Fondi fotovoltaico 2025: tutte le opportunità per la tua azienda

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Investire in energia solare oggi significa fare una scelta strategica per il futuro. 

Con la domanda di elettricità in costante crescita e le rinnovabili sempre più competitive, il fotovoltaico si conferma come un asset strategico per le imprese. Nel 2025, l’energia solare sarà protagonista della scena energetica globale, offrendo nuove opportunità di investimento e sviluppo

Ma quali sono le possibilità concrete per le aziende che vogliono abbracciare questa tecnologia? Quali sono gli incentivi e le agevolazioni disponibili? 

In questa guida, esploreremo a fondo il mondo dei fondi per il fotovoltaico, fornendo tutte le informazioni necessarie per prendere decisioni consapevoli e poter partecipare attivamente alla transizione energetica, ottenendo tantissimi vantaggi per la tua azienda.

Non solo fondi per il fotovoltaico: ecco di cosa parleremo in questa guida

Nei prossimi paragrafi ci addentreremo nel mondo dei fondi per il fotovoltaico, analizzando le diverse opportunità a disposizione delle aziende che desiderano investire in questa tecnologia. Scopriremo come sfruttare al meglio gli incentivi statali e le agevolazioni fiscali, quali sono i vantaggi economici e ambientali legati all’installazione di un impianto fotovoltaico.

Non mancheranno approfondimenti e consigli utili per la scelta della migliore soluzione possibile, con l’obiettivo di offrirti una panoramica completa e aggiornata.

Approfittare dei fondi per il fotovoltaico: perché il momento giusto è adesso

L’impennata dei costi energetici sta mettendo a dura prova le imprese italiane, soprattutto quelle ad alto consumo. 

Nel 2025, si stima un aumento delle bollette di luce e gas di oltre 13 miliardi di euro, (qui la fonte della notizia) con ripercussioni significative sui bilanci aziendali, soprattutto per le aziende del Nord Italia. 

Di fronte a questo scenario, l’investimento in un impianto fotovoltaico si rivela una scelta strategica per tutelare la propria attività e ridurre la dipendenza dai rincari energetici. Non solo: il fotovoltaico offre l’opportunità di produrre energia pulita in modo autonomo, contribuendo alla transizione energetica e valorizzando l’immagine aziendale. 

Nei prossimi paragrafi approfondiremo i vantaggi economici e ambientali legati all’installazione di un impianto fotovoltaico, illustrando in maniera dettagliata tutte le agevolazioni disponibili e le diverse soluzioni finanziarie per accedere a questa tecnologia. 

5 motivi per cui la tua azienda dovrebbe installare un impianto fotovoltaico nel 2025

Ottieni un risparmio economico a lungo termine

Investire in un impianto fotovoltaico significa fare un investimento a lungo termine che si ripaga nel tempo. Una volta installato, il sistema produce energia elettrica gratuitamente, consentendo di ridurre drasticamente o addirittura eliminare la spesa per l’acquisto di energia dalla rete. 

Questo si traduce in un risparmio significativo sulle bollette energetiche, che può rappresentare una fetta importante dei costi aziendali, soprattutto per le imprese ad alto consumo. 

Inoltre, grazie ai fondi offerti per il fotovoltaico aziendale, puoi ammortizzare ulteriormente l’investimento iniziale, rendendo l’impianto fotovoltaico ancora più conveniente.

Maggiore Indipendenza energetica equivale a una maggiore stabilità dei costi

Un impianto fotovoltaico consentirà alla tua azienda di produrre autonomamente una parte o tutta l’energia di cui hanno bisogno, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica e dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia. In questo modo, otterrai una maggiore stabilità dei costi energetici, ottenendo una protezione sicura dalle oscillazioni del mercato e dall’inflazione. 

Inoltre, l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico rappresenta uno scudo di protezione contro l’aumento dei costi energetici, di cui abbiamo parlato poco fa, garantendo una maggiore prevedibilità dei costi aziendali.

Migliori l’immagine aziendale, mentre fai la tua parte verso un mondo davvero più green

L’installazione di un impianto fotovoltaico è un segnale chiaro e visibile dell’impegno dell’azienda verso la sostenibilità ambientale: scegliendo di produrre energia pulita e rinnovabile, la tua azienda dimostra di essere attenta alle tematiche ambientali e sociali, migliorando la propria immagine e reputazione

In un contesto che, come avrai notato, è sempre più attento alle tematiche ambientali, questo può attrarre quei clienti e investitori particolarmente sensibili all’argomento, rafforzando la tua  posizione sul mercato. 

