Bonus Pannelli Fotovoltaici: tutte le agevolazioni per risparmiare nel 2025

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I bonus pannelli fotovoltaici hanno rappresentato, negli ultimi anni, una grande risorsa e un importante incentivo all’installazione dei pannelli fotovoltaici.

Ad esempio, l’attuale Superbonus 70% è ciò che resta dell’ex Superbonus 110%, che si è progressivamente ridotto nel tempo e che subirà qualche ulteriore ridimensionamento.

Nel corso del tempo, bonus e agevolazioni hanno subito continue modifiche, suscitando talvolta l’entusiasmo, talvolta qualche polemica da parte di consumatori e aziende.

Ma qual è lo stato dell’arte? Come evolveranno i bonus e le agevolazioni per installare i pannelli fotovoltaici nel 2025? Quali saranno le detrazioni previste per privati e aziende?

In questa guida, facciamo il punto della situazione, fornendo delle anticipazioni su ciò che ci riserva l’anno che sta per iniziare!

Bonus pannelli fotovoltaici e legge di bilancio 2025: la situazione attuale

La Legge di Bilancio, firmata dal Presidente della Repubblica, deve ancora essere discussa dalle Camere, che dovrebbero dare il via al lavoro di revisione dal 9 al 14 dicembre. Se tutto andasse per il verso giusto, il 15 dicembre potrebbe essere già pronto il testo definitivo.

In merito ai Bonus per pannelli Fotovoltaici, è l’articolo 8 in particolare a rimodulare i termini di fruizione e le aliquote di detrazione, offrendo incentivi mirati per favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio e la transizione verso un’edilizia più sostenibile.

Una delle principali novità riguarda l’anticipo della riduzione delle aliquote di detrazione. A partire dal 1° gennaio 2025, l’aliquota per interventi di recupero edilizio e riqualificazione energetica passa dal 36% al 30%, con un’ulteriore riduzione al 50% per le spese sostenute dalle prime case nel 2025. Questo adeguamento delle aliquote mira a garantire la sostenibilità del sistema nel medio-lungo periodo, pur continuando a incentivare gli interventi di riqualificazione.

Per quanto riguarda l’ecobonus, la norma introduce un’aliquota unica del 36% per le spese sostenute nel 2025 e del 30% per quelle sostenute negli anni successivi, con una maggiorazione per le prime case: una semplificazione che dovrebbe facilitare la fruizione dell’incentivo da parte dei contribuenti.

Anche il sismabonus subirà delle modifiche, con l’introduzione di un’aliquota unica del 36% per le spese sostenute nel 2025 e del 30% per quelle sostenute negli anni successivi, sempre con una maggiorazione per le prime case.

Un’altra novità importante riguarda la possibilità di ripartire in dieci quote annuali di pari importo la detrazione per le spese sostenute nel 2023 relative al superbonus: anche questa misura offre maggiore flessibilità ai contribuenti, consentendo di dilazionare nel tempo il recupero fiscale.

Inoltre, la norma introduce dei requisiti più stringenti per accedere al superbonus nel 2025, richiedendo che gli interventi siano già stati avviati entro il 15 ottobre 2024: ne parleremo meglio nei prossimi paragrafi.

Bonus pannelli fotovoltaici per impianti domestici: quali saranno e come cambieranno nel 2025

Di seguito, in sintesi, una rappresentazione sintetica, ma esaustiva dei bonus per pannelli fotovoltaici ad uso domestico: vediamo subito insieme come evolveranno le agevolazioni fiscali a partire da gennaio 2025.

Superbonus

Il Superbonus, l’incentivo fiscale che ha sostenuto la riqualificazione energetica degli edifici italiani, subisce significative modifiche nel 2025. Le nuove disposizioni, introdotte dalla Legge di Bilancio, introducono una serie di restrizioni e modifiche alle modalità di accesso e fruizione dell’incentivo.

Le restrizioni all’accesso per il Superbonus 2025

A partire dal 2025, l’accesso al Superbonus è limitato principalmente ai condomini e alle organizzazioni non profit. Le persone fisiche che possiedono immobili indipendenti vedranno notevolmente ridotte le possibilità di accedere all’incentivo.

