Calcolo del costo fotovoltaico: tutto ciò che devi sapere per un investimento conveniente

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Il calcolo del costo di un impianto fotovoltaico è sicuramente nella lista degli argomenti più richiesti e dibattuti tra coloro che stanno valutando il passaggio alle energie rinnovabili.

Sappiamo benissimo quanto la questione relativa ai costi abbia un peso determinante sia sulle scelte d’acquisto, sia sulla possibilità di installare o meno un impianto.

Negli ultimi anni, l’innovazione tecnologica ha consentito di mettere a punto componenti in grado di garantire performance notevoli, mantenendo più bassi i costi di produzione: questo ha reso molto più accessibili le soluzioni di installazione, migliorando, al contempo, la produttività degli impianti e la soddisfazione dei clienti.

Nonostante le implementazioni tecnologiche, resta vero che il calcolo del costo di un impianto fotovoltaico dipende da variabili molto diverse: potenza, tipologia di componenti scelti, complessità dell’installazione, accesso a incentivi e così via.

Per trattare in maniera efficace la questione, è importante affrontare l’argomento in maniera completa, toccando con chiarezza ed esaustività tutte le variabili coinvolte.

L’obiettivo di questo articolo è, infatti, proprio questo: fornirti una guida completa sul calcolo del costo di un impianto fotovoltaico, affinché tu possa disporre di uno strumento idoneo a valutare con obiettività e consapevolezza le soluzioni che ti verranno offerte.

Buona lettura!

I componenti di un impianto fotovoltaico

Prima di addentrarci nella questione relativa ai costi, è utile avere a mente il funzionamento dell’impianto fotovoltaico, comprendendo il funzionamento e l’importanza dei singoli componenti, che contribuiscono al processo di produzione dell’energia.

Un impianto fotovoltaico produce energia elettrica a partire dalla luce del sole: questa trasformazione è possibile grazie all’effetto fotovoltaico, un fenomeno che avviene grazie agli elettroni di valenza di alcuni materiali semiconduttori.

Nello specifico, i pannelli fotovoltaici sono composti da celle solari realizzate in silicio, un materiale che si caratterizza sia per la sua capacità di convertire la luce solare in energia, sia per la facilità di reperimento (è il secondo materiale più diffuso sulla Terra).

Le celle fotovoltaiche contengono due strati di silicio: uno di tipo N e uno di tipo P. A questo silicio vengono aggiunte delle impurità, con la funzione di avere degli elettroni che, non formando legami, sono liberi di muoversi,

Il passaggio di elettroni tra i due strati di silicio genera due poli: si ottengono delle cariche positive nello stato di silicio superiore e delle cariche negative nell’altro.

A questo punto, la luce del sole innesca l’effetto fotovoltaico: quando una particella di luce colpisce un elettrone negativo dello strato inferiore, quest’ultimo avrà energia per passare allo strato superiore. Attraverso questo processo, l’elettrone, eccitato dall’energia, si muoverà alla ricerca di un legame e genererà corrente elettrica continua.

Questa energia, per poter essere utilizzata, deve essere convertita in corrente alternata: a tale scopo entra in azione l’inverter, che ha proprio la funzione di trasformare la corrente continua (CC) in corrente alternata (CA), utilizzabile per le nostre utenze domestiche. 

I componenti di un impianto fotovoltaico

I componenti fondamentali di un impianto fotovoltaico sono i pannelli fotovoltaici e l’inverter: come vedremo nei paragrafi successivi, la loro scelta non può essere lasciata al caso, ma dipende da diverse variabili.

Iniziamo a vedere le caratteristiche generali di questi due componenti.

I pannelli fotovoltaici: monocristallini, policristallini o in silicio amorfo

Come abbiamo appena visto, la luce del sole deve attraversare il silicio delle celle fotovoltaiche per generare una corrente elettrica.

Dunque, la purezza del silicio determina la maggiore o minore efficienza dei moduli.

Sul mercato troviamo principalmente tre tipologie di pannelli fotovoltaici, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità: monocristallini, policristallini e amorfi.