La cosa ancora più interessante? Fai tutto questo, mentre aiuti concretamente il Pianeta a ritrovare il suo equilibrio ambientale, costruendo un futuro più sostenibile e luminoso. 

Dai più valore al tuo immobile

Un impianto fotovoltaico non solo genera energia pulita e ti consente di risparmiare denaro, ma contribuisce ad aumenta anche il valore dell’immobile aziendale. Già da qualche anno, gli edifici dotati di impianti fotovoltaici sono considerati più efficienti dal punto di vista energetico e più appetibili sul mercato. 

Si parla, infatti, di “Edifici Green”, ossia strutture caratterizzate da un ottimo isolamento termico, sistemi di riscaldamento e raffrescamento efficienti e spesso dotati di impianti fotovoltaici, progettati per ridurre drasticamente il consumo energetico e le emissioni di CO2. 

La direttiva europea sulle Case Green, approvata nel 2024, stabilisce obiettivi ambiziosi per l’efficientamento energetico degli edifici esistenti e per la costruzione di nuovi edifici a emissioni zero entro il 2030.

Questo scenario avrà un grosso impatto sul mercato immobiliare, che darà sempre più valore a edifici più efficienti ed evoluti dal punto di vista energetico.

A proposito, qui trovi una guida dedicata all’impianto fotovoltaico con pompa di calore, con tutte le informazioni dal funzionamento ai prezzi: un’alternativa utile e estremamente sostenibile, poiché coniuga due tecnologie, riducendo al minimo di consumo energetico e i costi associati.

Nel 2025 ci sono tante possibilità da cogliere, come: agevolazioni e fondi per il fotovoltaico aziendale

Quest’anno, in Italia sono previste diverse agevolazioni ad hoc, proprio per le aziende che investono in impianti fotovoltaici, rendendo l’investimento ancora più conveniente. 

Come vedremo di seguito, questi incentivi possono assumere diverse forme, come detrazioni fiscali, crediti d’imposta, finanziamenti a tasso agevolato e altre misure di sostegno. 

Abbiamo già trattato relativo alle agevolazioni fiscali per il fotovoltaico in questo articolo.

Vediamo ora cosa si prospetta per le aziende italiane che investono nel fotovoltaico nel 2025!

Fondi fotovoltaico 2025: la guida a tutte le possibilità per la tua azienda

Contributi a Fondo Perduto per Impianti Fotovoltaici e Comunità Energetiche Rinnovabili

Le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (PMI), sono sempre più alla ricerca di soluzioni per ridurre i costi energetici e contribuire alla transizione ecologica. In questo contesto, i contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici e l’adesione a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un’opportunità unica per le aziende.

Cos’è una Comunità Energetica Rinnovabile (CER)?

Una CER è un’associazione di persone fisiche o giuridiche che si uniscono per produrre, consumare e condividere localmente energia da fonti rinnovabili.

Il contributo a fondo perduto per le PMI

Per incentivare la partecipazione delle PMI alle CER e promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici, sono stati stanziati dei contributi a fondo perduto, che permettono di coprire una parte significativa dei costi di investimento.

Nello specifico, possono accedere al contributo le PMI situate in comuni con meno di 5.000 abitanti che decidono di installare un impianto fotovoltaico e di aderire a una CER.

Quali sono i requisiti per accedere al contributo?

  • Essere una PMI: l’azienda deve rispettare i criteri dimensionali previsti dalla normativa europea per le piccole e medie imprese.
  • Essere ubicata in un comune con meno di 5.000 abitanti.
  • Adesione a una CER: l’azienda deve far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile.
  • Potenza dell’impianto: la potenza dell’impianto fotovoltaico deve rispettare i limiti previsti dal bando.

L’ammontare del contributo varia in base alla potenza dell’impianto fotovoltaico installato e può coprire fino al 40% dei costi totali. Ad esempio, per impianti fino a 20 kW, il contributo può arrivare a 1500 euro per kW.

Per ottenere il contributo, è necessario presentare una domanda all’ente competente entro il 25 marzo 2025, seguendo le procedure e i moduli previsti dal bando. 