Inoltre, un requisito fondamentale per poter beneficiare del Superbonus nel 2025 è aver avviato i lavori entro il 15 ottobre 2024, una data limite che rappresenta una sorta di “spartiacque” tra le vecchie e le nuove regole.

La Riduzione dell’aliquota di detrazione del Superbonus 

La percentuale di detrazione subisce un ulteriore taglio, passando dal 70% del 2024 al 65% nel 2025. Questa riduzione è stata introdotta per contenere i costi per la pubblica finanza e per allineare l’incentivo ad un contesto economico in evoluzione.

Bonus pannelli fotovoltaici: quali sono gli interventi agevolati

Rimangono agevolati gli interventi di isolamento termico, la sostituzione di impianti di climatizzazione e gli interventi antisismici. Questi lavori sono considerati “trainanti” in quanto attivano la detrazione per altri interventi, detti “trainati”.

Tra i lavori trainati rientrano la sostituzione di finestre, l’installazione di impianti fotovoltaici e di sistemi di accumulo. Questi interventi, se eseguiti contestualmente ai lavori trainanti, possono beneficiare della stessa aliquota di detrazione.

Spalma crediti: la novità 2025

Una novità importante introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 è la possibilità di spalmare i crediti del Superbonus in 10 anni, anche per le spese sostenute nel 2023. Questa misura offre una maggiore flessibilità ai contribuenti, consentendo di dilazionare nel tempo il recupero fiscale.

Zone sismiche: l’eccezione alla regola

Nonostante le restrizioni generali, il Superbonus al 110% rimane in vigore per le zone colpite da sisma dopo il 2008. Questa eccezione è stata introdotta per incentivare la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici nelle aree a rischio sismico.

Bonus Ristrutturazioni

Il Bonus Ristrutturazioni è un’agevolazione fiscale che permette ai contribuenti di detrarre dalle tasse una parte delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia. Nel 2024 e nel 2025, questa agevolazione continua a essere valida, ma con alcune novità.

Bonus Pannelli fotovoltaici: Come funziona nel 2024?

Attualmente (2024) il bonus prevede una detrazione del 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Questa detrazione può essere ripartita in 10 quote annuali. Possono beneficiarne sia i proprietari di case che i condomini, per interventi che vanno dalla semplice manutenzione straordinaria alla ristrutturazione completa. Sono ammessi lavori come la sostituzione di infissi, l’isolamento termico, l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti e interventi di manutenzione delle parti comuni degli edifici.

Cosa cambia nel 2025?

A partire dal 2025, le regole del bonus subiscono alcune modifiche. Per le prime case, la detrazione rimane al 50%, mentre per le seconde e terze case scende progressivamente, fino al 30%, a partire dal 2028. Questa differenziazione ha lo scopo di incentivare gli interventi sulle abitazioni principali.

Chi può beneficiarne?

Possono usufruire del bonus ristrutturazioni i proprietari di immobili, i nudi proprietari, i titolari di diritti di godimento come l’usufrutto, i locatari, i comodatari e anche i familiari conviventi del proprietario.

Quali lavori sono ammessi? 

L’elenco degli interventi agevolati è ampio e comprende:

  • Manutenzione straordinaria: lavori di rinnovo e sostituzione di parti strutturali degli edifici.
  • Restauro e risanamento conservativo: interventi finalizzati a recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente.
  • Ristrutturazione edilizia: demolizione e ricostruzione, modifiche della volumetria, ecc.
  • Interventi di risparmio energetico: isolamento termico, sostituzione di impianti di riscaldamento, installazione di impianti fotovoltaici.
  • Eliminazione di barriere architettoniche: interventi per rendere gli edifici accessibili alle persone con disabilità

Il Reddito Energetico

Il Reddito Energetico Nazionale è un’iniziativa del Governo che sostiene fortemente l’installazione di impianti fotovoltaici nelle abitazioni di famiglie a basso reddito. Questo incentivo, finanziato dallo Stato e gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), mira a promuovere l’autoconsumo di energia pulita e a ridurre la spesa energetica delle famiglie più bisognose.

Come funziona?