  • I pannelli monocristallini: sono considerati i “re” dei pannelli fotovoltaici. Realizzati con un unico cristallo di silicio ad alta purezza, offrono il massimo dell’efficienza nella conversione della luce solare in energia elettrica. La loro struttura uniforme e regolare li rende particolarmente indicati per impianti di grandi dimensioni e in zone con un’alta irradiazione solare. Tuttavia, questa eccellenza ha un costo: sono i più costosi tra i tre tipi.
  • I pannelli policristallini rappresentano un ottimo compromesso tra costo e prestazioni: realizzati con più cristalli di silicio, offrono un’efficienza leggermente inferiore rispetto ai precedenti, ma offrono un buon rapporto qualità-prezzo, che li rende adatti sia per impianti residenziali che commerciali.
  • Infine, i pannelli amorfi: più economici ma meno efficienti dei precedenti, sono caratterizzati da una struttura cristallina amorfa, ovvero disordinata. Sono ideali per applicazioni particolari, come ad esempio la produzione di energia in ambienti con scarsa illuminazione o su superfici curve, proprio grazie alla loro flessibilità li rende adatti a installazioni su tetti con forme irregolari o su strutture leggere. Tuttavia, la loro efficienza si attesta intorno al 7-10%, contro il 21% (e oltre) dei pannelli monocristallini).

In realtà, la tecnologia fa passi da gigante e mette a punto soluzioni sempre più efficienti e performanti, con l’obiettivo di ridurre sempre più sia i costi di produzione, che l’impatto ambientale.

Ad esempio, una delle tendenze più interessanti è l’integrazione dei pannelli fotovoltaici direttamente negli edifici, creando soluzioni esteticamente piacevoli e funzionali. Questi pannelli, chiamati BIPV (Building Integrated Photovoltaic), possono essere integrati in tetti, facciate o altre superfici, trasformando l’edificio stesso in una vera e propria centrale elettrica.

Anche le celle solari in perovskite sembrano molto interessanti: grazie alla loro struttura cristallina particolare, offrono un enorme potenziale in termini di efficienza e costi di produzione. Sebbene siano ancora in fase di sviluppo, le celle in perovskite potrebbero rivoluzionare il mercato del fotovoltaico nei prossimi anni.

L’inverter

Il secondo componente imprescindibile dell’impianto fotovoltaico è senza dubbio l’inverter, il dispositivo che trasforma la corrente continua generata dai moduli fotovoltaici in corrente alternata, cioè utilizzabile da dispositivi ed elettrodomestici.

In sostanza, l’inverter funge da ponte tra l’energia pulita generata dal sole e la rete elettrica domestica.

Ma il ruolo dell’inverter va ben oltre la semplice conversione. Questo dispositivo è progettato anche per per ottimizzare le prestazioni dell’impianto, monitorandone costantemente lo stato e intervenendo in caso di anomalie. Inoltre, molti inverter sono dotati di funzionalità avanzate, come la possibilità di gestire sistemi di accumulo e di comunicare con altri dispositivi intelligenti all’interno dell’abitazione.

Esistono diverse tipologie di inverter fotovoltaici, ognuna con caratteristiche e applicazioni specifiche. Gli inverter di stringa sono i più comuni e adatti a impianti di medie dimensioni, mentre i microinverter offrono un maggior controllo a livello di singolo pannello. Gli inverter ibridi, invece, sono ideali per chi desidera abbinare l’impianto fotovoltaico a un sistema di accumulo, allo scopo di massimizzare l’autoconsumo. 

La scelta dell’inverter più adatto dipende da fattori come le dimensioni dell’impianto, il tipo di pannelli installati e le esigenze energetiche dell’utente.

Il sistema di accumulo

La batteria di accumulo è un componente aggiuntivo, che consente di massimizzare l’autoconsumo energetico, riducendo i prelievi dalla rete. 

Il funzionamento alla base è molto semplice: il sistema di accumulo raccoglie tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e non consumata istantaneamente.

In questo modo, l’utente può disporre della propria energia solare quando ne ha necessità: ad esempio, in orari serali, cioè quando, in assenza di accumulo dovrebbe prelevare dalla rete elettrica.

