significativo e il risparmio economico generato dall’utilizzo dell’energia accumulata potrebbe non essere sufficiente a coprire tale spesa in tempi brevi.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui l’accumulo può rappresentare un valore aggiunto importante.
Ad esempio, quando l’abitazione ha un elevato consumo di energia durante le ore serali e notturne, cioè nei momenti in cui l’impianto fotovoltaico non produce energia: in questa situazione, la batteria permette di immagazzinare l’energia prodotta durante il giorno e utilizzarla quando è necessario, riducendo così la dipendenza dalla rete elettrica e, di conseguenza, i costi in bolletta.
Un altro scenario in cui l’accumulo può essere conveniente è quando l’impianto fotovoltaico produce un eccesso di energia rispetto al fabbisogno dell’abitazione: in questo caso, la batteria permette di immagazzinare l’energia in eccesso e utilizzarla in un secondo momento, invece di immetterla nella rete elettrica e ricevere un rimborso economico che,per le dinamiche del mercato dell’energia, non è sufficiente coprire il costo dell’energia non consumata.
Un caso in cui l’accumulo è una scelta obbligata: l’impianto fotovoltaico off-grid
Un impianto off-grid è un impianto completamente sconnesso dalla rete elettrica. In questo caso, l’abitazione non riceve energia dalla rete e non ne immette. Si tratta di una soluzione di installazione utilizzata in tutte quelle circostanze in cui l’allaccio alla rete pubblica risulti complesso o troppo costoso.
In questo caso, l’impiego di un sistema di accumulo a batterie risulta fondamentale: dal momento che l’impianto è scollegato dalla rete elettrica, è necessario avere un serbatoio di energia pronta all’uso, nei momenti in cui non c’è sole.
Con l’obiettivo di garantire all’abitazione tutta l’energia di cui ha bisogno, è molto importante aver cura di dimensionare l’accumulo in maniera impeccabile: un suo sottodimensionamento comporterebbe l’impossibilità di accesso alle comuni utenze domestiche, nelle fasce orarie notturne o nelle giornate di pioggia.
Oltre a ragionare sui benefici economici diretti, conviene riflettere anche su quei vantaggi “nascosti” che possono rendere l’investimento più interessante.
Uno di questi è la possibilità di avere un sistema di backup in caso di interruzione dell’alimentazione elettrica: in un mondo sempre più dipendente dall’energia elettrica, avere una fonte di energia alternativa in caso di blackout può essere un vantaggio significativo.
Quali sono le considerazioni imprescindibili per il corretto dimensionamento dell’impianto fotovoltaico con accumulo a batterie
Una volta che hai analizzato accuratamente le tue esigenze energetiche, rapportandole alla tua possibilità di spesa e ai benefici economici e ambientali che deriveranno dal tuo sistema di accumulo, è tempo di passare all’analisi dettagliata che ti permetterà di dimensionare correttamente la tua batteria.
Obiettivo di questo processo di analisi: stabilire quanto dovrà essere capiente il sistema di accumulo, al fine di garantirti:
- la copertura delle tue esigenze energetiche in assenza di luce solare;
- il massimo dell’autonomia dalla rete;
- la massima durata e performance del sistema di accumulo che hai scelto (come abbiamo visto, la vita di una batteria di accumulo consiste nel numero di cicli di carica/scarica);
- la massima resa del tuo investimento.
Vediamo, quindi, quali sono gli step essenziali per stabilire la capienza del tuo accumulo fotovoltaico!
Punto di partenza cruciale? L’analisi dei consumi energetici
Il primo passo per dimensionare correttamente un sistema di accumulo è analizzare i consumi energetici dell’abitazione.
Diventa fondamentale operare una distinzione tra i consumi diurni (F1), serali (F2) e notturni (F3), facendo riferimento alle tue bollette della luce.
Com’è facile intuire, in questo caso, i consumi diurni, che coincidono con la produzione dell’impianto fotovoltaico, sono meno rilevanti per il dimensionamento dell’accumulo, in quanto l’energia prodotta può essere utilizzata direttamente.