Le famiglie che ne hanno diritto possono richiedere un finanziamento a fondo perduto per installare un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione. L’energia prodotta da questi impianti può essere autoconsumata per soddisfare i bisogni energetici della casa, mentre l’energia in eccesso viene ceduta al GSE.

Bonus Pannelli fotovoltaici e Reddito Energetico: Chi può richiederlo?

Possono accedere al Reddito Energetico i nuclei familiari con un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a determinate soglie e che siano proprietari o abbiano un diritto reale sull’immobile dove verrà installato l’impianto.

Cosa succederà nel 2025?

Il Reddito Energetico è un’iniziativa pluriennale, e le risorse stanziate per il 2024 e il 2025 sono già state definite. Questo significa che le famiglie potranno continuare a presentare domanda per ottenere il finanziamento anche nel corso del prossimo anno. Tuttavia, è importante tenere presente che le risorse sono limitate e che l’accesso all’incentivo è subordinato alla disponibilità di fondi. Considera che nel 2024 sono andate esaurite in meno di 48 ore. 

Suggerimento: attiva un alert di Google, per sapere quando saranno disponibili i fondi.

Bonus Pannelli fotovoltaici: gli incentivi per le aziende

Il 2025 si preannuncia un anno ricco di opportunità per le piccole e medie imprese italiane che intendono investire nelle energie rinnovabili. Sono in arrivo, infatti. importanti finanziamenti dal PNRR, destinati a sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici o mini eolici per l’autoconsumo.

Queste agevolazioni, che copriranno fino al 40% dei costi per le piccole imprese e al 30% per le medie, rappresentano un incentivo concreto per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diminuire i costi energetici. 

Per accedere a questi fondi, sarà necessario effettuare una diagnosi energetica preliminare e gli interventi dovranno riguardare edifici esistenti utilizzati per l’attività produttiva. 

I dettagli per l’accesso ai fondi sono ancora in via di definizione, ma ci piaceva l’idea di iniziare questa sezione, dedicata ai bonus e alle agevolazioni per il fotovoltaico aziendale, parlando di questa nuova possibilità all’orizzonte.

A tal proposito, se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere anche il nostro articolo, dedicato al fotovoltaico per le aziende.

Nuova Sabatini

Tra le diverse agevolazioni disponibili, in rinnovo con la Legge di Bilancio 2025, spicca la riconfermata Nuova Sabatini, un’iniziativa governativa che sostiene gli investimenti delle piccole e medie imprese (PMI) nell’acquisto di macchinari, attrezzature e tecnologie all’avanguardia. Questa misura, rifinanziata con un budget significativo, offre alle imprese la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per rinnovare i propri impianti e migliorare la competitività: un’opportunità allettante per le PMI di rinnovare i propri impianti, migliorare la propria efficienza produttiva e accedere a tecnologie più avanzate.

A chi è destinata la Nuova Sabatini?

Possono beneficiarne tutte le PMI regolarmente iscritte nel Registro delle imprese e che intendano realizzare investimenti in beni strumentali nuovi. In particolare, la misura è rivolta alle imprese che vogliono innovare i propri processi produttivi, adottare tecnologie 4.0 o investire in progetti a basso impatto ambientale.

Come funziona?

Le imprese interessate possono presentare domanda di finanziamento presso banche e intermediari finanziari aderenti all’iniziativa. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto che copre una parte degli interessi sul finanziamento richiesto. L’importo del contributo varia a seconda della tipologia di investimento: è più alto per gli investimenti in tecnologie 4.0 e per quelli a basso impatto ambientale.

Decreto FER2

Entrato in vigore il 13 agosto 2024, il Decreto FER 2 rappresenta una svolta significativa per lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia. Questo provvedimento stanzia 35 miliardi di euro per incentivare la realizzazione di impianti innovativi e a basso impatto ambientale, come quelli solari termodinamici, geotermici, a biomassa e biogas, oltre a impianti fotovoltaici e eolici in contesti particolari come quello offshore.

L’obiettivo è stimolare la ricerca e l’innovazione tecnologica nel settore delle energie rinnovabili, promuovendo la produzione di energia da fonti pulite e diversificando il mix energetico nazionale.

Chi può beneficiare degli incentivi?