In questo modo, è possibile massimizzare la propria indipendenza energetica, riducendo ulteriormente i consumi in bolletta.

A fronte di un costo aggiuntivo da sostenere, è fondamentale assicurarsi un corretto dimensionamento del sistema di accumulo, nonché la scelta della tipologia di batteria più idonea alle proprie esigenze.

Anche in questo caso, il mercato offre una vasta scelta: come abbiamo visto per i pannelli fotovoltaici e per gli inverter, anche per il sistema di accumulo ciascuna delle diverse tecnologie presenta vantaggi e svantaggi specifici in termini di costo, efficienza e durata. 

Le batterie al litio, ad esempio, offrono un’elevata densità energetica e una lunga durata, ma presentano un costo iniziale più elevato rispetto alle batterie al piombo-acido. Queste ultime, più economiche, sono una soluzione valida per chi ha un budget limitato, ma hanno una durata inferiore, sono molto più ingombranti e richiedono una manutenzione più frequente. Le batterie al gel rappresentano un buon compromesso tra costo e prestazioni, offrendo una buona sicurezza e una lunga vita utile. Infine, le batterie AGM sono ideali per applicazioni che richiedono una grande resistenza alle vibrazioni e alle alte temperature. 

La scelta della batteria ideale dipenderà, quindi, dalle tue specifiche esigenze, dal budget a disposizione e dalle caratteristiche tecniche del tuo impianto fotovoltaico.

Torneremo a breve su tutti questi concetti, parlando delle variabili che influenzano il costo complessivo di un impianto.

Quanto costa un impianto fotovoltaico?

Come preannunciato, dopo questa necessaria introduzione, entriamo nel vivo dell’argomento, parlando di costi.

O meglio, fornendo qualche stima utile per procedere al proprio calcolo relativo al costo di un impianto fotovoltaico.

Una premessa sulle le variabili che influenzano un impianto fotovoltaico

Il costo di un impianto fotovoltaico è influenzato da una serie di fattori interconnessi. 

Il primo è la dimensione dell’impianto, espressa in kilowatt (kWp), che gioca un ruolo cruciale: un impianto più grande, in grado di generare una maggiore quantità di energia, comporta necessariamente un investimento iniziale più elevato, poiché comporterà l’installazione di un numero maggiore di moduli, un inverter più potente e un eventuale sistema di accumulo.


Come abbiamo anticipato nella precedente sezione, la tipologia di pannelli scelta incide anch’essa sul costo totale: i pannelli monocristallini, generalmente più efficienti, hanno un costo unitario superiore rispetto ai policristallini o ai film sottili. 

Importante sottolineare come la scelta dei pannelli sia spesso condizionata da ragioni di spazio disponibile o da questioni ambientali, come l’irraggiamento solare, che potrebbero favorire la scelta di pannelli più performanti e, di conseguenza, più costosi.

Anche la scelta dell’inverter, che dipende dalla tipologia di impianto, dalla potenza e dalle esigenze energetiche, influenza notevolmente il costo.

Impossibile non menzionare la scelta di installare un sistema di accumulo: dispositivo che, come abbiamo detto, garantisce una maggiore autonomia energetica con annesso risparmio in bolletta, ma che richiede un ulteriore costo iniziale. 

In questo caso, la convenienza va valutata in base alle esigenze energetiche dell’edificio. 

Infine, anche l’installazione rappresenta un’altra voce di costo rilevante, influenzata da fattori come la complessità del tetto, l’accessibilità dell’immobile e la necessità di opere murarie, senza contare che gli incentivi statali e regionali possono incidere in modo significativo sul costo finale dell’impianto, riducendo la spesa iniziale per l’utente finale.

Insomma, il calcolo del costo di un impianto fotovoltaico è un processo che, oltre ad essere complesso, varia da caso a caso.