Il dato fondamentale riguarda i consumi serali e notturni, cioè il fabbisogno energetico che deve essere coperto dall’accumulo.
Analisi della produzione dell’impianto
Il secondo passo è analizzare la produzione dell’impianto fotovoltaico. Un dato che non può essere sottovalutato è la variabilità stagionale della produzione, che risulta maggiore nei mesi estivi e minore nei mesi invernali.
Un sistema di monitoraggio può fornire dati dettagliati sulla produzione mensile e annuale dell’impianto, consentendo una stima più precisa dell’energia disponibile per la ricarica dell’accumulo.
Se stiamo parlando di un impianto ancora da installare, vengono effettuate delle simulazioni molto accurate, adoperando specifici software che mettono in relazioni tutte le variabili essenziali: irraggiamento, temperatura, numero di moduli fotovoltaici, presenza di ombreggiamenti, inclinazione del tetto, sempre tenendo in considerazione le variazioni in base al periodo dell’anno.
Le simulazioni riescono a fornire stime molto dettagliate e precise, utilissime ai fini della perfetta progettazione dell’impianto.
Calcolo della capacità dell’accumulo
Una volta analizzati i consumi e la produzione, si passa a calcolare la capacità ottimale del sistema di accumulo.
L’obiettivo è dimensionare l’accumulo in modo che sia in grado di coprire il fabbisogno energetico serale e notturno, tenendo conto della variabilità stagionale della produzione.
Un metodo semplificato per stimare la capacità dell’accumulo consiste nel calcolare il consumo medio mensile serale e notturno e dividerlo per 30 (giorni in un mese) per ottenere il consumo medio giornaliero, cioè una stima della capacità minima dell’accumulo.
Verifica della capacità di ricarica della batteria di accumulo fotovoltaico
Dopo aver stimato la capacità dell’accumulo, è importante verificare che l’impianto fotovoltaico sia in grado di ricaricare completamente la batteria durante le ore diurne. Per fare ciò, si può confrontare la produzione mensile dell’impianto con la capacità dell’accumulo: se la produzione è sufficiente a coprire i consumi e a ricaricare la batteria, allora il dimensionamento è corretto.
3 dettagli tecnici + 1 per scegliere al meglio la tua batteria di accumulo
Le batterie di accumulo si sono diffuse sempre di più, anche grazie al Superbonus e ai vari incentivi che si sono resi disponibili nel corso degli anni.
Tuttavia, in alcuni casi il sistema di accumulo non è adeguato, nel senso che non garantisce risparmi reali, trasformandosi in un investimento poco proficuo.
Se vuoi essere sicuro di scegliere la batteria giusta, assicurati di valutare con attenzione questi 3 parametri fondamentali.
La capacità della batteria
La capacità della batteria è il primo elemento da considerare. Il suo compito è immagazzinare l’energia in eccesso prodotta durante il giorno per utilizzarla di notte, evitando di prelevare energia dalla rete a pagamento.
Segui questa pratica regola pratica per dimensionare la batteria
La capacità ideale della batteria dovrebbe essere pari al doppio della potenza dell’impianto fotovoltaico.
Ad esempio:
- Impianto da 5 kW → Batteria da 10 kWh
- Impianto da 10 kW → Batteria da 20 kWh
Spesso si è portati erroneamente a credere che un accumulo sovradimensionato sia una buona idea, ma considera di quanto può ridursi la sua utilità durante i mesi estivi, quando la produzione supera ampiamente i consumi.
Per questo, è fondamentale fare delle valutazioni oggettive e sensate, basate sui dati delle tue esigenze energetiche.
Quella fornita è una semplificazione, per fornirti uno strumento da avere a portata di mano, per farti velocemente un’idea orientativa su quelle che potrebbero essere le tue esigenze.
Ricorda, però, che la soluzione migliore per assicurarsi il meglio è affidarsi a un professionista capace di valutare con competenza e cognizione di causa le tue esigenze specifiche, anche in relazione al tuo budget e alle tue aspettative economiche.