Possono accedere agli incentivi previsti dal Decreto FER 2 tutti i soggetti pubblici e privati che intendono realizzare nuovi impianti delle tipologie indicate, rispettando i requisiti tecnici e ambientali stabiliti dal decreto stesso.

Quali interventi sono ammessi?

Il decreto incentiva una vasta gamma di tecnologie rinnovabili, tra cui:

  • Impianti solari termodinamici: sfruttano l’energia solare per produrre vapore e generare elettricità.
  • Impianti geotermici: utilizzano il calore della Terra per produrre energia elettrica.
  • Impianti a biomassa e biogas: convertono la biomassa o il biogas in energia elettrica e termica.
  • Impianti fotovoltaici floating: installati su specchi d’acqua.
  • Impianti eolici offshore: collocati in mare aperto.

Come accedere agli incentivi?

Per accedere agli incentivi, i soggetti interessati dovranno partecipare a delle procedure competitive indette dal GSE. Queste procedure prevedono la presentazione di offerte economiche e la valutazione di una serie di criteri, tra cui l’innovazione tecnologica, l’impatto ambientale e la sostenibilità economica del progetto.

Energy Release 2.0

Il Decreto Energia 181/2023 ha introdotto l’Energy Release 2.0, un meccanismo innovativo a sostegno delle imprese a forte consumo energetico che desiderano investire nelle fonti rinnovabili: una misura che offre alle aziende la possibilità di ottenere un’anticipazione di energia elettrica a prezzi competitivi, che dovranno poi restituire producendo energia rinnovabile con nuovi impianti.

Questo meccanismo offre diversi vantaggi alle aziende: innanzitutto, permette di accedere a energia elettrica a un prezzo competitivo, riducendo i costi energetici. Inoltre, incentiva gli investimenti in nuove fonti rinnovabili, contribuendo così alla transizione energetica e alla riduzione delle emissioni di gas serra. Infine, sostiene la competitività delle imprese energivore sul mercato.

Come funziona?

Le imprese interessate presentano una richiesta al GSE entro gennaio 2025. A seguito di questa richiesta, il GSE assegna una quota di energia elettrica a ciascuna impresa, a un prezzo predeterminato e vantaggioso. L’azienda può utilizzare questa energia per soddisfare i propri consumi durante un periodo definito. Successivamente, dovrà produrre una quantità di energia rinnovabile pari almeno al doppio di quella ricevuta, attraverso l’installazione di nuovi impianti o l’ampliamento di quelli esistenti.

Chi può beneficiare di questo incentivo?

Possono accedere all’Energy Release 2.0 le imprese che rientrano nella categoria delle aziende a forte consumo energetico, come definito dalla normativa vigente.

Quali tipologie di impianti sono ammissibili?

L’incentivo è destinato a nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici e a interventi di ampliamento di impianti già esistenti. È importante sottolineare che la nuova capacità installata deve essere almeno doppia rispetto all’energia ricevuta in anticipazione.

Come partecipare? 

Per partecipare al programma Energy Release 2.0, le imprese devono presentare una domanda al GSE attraverso una procedura telematica entro il 13 gennaio 2025. Il GSE valuterà le richieste e assegnerà l’energia disponibile sulla base dei criteri definiti nel bando.

Link utile: qui trovi le regole operative del GSE

Il Piano di Transizione 5.0

Il Piano Transizione 5.0, introdotto dal Decreto PNRR quater, rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane che desiderano investire in progetti innovativi e sostenibili. L’obiettivo del Piano, finanziato con 12,7 miliardi di euro, è proprio quello di favorire e accelerare la transizione digitale ed energetica delle aziende, incentivando l’adozione di tecnologie e processi produttivi più efficienti e rispettosi dell’ambiente.

Chi può beneficiarne?

Il Piano Transizione 5.0 è rivolto a tutte le imprese italiane, indipendentemente dalla loro dimensione o dal settore di appartenenza, che siano interessate a migliorare l’efficienza energetica dei propri processi produttivi.

Quali investimenti posso accedere al Piano di Transizione 5.0?