Pertanto, le cifre che troverai nel paragrafo successivo vogliono solo fornirti una sorta di bussola per orientarti e per aiutarti ad avere un’idea generica dei costi, da fruire con la consapevolezza che il vero costo finale del tuo impianto fotovoltaico sarà quello che otterrai richiedendo un preventivo personalizzato e calibrato sulle tue specifiche esigenze energetiche.

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Calcolo del costo fotovoltaico: i prezzi dei componenti

Avendo finora visto come siano diverse le variabili che influenzano il costo dell’impianto fotovoltaico e come la varietà dei componenti scelti abbia un peso decisivo sul calcolo del costo finale del proprio impianto fotovoltaico, proviamo ora a fornirti un range di prezzo per i singoli componenti, sempre tenendo a mente che si tratta di stime indicative.

Nel 2024, i pannelli monocristallini, considerati i più efficienti, hanno un costo medio compreso tra 0,30 e 0,40 euro per watt, mentre i policristallini, leggermente meno performanti, oscillano tra 0,25 e 0,35 euro per watt: facendo riferimento a un impianto fotovoltaico da 3 kW, il costo complessivo dei pannelli fotovoltaici rientrerà tra gli 800 e i 1200 euro.

Se vuoi approfondire, qui trovi una guida completa dedicata all’impianto fotovoltaico da 3 kW.

Anche le batterie di accumulo, come già detto, incidono significativamente sul costo totale dell’impianto: fornendo una stima tra le varie tipologie precedentemente menzionate, il range di prezzo oscilla tra i 900 e i 1.200 € per kWh: in media, un prezzo indicativo per una batteria da 5 kWh, adatta a un impianto da 3 kW, comprensiva di installazione, si aggira intorno ai 4.500-6.000 euro. 

Infine, l’inverter ha un costo variabile in base alla potenza dell’impianto, con prezzi che vanno da poche centinaia di euro per piccoli impianti a diverse migliaia per sistemi più grandi.

Una stima dei costi per diverse soluzioni

Il costo di un impianto fotovoltaico è influenzato da diversi fattori, tra cui la potenza installata, la tipologia di componenti e le specifiche esigenze dell’installazione. 

Per quanto riguarda gli impianti domestici, possiamo fornire una stima orientativa basandoci sui dati a disposizione:

  • Impianti di piccole dimensioni: per impianti monofasi da 3 a 6 kW, ideali per abitazioni unifamiliari, il costo totale si aggira tra i 13.390 e i 17.390 euro. 
  • Impianti di medie dimensioni: per impianti trifase da 6 a 10 kW, adatti a abitazioni più grandi o con un consumo energetico elevato, il costo può variare tra i 21.590 e i 25.690 euro.

Attenzione: nel 2025 puoi usufruire del Bonus Ristrutturazione, che ti offre ancora il 50% di detrazione sulla proprietà principale.

Per quanto riguarda gli impianti aziendali, le dimensioni e le esigenze sono generalmente più elevate: soluzioni da 10 kW in su sono ideali per piccole e medie imprese. Il costo di questi impianti può variare notevolmente a seconda della potenza installata e delle componenti aggiuntive (come sistemi di accumulo o sistemi di monitoraggio avanzati). 

Nello specifico:

  • Piccole attività commerciali (10 kW): un impianto da 10 kW, ideale per negozi o uffici, ha un costo che si aggira intorno ai 13.000-16.000 euro
  • Aziende di medie dimensioni (30 kW): Per aziende come supermercati o laboratori artigianali, un impianto da 30 kW rappresenta una soluzione ideale. Il costo può variare tra i 35.000 e i 50.000 euro.
  • Grandi stabilimenti (100 kW): le grandi imprese manifatturiere o logistiche possono beneficiare di impianti da 100 kW o superiori. Il costo di un sistema di queste dimensioni può superare i 100.000 euro, ma le detrazioni fiscali e gli incentivi regionali possono ridurre significativamente l’investimento iniziale.

Detrazioni fiscali per fotovoltaico aziendale

Nel calcolo del costo del tuo impianto fotovoltaico, ricorda di tenere sempre in considerazioni le agevolazioni fiscali previste per le aziende: il PNRR, infatti, nel 2025 ha stanziato fondi per sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici e altre fonti rinnovabili, offrendo alle imprese la possibilità di ridurre i costi energetici, aumentare la propria autonomia e contribuire alla transizione ecologica.