Piano di transizione 5.0: il fondo fotovoltaico per la transizione energetica e digitale delle aziende

Il Piano Transizione 5.0 mira a sostenere la transizione digitale ed energetica delle imprese italiane. 

Lanciato nel 2024, questo piano prevede un’ampia gamma di incentivi, tra cui un credito d’imposta, destinati a finanziare investimenti in tecnologie innovative e sostenibili. 

L’obiettivo è quello di rendere le aziende italiane più competitive a livello internazionale, riducendo il loro impatto ambientale e promuovendo lo sviluppo di un’economia circolare. Originariamente concepito come un’evoluzione del Piano Transizione 4.0, il Piano 5.0 si è arricchito di nuove misure e semplificazioni grazie alla Legge di Bilancio 2025, che hanno reso il piano più accessibile e attrattivo per le imprese, semplificando le procedure e ampliando la platea dei beneficiari. 

In particolare, sono state introdotte nuove categorie di soggetti ammissibili, come le società di servizi energetici (ESCO), e sono state semplificate le modalità di calcolo del credito d’imposta

Inoltre, è stata prevista la possibilità di cumulare il credito d’imposta con altri incentivi, come quello per gli investimenti nelle Zone Economiche Speciali (ZES).

A chi spetta, cosa agevola e come accedervi

A chi è rivolto il Piano Transizione 5.0?

Il Piano Transizione 5.0 è un’opportunità aperta a tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla loro dimensione o settore di attività. Sia le piccole e medie imprese che le grandi industrie possono beneficiare degli incentivi previsti dal piano. 

Anche le società di servizi energetici (ESCO) possono accedere al credito d’imposta per i progetti di innovazione realizzati presso i loro clienti. Sono escluse dalle agevolazioni solo le imprese in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali.

Come richiedere il credito d’imposta Transizione 5.0?

Per accedere al credito d’imposta del Piano Transizione 5.0, le imprese devono presentare una comunicazione preventiva tramite la piattaforma informatica del GSE. Questa comunicazione deve contenere tutte le informazioni necessarie per valutare l’ammissibilità del progetto, tra cui una descrizione dettagliata degli investimenti previsti, il calcolo della riduzione dei consumi energetici e la documentazione attestante la sostenibilità economica e finanziaria del progetto. 

Successivamente, al termine degli investimenti, è necessario presentare una comunicazione di conferma per attestare il completamento del progetto e il conseguimento degli obiettivi previsti.

Cosa finanzia il Piano Transizione 5.0?

Il Piano Transizione 5.0 finanzia gli investimenti in progetti di innovazione che consentano di ridurre i consumi energetici delle imprese. Fa al caso tuo se stai valutando investimenti in beni materiali e immateriali, come macchinari, attrezzature, software e sistemi di gestione energetica. 

In particolare, sono incentivati gli investimenti in autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici, eolici e di cogenerazione. Inoltre, sono agevolate le spese per la formazione del personale finalizzata all’acquisizione di competenze nelle tecnologie legate alla transizione digitale ed energetica. 

Il credito d’imposta può coprire una percentuale significativa dei costi degli investimenti, incentivando le imprese a intraprendere percorsi di innovazione e sostenibilità.

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Energy Release 2.0: un’opportunità per le imprese energivore

L’Energy Release 2.0 è un meccanismo innovativo introdotto dal Governo italiano per incentivare la transizione energetica delle imprese a forte consumo energetico. 

Questo strumento, previsto dal Decreto Energia del 2023 e regolamentato dal Decreto Ministeriale 268/2024, offre alle aziende la possibilità di accedere a un’anticipazione di energia elettrica a prezzi competitivi, a condizione di realizzare nuovi impianti di produzione da fonti rinnovabili.