Il piano sostiene gli investimenti in progetti innovativi che portano a una riduzione dei consumi energetici. Nello specifico, sono ammissibili:

  • L’acquisto di macchinari e attrezzature all’avanguardia che permettono di ottimizzare i processi produttivi e ridurre gli sprechi energetici.
  • L’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili come il fotovoltaico o l’eolico, per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.
  • La formazione del personale per acquisire le competenze necessarie a gestire le nuove tecnologie e i processi produttivi più efficienti.

Come si accede

Per beneficiare del credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 5.0, le imprese devono presentare una domanda tramite la piattaforma informatica del GSE dedicata. Successivamente, dovranno dimostrare di aver effettivamente realizzato gli investimenti e di aver conseguito i risultati attesi in termini di riduzione dei consumi energetici. L’importo del credito d’imposta varia in base all’entità dell’investimento e al risparmio energetico ottenuto.

Alcune novità introdotte dalla Legge di Bilancio

 La Legge di Bilancio ha apportato alcune modifiche al Piano Transizione 5.0 per renderlo ancora più attrattivo per le imprese. Tra le novità più importanti troviamo:

  • un’estensione dei termini per la realizzazione degli investimenti, offrendo alle imprese maggiore flessibilità;
  • la possibilità di cumulare il credito d’imposta con altri incentivi europei, semplificando l’accesso a diverse fonti di finanziamento; 
  • le semplificazioni procedurali per il calcolo del risparmio energetico, rendendo l’accesso all’incentivo più agevole per le imprese.

Il Decreto FER-X: una nuova spinta per le energie rinnovabili in Italia

Il Decreto FER-X rappresenta una svolta fondamentale per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Questo provvedimento, la cui bozza è stata pubblicata il 7 ottobre 2024 ed è attualmente in fase di approvazione definitiva, introduce un nuovo sistema di incentivazione per gli impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e per il trattamento di gas residui dai processi di depurazione.

Questa agevolazione offre numerosi vantaggi alle imprese: garantisce una remunerazione stabile per l’energia prodotta, favorendo gli investimenti nel settore delle rinnovabili; semplifica le procedure amministrative per l’accesso agli incentivi; e supporta la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore delle energie rinnovabili.

A chi si rivolge il Decreto FER-X

Il Decreto FER-X è rivolto a tutti gli operatori del settore delle energie rinnovabili che intendono realizzare nuovi impianti o potenziare quelli esistenti. Il meccanismo di incentivazione si basa su un sistema di aste competitive per gli impianti di potenza superiore a 1 MW, mentre per gli impianti più piccoli è previsto un accesso diretto.

Come funziona

Gli impianti che rispettano i requisiti previsti dal decreto possono accedere a una tariffa incentivante per l’energia prodotta. L’importo di questa tariffa varia a seconda della tipologia di impianto e viene definito attraverso aste competitive o direttamente dall’ARERA per gli impianti più piccoli.

Per accedere agli incentivi, le imprese devono presentare una domanda al GSE.

Le modalità di partecipazione dipendono dalla potenza dell’impianto: gli impianti fino a 1 MW possono accedere direttamente, previa verifica del rispetto dei requisiti previsti dal decreto, mentre gli impianti superiori a 1 MW devono partecipare a aste competitive.

Per poter beneficiare degli incentivi, gli impianti devono rispettare una serie di requisiti. Tra questi, la conformità alle normative ambientali, la connessione alla rete elettrica e la dimostrazione di una solida situazione finanziaria da parte del soggetto richiedente. 

In particolare, gli impianti devono rispettare il principio del “Do No Significant Harm” (DNSH), ovvero non arrecare un danno significativo all’ambiente, e devono essere collegati alla rete elettrica e registrati nel sistema GAUDI di Terna. Inoltre, i soggetti richiedenti devono dimostrare di possedere una solida situazione finanziaria.

Bonus Pannelli fotovoltaici: le CER per privati e aziende

Gruppi di cittadini, imprese o enti locali che si uniscono per produrre, consumare e condividere energia da fonti rinnovabili: questa è, in parole semplici, la definizione di “Comunità Energetica Rinnovabile”.

“L’unione fa la forza” sembra essere il suo principio fondante e ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, diminuendo le emissioni di gas serra e promuovendo una maggiore sostenibilità energetica.

Come funzionano le CER? 