Le agevolazioni previste dal PNRR coprono fino al 40% dei costi per le piccole imprese e al 30% per le medie, rendendo l’investimento in impianti fotovoltaici ancora più conveniente. 

Anche Il Decreto FER 2, entrato in vigore nel 2024, incentiva la realizzazione di impianti innovativi, come quelli solari termodinamici e geotermici, offrendo alle aziende la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati e tariffe incentivanti.

Un’altra importante opportunità è rappresentata dall’Energy Release 2.0, un meccanismo che consente alle imprese a forte consumo energetico di ottenere un’anticipazione di energia elettrica a prezzi competitivi, che dovranno poi restituire producendo energia rinnovabile con nuovi impianti. 

Il Piano Transizione 5.0, reso ancora più accessibile e snello dalla Legge di Bilancio 2025, rappresenta un’altra opportunità per tagliare i costi di investimento del tuo impianto: il piano, infatti, prevede incentivi per l’acquisto di macchinari efficienti, l’installazione di impianti rinnovabili e la formazione del personale.

Il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico

Visto che abbiamo più volte menzionato il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico, sottolineando quanto questa variabile sia direttamente connessa al costo dell’impianto, è sicuramente utile soffermarci, per comprendere bene come si fa a stabilire la giusta potenza del proprio impianto e quali siano i fattori implicati.

Perché il dimensionamento è importante

Lo scopo del tuo investimento in un impianto fotovoltaico è sicuramente quello di ottenere un risparmio energetico e ridurre il tuo impatto ambientale. Affinché si realizzino queste condizioni, è fondamentale che l’impianto installato soddisfi le esigenze energetiche dell’edificio, tenendo conto di tutti i fattori correlati.

Il processo di dimensionamento dell’impianto è un calcolo abbastanza complesso, proprio perché comporta la necessità di mettere in relazione dati differenti, che attengono sia al fabbisogno energetico, sia alle condizioni strutturali e ambientali del sito di installazione.

A seguito di un’accurata analisi, che parte dal consumo energetico e passa per un sopralluogo sul tetto, si ottiene il dimensionamento ideale dell’impianto, cioè la potenza necessaria per far fronte ai bisogni energetici dell’edificio.

Questa operazione è fondamentale affinché l’investimento risulti conveniente e fruttuoso: installare un impianto troppo piccolo, infatti, significherebbe prelevare eccessivamente dalla rete; di contro, investire in un impianto troppo potente significherebbe investire inutilmente una cifra elevata, senza trarne reale beneficio e allungando i tempi di ritorno dell’investimento.

Tutte i fattori da analizzare per un corretto dimensionamento dell’impianto fotovoltaico

Molteplici fattori entrano in gioco per determinare la taglia giusta del nostro impianto solare, ovvero la sua potenza.

Innanzitutto, è fondamentale conoscere i propri consumi energetici: quanto elettricità utilizziamo quotidianamente? 

Questa informazione ci permette di stimare la quantità di energia che l’impianto dovrà produrre: per ricavarla, è sufficiente leggere attentamente i consumi riportati sulle bollette elettriche degli ultimi dodici mesi.

Successivamente, dobbiamo considerare il sito di installazione.

Tra le prime variabili in gioco, vi è sicuramente l’’irraggiamento solare, ovvero la quantità di luce che raggiunge la superficie dei pannelli, che varia a seconda della latitudine, dell’orientamento e dell’inclinazione del tetto. Un tetto esposto a sud, con un’inclinazione simile a quella della latitudine, garantirà una produzione energetica ottimale. L’ombreggiamento è un altro fattore cruciale: alberi, edifici circostanti o altri ostacoli possono ridurre significativamente la produzione di energia.

Infine, la disponibilità di spazio è un altro elemento fondamentale da considerare nell’analisi che precede il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico, poiché i pannelli fotovoltaici devono essere installati in un’area sufficientemente ampia e libera da ostruzioni per garantire la massima efficienza. 