Chi può accedervi

L’Energy Release 2.0 è destinato esclusivamente alle imprese energivore, ossia quelle aziende che presentano un elevato consumo di energia elettrica e sono iscritte nell’apposito elenco tenuto dalla CSEA. Queste imprese possono beneficiare di questo meccanismo per ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili e contribuire alla decarbonizzazione del sistema energetico nazionale, a

Per partecipare al programma Energy Release 2.0, le imprese energivore hanno diverse opzioni:

  • Costruire impianti nuovi: possono decidere di installare nuovi impianti fotovoltaici, eolici o idroelettrici, ciascuno con una potenza minima di 200 kilowatt.
  • Potenziare o rifare impianti esistenti: se l’azienda ha già degli impianti, può aumentarne la potenza o sostituirli con impianti più moderni e efficienti, sempre rispettando la soglia minima dei 200 kilowatt.
  • Delegare a terzi: le imprese possono anche affidare la realizzazione degli impianti a terzi, come aziende specializzate nel settore delle energie rinnovabili.

C’è, però, un aspetto fondamentale da considerare: la nuova capacità di produzione di energia rinnovabile che l’azienda realizza (o fa realizzare) deve essere almeno doppia rispetto all’energia che ha ricevuto in anticipo dal GSE. 

Questo significa che l’azienda dovrà produrre più energia di quella che ha consumato inizialmente, garantendo così la sostenibilità del programma.

Cosa finanzia?

L’obiettivo principale dell’Energy Release 2.0 è incentivare la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come fotovoltaico, eolico e idroelettrico. Le imprese che aderiscono al programma ricevono un’anticipazione di energia elettrica a un prezzo calmierato, che dovranno restituire successivamente attraverso l’energia prodotta dai nuovi impianti. In questo modo, viene creato un circolo virtuoso che favorisce lo sviluppo delle rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra.

Come accedervi?

Per accedere agli incentivi dell’Energy Release 2.0, le imprese interessate devono presentare una manifestazione di interesse attraverso il portale dedicato del GSE entro il 14 febbraio 2025. La manifestazione di interesse deve contenere informazioni dettagliate sul progetto di investimento e sulla capacità di produzione dell’impianto da realizzare. Successivamente, le imprese che si aggiudicano l’assegnazione dell’energia elettrica stipulano un contratto con il GSE e dovranno procedere alla realizzazione degli impianti nei tempi previsti.

Decreto Fer X transitorio 

Il Decreto FER X Transitorio rappresenta un importante passo avanti verso la transizione energetica del nostro Paese. Questo provvedimento, approvato dalla Commissione Europea, ha l’obiettivo di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e il biogas.

Cos’è il Decreto FER X Transitorio

Si tratta di un meccanismo incentivante temporaneo, valido fino al 31 dicembre 2025, che prevede l’erogazione di incentivi economici alle imprese che realizzano nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o potenziano quelli esistenti. L’obiettivo è quello di stimolare gli investimenti nel settore delle rinnovabili e di accelerare la decarbonizzazione del sistema energetico italiano.

A chi si rivolge?

Il decreto si rivolge a un ampio spettro di soggetti, dalle grandi imprese energetiche alle piccole e medie imprese, fino ai cittadini che desiderano installare impianti fotovoltaici sui propri tetti. Possono accedere agli incentivi sia i nuovi impianti che gli interventi di potenziamento o rifacimento di impianti esistenti.

Come funzionano gli incentivi?

Gli incentivi vengono erogati attraverso un sistema di aste competitive. Le imprese interessate presentano le proprie offerte, proponendo una riduzione percentuale rispetto alla tariffa di riferimento fissata dal decreto. Le offerte più competitive si aggiudicano gli incentivi, garantendo così un’allocazione efficiente delle risorse pubbliche.

Decreto Fer 2: fondi per fotovoltaico galleggiante e altre soluzioni innovative

Il Decreto FER2, emanato nel 2024, rappresenta una svolta significativa per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Questa normativa, introdotta con l’obiettivo di incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili innovative o con costi di generazione elevati, offre un’opportunità unica per imprese e investitori di partecipare alla transizione energetica.

A chi si rivolge il Decreto FER2

Il Decreto FER2 è rivolto a tutti i soggetti interessati a realizzare impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come imprese, enti pubblici e cittadini. In particolare, sono incentivate le tecnologie innovative e a basso impatto ambientale, come il solare termodinamico, la geotermia, il biogas, le biomasse, il fotovoltaico floating e l’eolico offshore.

Cosa finanzia il Decreto FER2

Gli incentivi possono assumere la forma di una tariffa omnicomprensiva o di un incentivo alla produzione, e sono calcolati in base alla tipologia di impianto e alla sua potenza.

Quali tecnologie sono incentivate?