I membri di una CER condividono un impianto di produzione di energia rinnovabile, solitamente fotovoltaico. L’energia prodotta viene consumata direttamente dai membri, riducendo così i costi energetici, mentre l’energia non immediatamente utilizzata può essere immagazzinata o immessa nella rete elettrica, generando ulteriori ricavi.

Questo comporta diversi vantaggi per privati e aziende: in primis, la riduzione dei costi energetici grazie alla produzione diretta di energia rinnovabile, e la riduzione delle emissioni di gas serra, fondamentale per contrastare i temutissimi cambiamenti climatici

Il Decreto CER prevede contributi a fondo perduto per la realizzazione degli impianti e tariffe incentivanti per l’energia prodotta e consumata.

Come accedere agli incentivi?

Per accedere agli incentivi previsti dal Decreto CER, è necessario costituire una CER e presentare domanda al GSE. Gli incentivi includono:

  • contributi a fondo perduto: finanziamenti per la realizzazione degli impianti, soprattutto per le CER ubicate in comuni con meno di 5.000 abitanti;
  • tariffe incentivanti: una tariffa aggiuntiva per l’energia prodotta e consumata dai membri della CER.

La costituzione di una CER richiede la definizione di uno statuto, l’individuazione dei membri e la scelta di un soggetto gestore. 

Link utile: il sito del GSE per accedere a tutte le informazioni complete 

Bonus pannelli fotovoltaici: 5 consigli per scegliere l’installatore giusto?

Ti abbiamo proposto finora una sintesi dei bonus per l’installazione di pannelli fotovoltaici, previsti per il 2025.

Visto che accedere a bonus e incentivi richiede attenzione anche da parte del professionista a cui affiderai la progettazione e l’installazione dell’impianto, ne approfittiamo per lasciarti anche qualche consiglio sulla scelta dell’installatore giusto.

Chiedi diversi preventivi, non fermarti alla prima offerta!

L’iter di chi sta valutando l’installazione di un impianto fotovoltaico passa molto spesso per la ricerca dell’offerta migliore. Ormai è consuetudine affidarsi al web, ricercando con cura l’azienda installatrice e facendo molta attenzione ai prezzi proposti.
Sappiamo quanto un prezzo più basso possa invogliare all’acquisto, ma ti invitiamo calorosamente a valutare attentamente più offerte.

Non limitarti a richiedere un solo preventivo e non fermarti alla prima offerta, perché ti sembra molto vantaggiosa!

Piuttosto, richiedi più di un preventivo, rivolgendoti ad aziende diverse e confronta tra loro le soluzioni offerte.

Valuta l’affidabilità del professionista

Valutare l’affidabilità di un professionista non è così complicato, ma richiede un po’ di tempo e attenzione. Esattamente come facciamo quando scegliamo il ristorante o la struttura alberghiera per le nostre vacanze, possiamo informarci a fondo anche in questo caso, ricercando recensioni e indizi sul sito web e le pagine social aziendali.


Le aziende solide presentano sui loro siti i casi studio di cui vanno più orgogliosi, mostrando lavori recenti o particolarmente interessanti dal punto di vista tecnico-economico.

Oltre a questo, spesso sono presenti le recensioni dei clienti.

Se non sono sul sito aziendali, puoi verificare sul motore di ricerca o sulle pagine social aziendali.

Oltre alla tua accurata ricerca, valuta anche la prontezza e l’esaustività delle risposte che ricevi, quando sollevi un dubbio o una richiesta: sono questi dettagli a fare la differenza.

Analizza accuratamente i preventivi

Quando ricevi il preventivo, leggilo attentamente: non limitarti a verificare il prezzo finale proposto, ma guarda tutte le voci presenti.

Un preventivo è la carta d’identità dell’impianto: deve contenere tutte le informazioni dettagliate, dai componenti installati al calcolo dell’energia prodotta e del ROI.

Il prezzo riportato, inoltre, dovrebbe tenere in considerazione l’accesso a eventuali agevolazioni o bonus.

Insomma, non tralasciare nessun dettaglio e verifica sempre tempistiche, modalità di installazione e disponibilità di intervento in caso di guasti o malfunzionamenti.