Oltre a questo, lo spazio disponibile influenza anche nella scelta dei moduli: se, ad esempio, la superficie per l’installazione rappresenta una criticità, si può optare per i più costosi ed efficienti pannelli in silicio monocristallino.

5 consigli per scegliere l’installatore giusto

Se ti affidi all’azienda giusta, sei già a buon punto per fare un ottimo investimento!

 L’installazione di un impianto fotovoltaico è un’operazione delicata, che richiede competenze specifiche e l’utilizzo di materiali di alta qualità: un installatore esperto, saprà guidarti in tutte le fasi del processo, dalla progettazione alla manutenzione, avendo cura di analizzare accuratamente le tue esigenze energetiche, con l’obiettivo di fornirti una soluzione davvero personalizzata. 

Come puoi individuare il professionista più adatto a te? 

Fai una ricerca approfondita

Inizia cercando aziende specializzate nella tua zona e leggi attentamente le recensioni online. 

In questi casi, puoi affidarti anche al passaparola: amici, conoscenti, colleghi che già sono passati al fotovoltaico potrebbero essere una miniera di informazioni utili e affidabili. Insomma, nella fase di ricerca, la regola è molto semplice: approfondisci e ricerca tante informazioni sui professionisti a cui vuoi affidarti.

Attenzione al sopralluogo e alla consulenza personalizzata

Affida l’installazione del tuo impianto a chi effettuerà sempre un sopralluogo per valutare le caratteristiche del tuo tetto e le tue esigenze energetiche, fornendoti una consulenza personalizzata e un preventivo dettagliato.

Confronta più preventivi

Non accontentarti del primo preventivo che ricevi: confronta almeno tre offerte per avere un’idea chiara dei prezzi di mercato e dei servizi inclusi. 

Un preventivo dettagliato dovrebbe includere il costo e le caratteristiche dettagliate dei pannelli, dell’inverter, delle batterie (se previste), della manodopera, delle pratiche burocratiche e di eventuali costi aggiuntivi. 

Non farti lusingare facilmente da costi molto bassi, perché potrebbero nascondere sorprese o materiali di scarsa qualità.

Verifica le certificazioni

Assicurati che l’installatore sia in possesso delle certificazioni necessarie per svolgere questo tipo di attività e che i materiali utilizzati siano conformi alle normative vigenti.

Il patentino FER è un requisito fondamentale per garantire la qualità e la sicurezza degli impianti fotovoltaici. 

Introdotto dal Decreto Romani, questo attestato, ottenuto attraverso un percorso di formazione ad hoc, certifica che l’installatore possiede le competenze specifiche per progettare, installare e manutenere sistemi alimentati da fonti rinnovabili.

Chiedi informazioni sulla garanzia e sull’assistenza post-vendita

Un buon installatore ti offrirà una garanzia completa sull’impianto e un servizio di assistenza post-vendita efficiente. Informati sui tempi di intervento in caso di guasti e sulle modalità di gestione delle eventuali manutenzioni.

Non sottovalutare questo aspetto: la disponibilità a un pronto intervento, in caso di necessità, fa la differenza.

Calcolo del costo fotovoltaico: considera anche i tempi di recupero 

Calcolare il piano di ammortamento di un impianto fotovoltaico è fondamentale per valutare la convenienza economica del tuo investimento. 

In sostanza, si tratta di determinare il tempo necessario per recuperare la spesa iniziale attraverso i risparmi sulla bolletta elettrica. 

Si tratta di un calcolo che dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Il costo dell’impianto, che come abbiamo visto varia in base alla potenza, alla tecnologia utilizzata e alle dimensioni dell’impianto; 
  • la produzione energetica, cioè la quantità di energia prodotta dall’impianto, che , come abbiamo visto, dipende da fattori come l’irraggiamento solare nella zona, l’orientamento e l’inclinazione dei pannelli.
  • la percentuale di autoconsumo: la quota di energia prodotta che viene consumata direttamente in loco influenza significativamente il risparmio.
  • eventuali Incentivi e agevolazioni: le varie detrazioni fiscali e gli incentivi statali possono accelerare il recupero dell’investimento.
  • il costo dell’energia elettrica: l’andamento delle tariffe elettriche incide direttamente sul risparmio ottenuto.
  • I costi di manutenzione: anche questi vanno considerati nel calcolo complessivo.