La potenza di carica e scarica
La potenza di carica e scarica è cruciale per evitare sprechi: se la batteria ha una potenza di carica troppo bassa, non sarà in grado di accumulare rapidamente l’energia prodotta dall’impianto, soprattutto in inverno quando le ore di produzione sono limitate.
Un esempio per capire meglio
Se hai una batteria da 20 kWh e l’inverter supporta solo 2,5 kW di carica, ci vorranno 8 ore per caricarla completamente. Una potenza di carica/scarica più alta (ad esempio 5 kW) permette di sfruttare al meglio l’energia prodotta, soprattutto nei momenti di picco dei consumi domestici.
Tipologia di accumulo: AC o DC
Le batterie possono essere installate lato AC (corrente alternata) o lato DC (corrente continua).
- Lato DC: garantiscono maggiore efficienza. Questa soluzione è consigliata per chi sta installando un nuovo impianto fotovoltaico.
- Lato AC: perfetta per impianti già esistenti, poiché si integra facilmente senza modifiche importanti.
Consiglio bonus: occhio alla garanzia!
La durata delle batterie è limitata: molte garantiscono almeno il 70% della capacità dopo 10 anni. Non farti spaventare da questo dato: anche se la batteria perde efficienza nel tempo, i risparmi rimarranno comunque significativi.
Investire oggi in un sistema di accumulo ben progettato ti permette di sfruttare al massimo gli incentivi e ottenere un impianto fotovoltaico davvero efficiente.
Per questo, impegnati a non scegliere il prodotto più economico, ma quello giusto per le tue esigenze.
Costi e agevolazioni fiscali per impianti fotovoltaici con accumulo a batterie nel 2025
Fornire una stima di costi per un impianto fotovoltaico con accumulo a batterie non è semplicissimo, poiché il costo di un impianto fotovoltaico è un po’ come un mosaico, in cui è l’insieme delle singole tessere a costituire il prezzo finale.
Uno dei primi fattori che influenza l’entità dell’investimento è sicuramente la dimensione dell’impianto, ovvero quanti pannelli solari installeremo::più è grande e potente l’impianto, più energia potremo produrre, ma anche il costo iniziale sarà più elevato.
Una precisazione utile: man mano che aumenta la potenza installata, aumenta la convenienza dell’impianto, poiché si riduce il costo per singolo kW installato.
La qualità dei componenti è un altro fattore determinante: scegliere pannelli di alta qualità comporta dei costì più elevati all’inizio, ma ci garantirà prestazioni migliori e una vita più lunga. Lo stesso discorso vale per l’inverter, il cuore tecnologico dell’impianto: scegliere un modello efficiente ci permetterà di sfruttare al meglio l’energia prodotta dai pannelli.
Infine, il sistema di accumulo, il cui costo, come abbiamo visto, varia in base al modello scelto, al dimensionamento e alle esigenze dell’edificio.
Infine, c’è l’installazione: più è complessa, più tempo e lavoro richiederà, e quindi anche il costo sarà più alto.
Quello che ti forniamo di seguito è un range di costi, che sarà utile per avere un’idea di quanto potrà essere impegnativo l’investimento, ma ti ricordiamo che i costi reali di un impianto variano in base alle specifiche esigenze di consumo e di installazione. Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento, leggi anche la nostra guida dedicata ai prezzi dell’impianto fotovoltaico con accumulatore!
Impianto fotovoltaico con accumulo a batterie: quanto costa?
- Per quanto riguarda gli impianti domestici, si parte da una spesa di circa 13.390€ per un impianto da 3 kW monofase, fino ad arrivare a 25.690€ per un impianto da 10 kW trifase con accumulo.
- Per le attività commerciali di piccole o medie dimensioni, un impianto da 10-30 kW può costare tra i 21.000 e i 50.000 euro
- Per le grandi aziende con elevati consumi energetici, come quelle che necessitano di impianti da 100 kW o più, i costi possono superare i 100.000 euro.