I vantaggi di un impianto fotovoltaico

Prima di salutarti, ci sta a cuore soffermarci su una piccola grande riflessione, ragionando insieme a te sui reali vantaggi di un impianto fotovoltaico.

Tra i primi, c’è sicuramente il risparmio economico, che include anche l’accesso ai Bonus per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, che abbiamo visto approfonditamente nel corso di questo articolo.

Tuttavia, scegliere l’energia solare offre molti più vantaggi del semplice risparmio economico. 

Vediamo quali sono.

Risparmio economico e indipendenza energetica

Installare un impianto fotovoltaico rappresenta un investimento a lungo termine che si traduce in un notevole risparmio sulle bollette elettriche. In pratica, installando i tuoi pannelli fotovoltaico inizi a produrre autonomamente l’energia necessaria per le tue utenze: questo si traduce in una drastica riduzione della dipendenza dalla rete elettrica nazionale, limitando così gli impatti dei continui aumenti tariffari. 

Inoltre, la possibilità di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso attraverso sistemi di accumulo permette di sfruttare l’energia solare anche durante le ore notturne o in caso di maltempo, garantendo un’autonomia energetica sempre maggiore.

Insomma, la questione non è di semplice risparmio mensile sulle bollette: si tratta di una piccola rivoluzione, che ti porta una maggiore stabilità economica, perché ti sottrae alla “danza” dei prezzi, che spesso caratterizza il mercato dell’energia e che talvolta fa lievitare il costo delle bollette.

Sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici

Scegliere il fotovoltaico significa contribuire attivamente alla tutela dell’ambiente. L’energia solare è una risorsa inesauribile e pulita, la cui produzione non genera emissioni di gas serra né altre sostanze inquinanti. Optando per un impianto fotovoltaico, diventi parte attiva nella rivoluzione ambientale: fai la tua parte per ridurre significativamente l’impronta ecologica e contribuisci a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Aumento del valore dell’immobile

Un impianto fotovoltaico non è solo un investimento per risparmiare sulle bollette, ma anche un modo per incrementare il valore della tua abitazione: gli immobili dotati di impianti fotovoltaici sono sempre più richiesti sul mercato, in quanto offrono un‘elevata efficienza energetica e un minore impatto ambientale. 

Inoltre, come abbiamo visto, la presenza di un impianto fotovoltaico può facilitare l’accesso ad alcune agevolazioni fiscali e contribuire a migliorare la classe energetica dell’edificio.

Facilità di installazione e manutenzione

Contrariamente a quanto si possa pensare, l’installazione di un impianto fotovoltaico non richiede opere invasive e può essere realizzata anche su tetti di dimensioni contenute. I pannelli solari sono leggeri e facili da installare, e non richiedono particolari manutenzioni. Una volta installato, l‘impianto ha una durata di vita molto lunga, stimata in circa 25 anni, e necessita solo di periodiche pulizie dei pannelli per garantire il massimo rendimento.

Insomma, si tratta di un investimento sicuro e conveniente, che ti permette di ottenere enormi benefici, sia per te, che per il Pianeta.

Domande frequenti sui Bonus per l’installazione di pannelli fotovoltaici

Quali sono i vantaggi del Reddito Energetico?

Il Reddito Energetico è un’iniziativa pensata per le famiglie a basso reddito che vogliono installare un impianto fotovoltaico. Questo incentivo permette di ottenere un finanziamento a fondo perduto per coprire parte dei costi dell’impianto, rendendo l’energia solare più accessibile a tutti.

Quali bonus posso richiedere per l’installazione dei pannelli fotovoltaici?

Per gli impianti domestici, nel 2025 saranno disponibili il Bonus Ristrutturazioni, il Superbonus e il reddito energetico. Le aziende, invece, potranno accedere alle agevolazioni previste dal Decreto FER 2, Decereto FER X, il meccanismo Energy Release 2.0, il Piano di Transizione 5.0.

Cosa succede al Superbonus nel 2025?

Il Superbonus subirà delle modifiche significative nel 2025. L’aliquota di detrazione verrà ridotta, e l’accesso all’incentivo sarà limitato principalmente ai condomini e alle organizzazioni non profit. Inoltre, per poter beneficiare del Superbonus, sarà necessario aver avviato i lavori entro il 15 ottobre 2024.

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