Per effettuare il calcolo, è necessario stimare la produzione annua di energia dell’impianto e il corrispondente risparmio sulla bolletta elettrica.

A questo risparmio vanno poi sottratti i costi di manutenzione e, eventualmente, aggiunti gli incentivi statali. 

Dividendo il costo iniziale dell’impianto per il risparmio annuo, ottieni una stima approssimativa del tempo necessario per ammortizzare l’investimento.

Nota: generalmente questa stima è fornita nella fase di analisi e progettazione dell’impianto.

Manutenzione dell’impianto fotovoltaico: così dai valore al tuo investimento

Sebbene gli impianti fotovoltaici siano progettati per durare a lungo, prendersi cura del proprio impianto fotovoltaico nel tempo è la strategia migliore per garantirsi il massimo dal proprio investimento, mantenendo costanti l’efficienza e il buon funzionamento di tutti i componenti.

Una manutenzione regolare, infatti, allunga la vita e ottimizza le prestazioni dell’impianto, riducendo drasticamente il rischio di guasti e malfunzionamenti.

Una prima fondamentale operazione è la pulizia dei pannelli fotovoltaici: l’esposizione agli agenti atmosferici e allo smog, infatti, può causare un accumulo di sporco sui pannelli, che contribuiscono a ridurre l’efficienza di produzione energetica e aumentano il rischio di malfunzionamenti. 

Le operazioni di manutenzione ordinaria includono principalmente la pulizia periodica dei pannelli, il controllo dei collegamenti elettrici e la verifica del corretto funzionamento dell’inverter: ti  consigliamo di pianificare queste operazioni con una cadenza annuale, soprattutto in zone particolarmente inquinate.

La manutenzione straordinaria, invece, interviene in caso di guasti o sostituzioni di componenti danneggiati, come ad esempio l’inverter o i moduli fotovoltaici.

Oltre a garantire un’efficienza costante dell’impianto, la manutenzione permette di identificare tempestivamente eventuali problemi e di prevenirne l’aggravarsi, evitando così costi di riparazione più elevati

Ricorda, infine, che una corretta manutenzione è spesso richiesta dai produttori per mantenere valida la garanzia sui componenti. 

Se hai ancora dubbi sugli effettivi benefici che potresti ottenere da un impianto fotovoltaico, ti consigliamo di leggere anche questo articolo, dove delineiamo una panoramica generale, provando a rispondere alla fatidica domanda: “Ma il fotovoltaico conviene?”.

Domande e risposte sul calcolo del costo fotovoltaico

Quanto costa un impianto fotovoltaico?

Il costo di un impianto fotovoltaico varia a seconda di diversi fattori, come:
– Potenza: Più grande l’impianto, maggiore il costo.
– Tipologia di pannelli: Monocristallini, policristallini o a film sottile hanno prezzi diversi.
– Inverter e batteria: La scelta di questi componenti influisce sul costo totale.
– Installazione: La complessità del tetto e le opere necessarie incidono sul prezzo.
– Incentivi: Le agevolazioni statali possono ridurre il costo finale.

Come si dimensiona un impianto fotovoltaico?

Il dimensionamento di un impianto fotovoltaico dipende dai tuoi consumi energetici, dalla posizione geografica e dalle caratteristiche del tuo tetto. Un tecnico specializzato analizza questi fattori e calcola la potenza ideale dell’impianto.

Come calcolare il risparmio con un impianto fotovoltaico?

Per calcolare il risparmio con un impianto fotovoltaico, è necessario considerare diversi fattori, tra cui il tuo consumo energetico attuale, la produzione stimata dell’impianto, il costo dell’energia elettrica e gli incentivi statali. Puoi utilizzare dei simulatori online o rivolgerti a un installatore per ottenere una stima precisa.

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