I costi forniti non tengono in considerazione agevolazioni fiscali, bonus e detrazioni, di cui forniremo una panoramica generale nel prossimo paragrafo.
Fotovoltaico con accumulo a batterie: bonus e detrazioni nel 2025
Anche se la Legge di Bilancio ha apportato alcune modifiche a Bonus e Ecobonus, accessibili per risparmiare sull’installazione di impianti fotovoltaici, restano ancora delle buone opportunità nel 2025.
Di certo, le detrazioni disponibili subiranno delle riduzioni nel 2026, dunque, se ci stai pensando, è bene prendere l’occasione al volo, per godere di questi vantaggi, finché sono disponibili.
Nello specifico, nel 2025 è subentrata una differenziazione nella percentuale di detrazione accessibile per le abitazioni principali e non principali: la detrazione sarà del 50% per le prime case, mentre scenderà al 36% per le seconde case.
Inoltre, è importante sottolineare che le soglie massime di spesa detraibile sono state modificate per i redditi superiori a 75.000€: questo significa che, se rientri in questa categoria, dovrai prestare particolare attenzione all’importo massimo di spesa che puoi portare in detrazione ogni anno, in base al numero di figli a carico.
Un’altra novità importante riguarda gli Ecobonus: dal 2025, l’aliquota del 65% non è più disponibile ed è scesa al 50%, 36% o 30%, seguendo le stesse regole previste per gli altri interventi di ristrutturazione.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, queste modifiche implicano una necessità di valutare attentamente sia il massimale di spesa detraibile in base al tuo reddito, sia la percentuale di detrazione applicabile al tuo caso specifico (50% o 36%).
Fotovoltaico con accumulo a batterie: le agevolazioni 2025 per le aziende
Nel 2025, le aziende che investono in impianti fotovoltaici possono accedere a una serie di incentivi e agevolazioni, con l’obiettivo di promuovere la transizione energetica e ridurre i costi operativi.
Di seguito, ti forniamo una panoramica generale sulle opportunità previste per il 2025.
Piano Transizione 5.0
Offre un credito d’imposta per gli investimenti in tecnologie innovative e sostenibili, compresi gli impianti fotovoltaici. La Legge di Bilancio 2025 ha semplificato gli scaglioni di investimento e introdotto maggiorazioni per gli impianti fotovoltaici prodotti in Europa, con aliquote variabili in base all’efficienza dei pannelli. Inoltre, è stata introdotta la possibilità di cumulare il credito d’imposta Transizione 5.0 con altri incentivi nazionali ed europei.
Contributo PNRR per il Fotovoltaico Aziendale
Il decreto del MASE n. 141 del 5 aprile 2024, prevede contributi a fondo perduto fino al 40% per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo per aziende in comuni con meno di 5.000 abitanti.
I fondi, 2,2 miliardi di euro, sono destinati a nuovi impianti, potenziamenti di esistenti e spese per la connessione alla rete. Sono finanziabili anche studi di fattibilità, progettazione, direzione lavori e collaudi, fino a un massimo del 10% dell’importo totale.
Le domande devono essere presentate entro il 31 marzo 2025 tramite il portale GSE, previa adesione a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER). Il contributo, erogato in diverse fasi, è soggetto a limiti di costo per kW.
Incentivi per l’autoproduzione energetica
Il bando promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con una dotazione di 320 milioni di euro, è rivolto alle PMI che intendono investire in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è duplice: ridurre la dipendenza energetica e aumentare l’efficienza, sostenendo al contempo la sostenibilità dei processi produttivi.
Le agevolazioni economiche consistono in contributi a fondo perduto che coprono dal 30 al 40% delle spese ammissibili per micro, piccole e medie imprese, con una maggiorazione del 50% per le diagnosi energetiche e del 30% per i sistemi di accumulo.
Sono finanziabili impianti fotovoltaici per l’autoconsumo immediato, sistemi di accumulo dell’energia, tecnologie digitali per il monitoraggio e la gestione degli impianti, e diagnosi energetiche.