Il decreto si concentra su tecnologie innovative e a basso impatto ambientale, tra cui:

  • Impianti solari termodinamici: sfruttano il calore del sole per produrre energia elettrica.
  • Impianti geotermici: utilizzano il calore interno della Terra per generare energia elettrica.
  • Impianti a biomassa e biogas: convertono la biomassa in energia elettrica e termica.
  • Impianti fotovoltaici galleggianti: installati su specchi d’acqua, come laghi e bacini artificiali.
  • Impianti eolici offshore: posizionati in mare aperto.
  • Impianti per l’energia mareomotrice e del moto ondoso: sfruttano l’energia delle maree e delle onde.

Come accedere agli incentivi del Decreto FER2

Per accedere agli incentivi previsti dal Decreto FER2, è necessario partecipare a delle procedure competitive indette dal GS.

Le procedure competitive sono aperte a tutti i soggetti interessati e prevedono la presentazione di un’offerta di riduzione percentuale sulla tariffa di riferimento. I progetti saranno valutati in base a criteri di economicità, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica.

Quali sono le fasi per accedere agli incentivi?
  1. Presentazione della domanda: i soggetti interessati devono presentare una domanda di partecipazione alla procedura competitiva attraverso la piattaforma online del GSE.
  2. Valutazione delle domande: ill GSE valuterà le domande pervenute e stilerà una graduatoria in base ai criteri stabiliti dal bando.
  3. Assegnazione degli incentivi: ai progetti ammessi saranno assegnati gli incentivi previsti dal Decreto FER2.
  4. Realizzazione dell’impianto: i beneficiari dovranno procedere alla realizzazione dell’impianto nel rispetto dei tempi e delle modalità previsti dal contratto con il GSE.
  5. Erogazione degli incentivi: il GSE erogherà gli incentivi in base alla produzione di energia elettrica certificata.

La Zona Economica Speciale Unica (ZES): un’opportunità per il Sud Italia

La ZES Unica, istituita nel 2024, rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo economico del Mezzogiorno. Questa zona speciale, che comprende le regioni del Sud Italia, offre alle imprese che vi investono una serie di incentivi fiscali e agevolazioni per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e lo sviluppo di attività produttive. L’obiettivo è quello di attrarre investimenti, creare nuovi posti di lavoro e promuovere lo sviluppo economico delle regioni del Sud, storicamente meno sviluppate.

La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato il credito d’imposta ZES Unica fino al 15 novembre 2025, stanziando ulteriori fondi per sostenere gli investimenti nelle zone speciali.

Quali sono gli incentivi previsti

Il principale incentivo previsto per le imprese che investono nella ZES Unica è il credito d’imposta. La percentuale del credito d’imposta varia a seconda della regione e della dimensione dell’impresa, con aliquote più elevate per le piccole e medie imprese e per le regioni meno sviluppate.

A chi spetta il credito d’imposta?

Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese, comprese quelle agricole, che realizzano investimenti nelle zone comprese nella ZES Unica. Sono escluse le imprese operanti in settori come l’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, i trasporti e le infrastrutture energetiche.

Quali investimenti sono agevolati?

Sono agevolati gli investimenti in nuovi macchinari, impianti, attrezzature, terreni e immobili strumentali all’attività produttiva, mentre sono esclusi i beni destinati alla vendita e i materiali di consumo.

Come accedere al credito d’imposta per le ZES Unica

Per accedere al credito d’imposta, le imprese devono presentare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro i termini previsti. La comunicazione deve contenere informazioni dettagliate sugli investimenti effettuati e sulla documentazione giustificativa.

Fondi fotovoltaico: dopo il Conto Termico 2.0, in arrivo il Conto Termico 3.0

Il Conto Termico prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto a privati, imprese e pubbliche amministrazioni che realizzano interventi di miglioramento dell’efficienza energetica dei propri edifici o installano impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il Conto Termico 2.0, disciplinato dal Decreto Ministeriale 16 febbraio 2016, ha rappresentato un punto di riferimento importante per l’efficientamento energetico in Italia: questo strumento, infatti, ha permesso di incentivare la sostituzione di impianti di riscaldamento obsoleti con tecnologie più efficienti, l’installazione di pannelli solari termici, di cui parliamo approfonditamente in questo articolo, e l’isolamento termico degli edifici. I beneficiari del Conto Termico 2.0 sono stati principalmente le pubbliche amministrazioni per gli interventi di efficientamento energetico e i privati per l’installazione di impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Il Conto Termico 3.0: novità e prospettive

Nel 2025, il Conto Termico 2.0 verrà sostituito dal Conto Termico 3.0, che introdurrà una serie di novità e ampliamenti. L’obiettivo principale del nuovo strumento è quello di rendere l’efficientamento energetico ancora più accessibile e conveniente per tutti i cittadini e le imprese.