Gli investimenti devono avere un valore compreso tra 30.000 e 1 milione di euro e i progetti dovranno essere completati entro 18 mesi dall’approvazione della domanda, comunque non oltre il 31 agosto 2026.
Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
Le aziende possono partecipare alle CER per condividere l’energia prodotta e ottimizzare i costi. Sono disponibili bandi regionali per sostenere le CER.
Nuova Sabatini
La Legge di Bilancio 2025 ha stanziato 1,7 miliardi di euro per rifinanziare la Nuova Sabatini nel periodo 2025-2029, con l’obiettivo di sostenere gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese.
I finanziamenti agevolati, erogati da banche e intermediari finanziari aderenti, sono destinati anche a investimenti green, cioè all’ acquisto o leasing di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica a basso impatto ambientale, per migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Conto Termico
Il Conto Termico 3.0, in partenza nel 2025, offre incentivi, veri e propri rimborsi, per una vasta gamma di interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e promuovono l’uso di energie rinnovabili.
I beneficiari sono numerosi: dalle Pubbliche Amministrazioni, come scuole e ospedali, ai condomini, passando per imprese, case popolari, cooperative, enti del terzo settore e comunità energetiche rinnovabili: un’occasione per tutti di contribuire a un futuro più sostenibile, con vantaggi concreti per l’ambiente e per le proprie finanze.
Gli interventi coperti sono molteplici: si va dall’installazione di pannelli fotovoltaici con sistemi di accumulo alle colonnine per la ricarica di auto elettriche, dalla sostituzione dei vecchi impianti di climatizzazione con pompe di calore o generatori a biomassa all’installazione di collettori solari termici, fino ad arrivare a sistemi ibridi che combinano caldaie a condensazione e pompe di calore.
In pratica, se hai in mente di rendere la tua casa o la tua azienda più “green”, il Conto Termico 3.0 è un valido alleato economico.
Domande frequenti sul fotovoltaico con accumulo a batterie
Cosa significa avere un impianto fotovoltaico con accumulo?
Un impianto fotovoltaico con accumulo significa che l’impianto è dotato di un sistema di batterie che consente di immagazzinare l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari durante le ore di sole e di utilizzarla in seguito, quando l’irraggiamento solare è insufficiente o assente (ad esempio, di notte o in giornate nuvolose).
Quali sono i vantaggi di un impianto fotovoltaico con accumulo?
I principali vantaggi di un impianto fotovoltaico con accumulo sono:
• Maggiore autoconsumo: l’energia prodotta in eccesso durante le ore di sole può essere immagazzinata e utilizzata in seguito, aumentando la quota di energia autoconsumata e riducendo il prelievo dalla rete elettrica.
• Risparmio sulla bolletta: grazie all’aumento dell’autoconsumo, si riducono i costi dell’energia acquistata dalla rete.
• Indipendenza energetica: l’accumulo consente di rendersi meno dipendenti dalla rete elettrica, soprattutto in caso di blackout o interruzioni di fornitura.
• Maggiore flessibilità: l’energia accumulata può essere utilizzata per alimentare elettrodomestici e dispositivi anche quando non c’è sole, offrendo una maggiore flessibilità nell’utilizzo dell’energia.
• Sostenibilità ambientale: l’utilizzo di energia solare accumulata riduce l’impatto ambientale e contribuisce alla transizione verso fonti rinnovabili.
Quanto costa un impianto fotovoltaico con accumulo?
Il costo di un impianto fotovoltaico con accumulo dipende da diversi fattori, tra cui la potenza dell’impianto, la capacità delle batterie, la marca e il modello dei componenti, i costi di installazione e le eventuali detrazioni fiscali disponibili. Tuttavia, negli ultimi anni i costi delle batterie sono diminuiti, rendendo questa soluzione sempre più accessibile. Per ottenere un preventivo personalizzato, è consigliabile contattare diverse aziende specializzate.