Quali sono le novità del Conto Termico 3.0?

  • Ampliamento della platea dei beneficiari: oltre alle pubbliche amministrazioni e ai privati, potranno accedere al Conto Termico 3.0 anche le comunità energetiche rinnovabili e gli enti del terzo settore.
  • Aumento degli incentivi: è previsto un aumento degli incentivi per alcuni interventi, in particolare per la sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore e per l’installazione di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo.
  • Nuovi interventi incentivati: il Conto Termico 3.0 finanzierà anche l’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, se abbinate alla sostituzione dell’impianto termico con una pompa di calore.
  • Semplificazione delle procedure: le procedure per accedere al contributo verranno semplificate, rendendo il processo più rapido e agevole.

Come accedere al Conto Termico 3.0

Per accedere al Conto Termico 3.0, è necessario presentare una domanda al GSE.

La domanda deve essere corredata da tutta la documentazione necessaria a dimostrare l’ammissibilità degli interventi e il rispetto dei requisiti previsti dal bando. Una volta approvata la domanda, il GSE eroga il contributo a fondo perduto direttamente all’impresa che ha effettuato i lavori.

Non solo fondi per il fotovoltaico: vendi l’energia prodotta con il Ritiro Dedicato

Il Ritiro Dedicato è un sistema pensato per semplificare la vita a chi possiede un impianto che produce energia elettrica, sia essa da fonti rinnovabili come il sole o il vento, sia da altre fonti. In pratica, chi ha un impianto può vendere l’energia elettrica in eccesso, cioè quella che non consuma in casa, direttamente al GSE.

Il funzionamento è molto semplice: l’energia prodotta dall’impianto viene immessa nella rete elettrica. L’energia che non viene consumata direttamente viene venduta al GSE a un prezzo stabilito dal mercato. Il GSE, a sua volta, paga al produttore un corrispettivo per l’energia acquistata, garantendo, in questo modo, un ritorno economico sull’investimento al produttore di energia.

Le procedure per aderire a questa forma di incentivo sono state semplificate al massimo, rendendo l’accesso a questo molto più facile e veloce.

Chi può usufruire del Ritiro Dedicato

In linea di massima, possono accedere al Ritiro Dedicato tutti i produttori di energia elettrica, sia che si tratti di impianti alimentati da fonti rinnovabili (come il fotovoltaico, l’eolico o l’idroelettrico) sia da altre fonti. Ovviamente, ci sono dei limiti sulla potenza dell’impianto e altre specifiche tecniche che è necessario rispettare.

Come si attiva il Ritiro Dedicato

Per attivare il Ritiro Dedicato, è sufficiente presentare una richiesta al GSE. Esistono due modalità principali:

  • Modello Unico: questa modalità è più semplice e rapida, ed è riservata agli impianti fotovoltaici di piccola taglia.
  • Modalità standard: una procedura un po’ più complessa, ma è adatta a tutti gli altri tipi di impianti (ad esempio, impianto con potenza superiore a 200 kW).

In entrambi i casi, il GSE valuterà la richiesta e, se tutto è in regola, attiverà il contratto di Ritiro Dedicato.

Vuoi un approfondimento su detrazioni fiscali e risparmio energetico? Lo trovi qui!

Non solo fondi per il fotovoltaico: 4 consigli per un investimento sicuro, duraturo e conveniente

Abbiamo finora parlato delle diverse opportunità per installare un impianto fotovoltaico aziendale nel 2025, approfittando di agevolazioni, bonus e iniziative statali, che permettono di tagliare sui costi dell’investimento, rendendo il passaggio alle rinnovabili ancora più vantaggioso e conveniente.

Tuttavia, prima di concludere, pensiamo sia utile lasciarti qualche ultimo consiglio per ottenere davvero il massimo dal tuo investimento.

Ragiona sul tuo pattern di consumo energetico


Spesso e volentieri la tendenza comune è quella di andare alla ricerca di fondi, agevolazioni e soluzioni per risparmiare, sottovalutando alcuni aspetti tecnici, che permettono di massimizzare il risparmio e di ottenere un concreto vantaggio, sia in termini economici, che in termini ambientali.

In realtà, quando si opta per soluzioni che puntano allo sfruttamento delle risorse rinnovabili, sarebbe opportuno partire dalle proprie abitudini di consumo: in altre parole, bisognerebbe puntare a un cambiamento profondo e radicale, più che a un cambiamento esteriore.

In effetti, il vero vantaggio economico e ambientale dall’energia solare si ottiene quando si inizia a modificare il proprio mindset di consumatori in ottica “solare”.

Cosa vuol dire questo?

Un impianto fotovoltaico produce energia solare durante le ore diurne: il suo funzionamento dipende, di fatto, dalla presenza del sole. 

Dunque, l’approccio migliore, se si desidera massimizzare autonomia dalla rete e risparmio energetico, consiste nello sfruttamento dell’autoconsumo istantaneo, spostando le utenze più dispendiose dal punto di vista energetico durante le ore diurne.

Un’approfondita riflessione sul pattern di consumo giornaliero e nel corso dell’anno, ragionando sui consumi riportati sulle bollette elettriche, sarà molto utile per valutare in maniera obiettiva e scientifica le caratteristiche dell’impianto e la convenienza dell’investimento.


Punta al dimensionamento corretto del tuo impianto

Abbiamo visto come sia fondamentale considerare il consumo istantaneo per dimensionare correttamente un impianto fotovoltaico. Ma questo è solo uno dei tanti fattori da tenere in conto. Il dimensionamento di un impianto fotovoltaico è un processo complesso che richiede una valutazione attenta di diverse variabili. Oltre al consumo energetico, è necessario considerare:

  • lo spazio disponibile: la superficie del tetto o del terreno destinato all’installazione dei pannelli limiterà la potenza massima installabile.
  • L’irraggiamento solare: l’intensità e la durata dell’irraggiamento solare nella zona in cui si trova l’impianto influenzano direttamente la produzione di energia.
  • L’orientamento e l’inclinazione del tetto: l’esposizione dei pannelli fotovoltaici al sole è cruciale per massimizzare la produzione di energia.
  • Le ombre: la presenza di alberi, edifici o altri ostacoli che creano ombre può ridurre significativamente la produzione energetica.
  • Le condizioni climatiche: temperature estreme, vento e precipitazioni possono influenzare l’efficienza dei pannelli.

La complessità di questi calcoli e la necessità di considerare numerosi fattori rendono necessarie una serie di competenze specifiche e la padronanza di sofisticati strumenti di calcolo.

Pertanto, ti consigliamo di affidarti a un professionista del settore, che sarà in grado di effettuare un sopralluogo, analizzare i consumi energetici e le caratteristiche dell’edificio, e proporre la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Richiedi più preventivi e scegli con cura e consapevolezza

L’obiettivo è quello di ottenere il massimo, facendo un investimento oculato e conveniente.

Quello che vuoi ottenere è un impianto proporzionato alle tue esigenze, sia energetiche, che di budget, rientrando velocemente dal tuo investimento.

Per questo, il primo passo da fare è richiedere più preventivi a diverse aziende, che dovrai selezionare accuratamente.

Dopo un’attenta ricerca, dove avrai valutato scrupolosamente la reputazione, le certificazioni, le recensioni e i lavori effettuati dalle aziende, individuane tre o quattro alle quali richiedere i preventivi. 

Una volta ricevuti i preventivi, assicurati che non manchino queste informazioni fondamentali:

  • La descrizione dettagliata dell’impianto: tipologia di pannelli, potenza, inverter, dimensioni complessive e stima della produzione energetica annua.
  • Le modalità di connessione alla rete: Specificare se l’impianto sarà completamente autonomo, parzialmente connesso o totalmente integrato nella rete elettrica.
  • Il calcolo del risparmio in bolletta: Il tuo preventivo dovrà contenere una stima accurata dei risparmi che l’impianto genererà nel tempo, considerando i consumi attuali e le tariffe energetiche.
  • Il prezzo totale e i costi nel dettaglio: un breakdown dei costi, comprensivo di installazione, materiali, eventuali permessi e detrazioni fiscali.
  • I tempi di realizzazione previsti per ogni fase del progetto, dalla progettazione all’installazione finale.
  • La garanzia e l’assistenza: tutti i dettagli sulle garanzie offerte sui componenti dell’impianto e sul servizio di assistenza post-vendita.
  • La conformità alla normativa: assicurati che l’impianto sia progettato e installato nel rispetto delle normative vigenti.

Non basare la tua scelta solo sul prezzo: la convenienza effettiva è una combinazione di tutte le variabili che ti abbiamo appena indicato.

Sicurezza, durata, qualità dei componenti e prontezza in caso di assistenza sono fattori cruciali: la convenienza di un impianto dipende moltissimo da queste caratteristiche.

Cura il tuo impianto per farlo durare a lungo

Un modo per ottenere il massimo dal tuo impianto è farlo durare più a lungo possibile: in questo modo, anche alcuni anni dopo il rientro dall’investimento, continuerà a produrre energia, garantendo, di fatto, un guadagno.

In realtà, un impianto fotovoltaico è progettato per durare a lungo nel tempo, senza dover porre particolare cura nella manutenzione: i moduli fotovoltaici, ad esempio, possono avere una durata che supera i 25 anni, mentre un inverter dura mediamente 10-12 anni.  

Quindi, prendersi cura di un impianto fotovoltaico non è qualcosa di complesso o costoso: si tratta di operazioni che, pur richiedendo uno sforzo, ti permettono di monitorare le performance complessive, riducendo eventuali malfunzionamenti e mantenendo a lungo prestazioni ottimali.

Cosa fare per mantenere sano e produttivo il tuo impianto?

Per prima cosa, pianifica una pulizia annuale dei moduli fotovoltaici: polvere, sporco e altri agenti che si depositano sulla loro superficie riducono la capacità della luce del sole di penetrare nelle celle fotovoltaiche, riducendo l’efficienza dell’intero pannello. 

Oltre a questo, abbi cura di verificare la loro integrità: anche se sono progettati per resistere a intemperie e agenti atmosferici, alcuni eventi meteorologici eccezionalmente intensi potrebbero danneggiare i pannelli, con impatto sul rendimento complessivo dell’impianto.

Un’altra buona abitudine è quella di verificare l’integrità di fili e cavi, oltre che il buon funzionamento di inverter e batteria di accumulo. 

Infine, attraverso sistemi di monitoraggio è possibile controllare, in locale o da remoto, i parametri del proprio impianto fotovoltaico, verificando in tempo reale la presenza di eventuali guasti o malfunzionamenti.

In tal caso, è opportuno contattare prontamente il proprio tecnico di fiducia, per un intervento di manutenzione straordinaria, che provvederà a individuare l’origine del problema e a identificare in tempi rapidi la soluzione più opportuna.

Domande e risposte sui fondi per il fotovoltaico

Come ottenere fondi per un impianto fotovoltaico?

Esistono diverse opportunità per ottenere fondi per l’installazione di un impianto fotovoltaico, tra cui incentivi statali, regionali e comunali e detrazioni fiscali. Le modalità e i requisiti variano in base alle iniziative in corso e alla tua situazione specifica. Ti consiglio di informarti presso i comuni, le regioni o le agenzie per l’energia per scoprire le opportunità disponibili nella tua zona.

Quali sono i requisiti per accedere ai fondi per il fotovoltaico?

 I requisiti per accedere ai fondi per l’installazione di un impianto fotovoltaico variano a seconda del tipo di incentivo e dell’ente erogatore. In generale, possono includere requisiti legati alla residenza, al reddito, alla tipologia di edificio e alle caratteristiche dell’impianto. È importante consultare i bandi specifici per conoscere i requisiti dettagliati.

Quanto costa un impianto fotovoltaico con i fondi?

Il costo effettivo di un impianto fotovoltaico con i fondi dipende da diversi fattori, come la potenza dell’impianto, la tipologia di pannelli, le eventuali batterie di accumulo e le agevolazioni disponibili. Gli incentivi possono coprire una parte significativa dei costi, ma è fondamentale richiedere un preventivo dettagliato a diverse aziende per confrontare le offerte e scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze.

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